F1 2026 – La FIA interviene sul regolamento sportivo per chiudere definitivamente una delle zone d’ombra emerse nel corso della passata stagione, prendendo come caso di studio quanto accaduto nelle qualifiche del Gran Premio dell’Emilia-Romagna a Imola. A partire dal 2026 entrerà infatti in vigore una nuova norma che chiarisce in modo inequivocabile gli effetti della bandiera rossa sui tempi sul giro, con l’obiettivo di evitare ritardi, contestazioni e situazioni di incertezza come quelle vissute nel weekend italiano.
Il riferimento è all’episodio che aveva coinvolto Oliver Bearman e la Haas durante la Q1. In quell’occasione, a seguito dell’incidente di Franco Colapinto e della conseguente esposizione della bandiera rossa, il giovane pilota britannico aveva completato un giro che inizialmente gli garantiva l’accesso alla Q2. Successivamente, però, la direzione gara aveva deciso di cancellare il tempo, ritenendo che il giro fosse stato concluso dopo l’interruzione ufficiale della sessione. La decisione aveva generato un reclamo da parte della Haas e aveva portato a uno slittamento dell’inizio della Q2 di oltre 25 minuti.

Le immagini onboard mostravano come Bearman non avesse apparentemente ricevuto segnali visivi di bandiera rossa prima di tagliare il traguardo, alimentando ulteriormente il dibattito. La FIA aveva poi chiarito che il primo segnale di red flag era stato effettivamente mostrato tre secondi prima del passaggio della Haas sulla linea di controllo, ma l’episodio aveva messo in evidenza una mancanza di chiarezza normativa nella gestione di questi casi limite.
Proprio per colmare questa lacuna, l’organo di governo ha introdotto una nuova clausola nel Codice Sportivo Internazionale. La norma stabilisce che qualsiasi tempo sul giro completato dopo la prima esposizione della bandiera rossa non potrà in alcun modo essere considerato valido. Il momento esatto della prima esibizione della bandiera rossa dovrà essere determinato dal sistema ufficiale di cronometraggio oppure, qualora non disponibile o non perfettamente sincronizzato, confermato congiuntamente dal direttore di gara o dal segretario del percorso e dal cronometrista capo. Nel caso in cui un tempo venga comunque registrato dopo l’esposizione della bandiera rossa, gli steward avranno l’obbligo di cancellarlo.
Un passaggio chiave della nuova disposizione riguarda il suo campo di applicazione: la regola varrà per tutte le sessioni, incluse prove libere, qualifiche e gare. Un chiarimento che rafforza l’uniformità procedurale e riduce al minimo il margine di interpretazione, aspetto sempre più centrale in una Formula 1 caratterizzata da sessioni estremamente compatte e da differenze sul giro misurate al millesimo.
L’intervento regolamentare della Federazione va letto come un tentativo di aumentare la trasparenza decisionale e di proteggere la fluidità del format, evitando interruzioni prolungate e polemiche a posteriori. Dopo Imola, il messaggio è chiaro: dal 2026 in poi, con la bandiera rossa non ci saranno più zone grigie.
Crediti foto: Haas, F1
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