F1 2026: cambiamento necessario anche se è giunta la convergenza prestazionale

Proprio quando i valori in campo si sono compattati, la F1 si avvia alla rivoluzione. Un atto necessario ma del quale non si abuserà in futuro

F1 2026Liberty Media ha vinto la sua sfida, smentendo anche i più scettici: la tanto annunciata convergenza prestazionale è finalmente diventata realtà. In questo 2024 hanno vinto ben quattro monoposto diverse, per un totale di sette piloti. All’appello manca solo Sergio Pérez che è entrato ancora una volta in una spirale di prestazioni sportive altamente negative.

Dopo un 2023 in cui Red Bull ha dominato su tutta la linea, accaparrandosi 21 delle 22 gare disputate, nemmeno i più ottimisti pensavano che ci sarebbe stata un’alternanza così massiccia sul gradino più alto del podio. La convergenza prestazionale è esplosa quasi all’improvviso, sicuramente in maniera inattesa.

Regole 2026 F1

F1 2026: era necessario stravolgere il quadro di riferimento?

I tre pilastri su cui si fonda la Formula 1 moderna (budget cap, meccanismo dell’aerodynamic testing regulation, e norme aerodinamiche basate sull’effetto Venturi) hanno finalmente dato i loro frutti. Stefano Domenicali, CEO della Formula 1 e figura di spicco di Liberty Media Corporation, ha rivendicato questo successo, aggiungendo che anche per il 2025 ci si aspetta una lotta ancora più serrata, visto che il quadro normativo rimarrà del tutto congelato.

Nel 2026, invece, ci sarà uno stravolgimento totale. Lo stesso manager imolese ha sottolineato che è la prima volta nella storia della Formula 1 che vi saranno cambiamenti simultanei sul fronte aerodinamico, telaistico e motoristico. Un quadro totalmente diverso rispetto a quello attuale, dal quale potrebbe emergere nuovamente un dominatore, come accadde nel 2014 con l’avvento delle motorizzazioni turbo ibride.

Secondo Domenicali, si tratta di un rischio che la Formula 1 ha dovuto correre per favorire l’introduzione di nuovi costruttori di motori, attratti da una parabola tecnica più vicina a quella che si sta sviluppando nelle auto di serie.

La Formula 1 ha posto al centro delle sue priorità l’applicazione del programma Net Zero Carbon, con l’obiettivo di arrivare a una categoria a emissioni zero. Chiaramente, si tratta di un processo che non riguarda soltanto le vetture di Formula 1, ma anche tutto l’indotto che gira intorno ai Gran Premi, a partire dalla logistica che è molto complessa.

Un programma ambizioso, delineato, e dal quale non si tornerà indietro. Le vetture, per rispettare questa visione, dovranno essere più efficienti dal punto di vista aerodinamico e alimentate da biocarburanti ecosostenibili. Domenicali ha sottolineato che, sebbene questi carburanti abbiano attualmente costi esorbitanti, nel tempo potrebbero diventare competitivi sul mercato fino a sostituire quelli tradizionali.

Il tema delle benzine drop-in è molto caro a Liberty Media, che ha il compito di modificare la direzione che l’industria automobilistica sta prendendo negli ultimi anni, a favore della piena elettrificazione. La Formula 1 intende offrire un modello alternativo di propulsione che possa coesistere con il full electric.

Per giungere a questa visione, si è deciso di stravolgere le regole attuali e aprire a un cambiamento totale. Domenicali è consapevole, però, che non bisogna abusare delle rivoluzioni, e ha tenuto ad affermare che la prossima mutazione normativa, paventata per il 2030, non è attualmente in cantiere. Ovviamente, si attenderà di vedere come le regole del 2026 si comporteranno alla prova della pista, magari ricalibrando ciò che sarà necessario senza prodursi in nuovi stravolgimenti pericolosi.

La stabilità, ancor più dei tre pilastri citati in precedenza, è l’elemento che contribuisce a mantenere i valori fondamentali in uno sport iper-competitivo come la Formula 1. Se la rivoluzione del 2026 è stata necessaria, nel lungo periodo probabilmente si punterà a una maggiore stabilità, calibrando di volta in volta il livello delle prestazioni per evitare che le vetture diventino bolidi incontrollabili e pericolosi.

È probabile che, col tempo, le masse delle auto vengano sempre più compattate, in modo da renderle più efficienti, più divertenti da guidare e quindi più spettacolari da osservare. Forse sarà questo l’obiettivo di lungo periodo, dato che le regole del 2026 non centreranno completamente gli obiettivi di riduzione di peso e ingombro, anche se le monoposto saranno generalmente più compatte di quelle attuali.

La Formula 1 va quindi intesa come un fiume che cambia costantemente il suo percorso, ma senza stravolgerlo totalmente, come accadrà tra un anno e mezzo. Mantenere il gruppo compatto è il vero obiettivo di Liberty Media, perché solo così è possibile generare Gran Premi entusiasmanti, che tengano gli appassionati incollati agli schermi e siano quindi più vendibili. Alla fine, è sempre una questione di profitto.


Crediti foto: F1

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