Il 2025 si sta rivelando un campionato ricco di sfide e spunti tecnici. La McLaren, dopo 14 gare, è emersa come il soggetto forte; un team ormai imprendibile che si avvia a bissare il titolo costruttori dell’anno scorso e che punta a raddoppiare con la vittoria del mondiale piloti che è oramai una corsa a due tra Oscar Piastri e Lando Norris. E Mercedes? Lo storico punto di riferimento della F1 sta cercando di ritrovare la strada per tornare competitiva in modo costante.
A fare il punto della situazione è Andrew Shovlin, il trackside engineer del team che ha condiviso un’analisi sullo sviluppo della W16 e sulle strategie adottate per rispondere ai momenti di difficoltà incontrati nella prima metà della stagione.

Mercedes: un buon avvio di stagione, poi le difficoltà
L’annata 2025 per le Frecce d’Argento era iniziata con segnali incoraggianti. Nelle prime sei gare, Mercedes ha conquistato ben quattro podi, segno di una vettura capace di inserirsi stabilmente nelle posizioni di vertice. Il momento più significativo è stata la vittoria ottenuta da George Russell in Canada, un successo che ha infuso fiducia all’intero gruppo, confermando il potenziale della W16 in condizioni favorevoli. Ma queste si verificano raramente e in una finestra operativa molto ristretta.
Quella che sembrava una partenza brillante ha subito una battuta d’arresto nella parte europea della stagione, in cui le prestazioni della squadra di Brackley si sono affievolite. Un elemento chiave in questa fase è stata la scelta tecnica di introdurre una nuova sospensione posteriore a partire dal Gran Premio di Imola.
Mercedes W16: la svolta tecnica imolese e le difficoltà incontrate
Il nuovo schema di sospensione era stato progettato per migliorare l’efficienza aerodinamica di una zona nevralgica della monoposto e la gestione delle gomme, con l’obiettivo di incrementare l’aderenza e la stabilità nelle curve. Tuttavia, sin dai primi riscontri in gara è emerso che la modifica non portava i benefici sperati, ma anzi comprometteva l’equilibrio della vettura, penalizzandone il comportamento soprattutto su circuiti tecnici e con superfici variabili.
Il feedback dei piloti è stato immediato e fondamentale. George Russell, in particolare, ha contribuito a fornire indicazioni preziose per valutare l’efficacia delle modifiche introdotte. La squadra ha così deciso, in vista del Gran Premio d’Ungheria, di tornare temporaneamente alla configurazione di sospensioni precedente, più collaudata e stabile. Di questo passo indietro ne ha beneficiato Andrea Kimi Antonelli che non si era mai pienamente adattato alla nuova specifica.

Il ritorno alle origini e i risultati ottenuti a Budapest
La scelta di ripristinare la vecchia configurazione ha dimostrato l’importanza di un setup consolidato in grado di offrire un equilibrio più prevedibile e affidabile. Le Frecce d’Argento, infatti, sono riuscite a mostrare nuovamente un buon passo, confermando che la macchina può competere efficacemente se gestita con il giusto bilanciamento.
Shovlin ha sottolineato come Budapest sia stato un test significativo, in cui la squadra ha potuto constatare i vantaggi di una monoposto più stabile e con un comportamento più coerente in curva. Questo risultato ha rilanciato le ambizioni della Mercedes per il resto della stagione (alla fine dell’articolo le date di tutti gli appuntamenti restanti), rafforzando la convinzione che il pacchetto tecnico attuale, se ottimizzato correttamente, possa tornare a portare la squadra verso i gradini più alti del podio.
La seconda metà del campionato e lo scenario 2026
Il calendario 2025 prevede ancora dieci Gran Premi da disputare, a partire dall’appuntamento della ripresa, in Olanda. La seconda parte della stagione sarà cruciale non solo per ottenere risultati concreti, ma anche per tracciare una linea chiara in vista dei regolamenti tecnici del 2026, che promettono di rivoluzionare il mondo della Formula 1 con nuove sfide aerodinamiche e propulsive.
In questo contesto, molte squadre stanno già concentrando risorse e energie sullo sviluppo delle monoposto che correranno il prossimo anno, il che rischia di ridurre l’attenzione dedicata all’attuale campionato. La Mercedes, però, sembra intenzionata a non abbassare la guardia e a sfruttare al massimo il potenziale della W16 per ottenere il maggior numero possibile di risultati positivi nelle gare residue. Ovviamente senza distrarre risorse al progetto W17.

Ottimizzazione e strategie per massimizzare il potenziale
Secondo Shovlin, la chiave per fare la differenza sarà la capacità di mettere a punto la vettura in modo da adattarla alle caratteristiche dei circuiti che rimangono in calendario. Piste come Monza e Zandvoort offrono opportunità diverse, ma hanno in comune la necessità di una macchina bilanciata, con una gestione efficiente delle sospensioni e un’aderenza ottimale nelle curve ad alta velocità.
La stabilità ritrovata grazie al ritorno alle sospensioni pre-Imola dovrebbe consentire ai piloti come Russell e Antonelli di spingere con maggiore confidenza, sfruttando al meglio le potenzialità della vettura senza il timore di perdere controllo o prestazioni.
Le parole di Shovlin: fiducia e prospettive
Durante l’intervista, Andrew Shovlin ha evidenziato come l’esperienza del Gran Premio d’Ungheria abbia rappresentato una conferma importante. “Quando riusciamo a portare la macchina nel giusto equilibrio, possiamo davvero competere ai massimi livelli”, ha spiegato ai canali ufficiali del team. “Montreal è stata una gara che ci ha dato grande soddisfazione e speriamo di poter replicare quei risultati su altri tracciati che presentano condizioni simili”.
Questa dichiarazione sintetizza un sentimento di fiducia. Nonostante le difficoltà tecniche e la crescente competitività degli avversari, la Mercedes punta a tornare a essere protagonista, dimostrando di avere la flessibilità e la capacità tecnica necessarie per superare le criticità e capitalizzare in base alle risorse a disposizione.

Il ruolo dei piloti nel rilancio Mercedes
Oltre agli aspetti tecnici, un ruolo chiave spetta ovviamente ai piloti, che devono adattarsi rapidamente alle modifiche e fornire un feedback chiaro e dettagliato agli ingegneri per migliorare costantemente la vettura. George Russell, con la sua esperienza e il suo talento, rimane una pedina fondamentale nel progetto Mercedes. Kimi Antonelli, dal canto suo, è chiamato a proseguire nel suo percorso di crescita sfruttando una piattaforma meno critica. Il dialogo tra piloti e ingegneri sarà determinante per affinare ogni dettaglio e permettere al team di presentarsi competitivo nelle gare che seguiranno.
F1 2025: le gare restanti
- 29-30-31 agosto – Paesi Bassi, circuito di Zandvoort (leggi la scheda del tracciato)
- 5-6-7 settembre – Italia, circuito di Monza (leggi la scheda del tracciato)
- 19-20-21 settembre – Azerbaigian, circuito di Baku (leggi la scheda del tracciato)
- 3-4-5 ottobre – Singapore, circuito di Marina Bay (leggi la scheda del tracciato)
- 17-18-19 ottobre (prevista Sprint Race) – Stati Uniti, circuito di Austin (leggi la scheda del tracciato)
- 24-25-26 ottobre – Messico, circuito Hermanos Rodrìguez (leggi la scheda del tracciato)
- 7-8-9 novembre (prevista Sprint Race) – Brasile, circuito José Carlos Pace (leggi la scheda del tracciato)
- 20-21-22 novembre – Las Vegas, circuito della Strip di Las Vegas (leggi la scheda del tracciato)
- 28-29-30 novembre (prevista Sprint Race) – Qatar, circuito di Lusail (leggi la scheda del tracciato)
- 5-6-7 dicembre – Abu Dhabi, circuito di Yas Marina (leggi la scheda del tracciato)
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team
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