F1 2025 – Non voglio credere che quello che abbiamo visto in Australia sia tutto. Non voglio credere che dopo il GP di Melbourne possiamo già trarre le conclusioni finali. E infatti non ci credo. Si è trattata della prima gara stagionale, non entusiasmante tra l’altro, caratterizzata da safety car e gli aspetti da prendere in considerazione sono tanti e variegati.
Capisco la delusione dopo l’entusiasmo per la prima gara, ma nella nuova era della Formula 1, da quando possiamo trarre considerazioni dopo il primo GP? Ma poi dopo il GP di Australia, ormai snaturato e diventato un tracciato super veloce.
F1 2025 – McLaren: prestazioni solide, ma problemi interni?
Se possiamo essere certi di una cosa, è la superiorità della McLaren, perché quanto visto nei test lo abbiamo rivisto nelle sessioni di prove libere, nelle qualifiche e nella gara di domenica. Anche se, i problemi che potrebbe avere il team sono altri, come le papaya rules, che abbiamo già avuto modo di vedere con l’ordine di scuderia nei confronti di Piastri, a cui si è chiesto di non superare Lando Norris.
Da questo potrebbero nascere malumori e quindi lotte interne insensate che farebbero male all’intera squadra. E ancora, non dimentichiamoci di Norris che fino al termine della stagione scorsa, non aveva l’attitude da campione del mondo. E chissà se sia cambiata la situazione. Guardando la prima gara potremmo dire di sì, ma rispondendo positivamente, viene meno il concetto iniziale.

F1 2025 – Red Bull: Max può ancora sorprendere
Un altro punto su cui riflettere è Red Bull. Quest’anno il team di Milton Keynes potrebbe trovarsi a lottare con McLaren, Ferrari e Mercedes per la Top 3 nel Mondiale Costruttori. Ma in squadra hanno Max Verstappen. E chi ci dice che il tre volte campione del mondo non sia in grado di ribaltare ogni pronostico? Le prossime due gare si correranno su circuiti tecnici, e se c’è un pilota capace di sfruttare ogni centimetro di pista, spingendo la vettura oltre il limite, è proprio lui. Forse le gerarchie della stagione non sono ancora così definite come sembra.
Ferrari e Hamilton: pazienza, non giudizi affrettati
L’altro punto a cui non voglio credere, è la situazione Ferrari. Ora, sarà che non vado d’accordo con le conclusioni affrettate, ma con le parole si è esagerato. È vero Ferrari ha deluso, ma non è forse vero che al termine dei test ci siamo riservati dei dubbi circa le prestazioni effettive della SF-25? Direi che, prima di parlare, dovremmo attendere le prossime gare, in particolare le prossime due, che saranno in grado (credo e spero) di darci indicazioni migliori e che sollevano il morale.
Davvero vogliamo ridurci a credere che la stagione sia finita? Al massimo possiamo dire che sarà lunga e (forse) sofferente. Questo si. Ma non perché Ferrari non sarà all’altezza, ma perché ha portato in pista una vettura completamente nuova ed un pilota che negli ultimi dieci anni e più, ha guidato una monoposto con una filosofia diversa, in un ambiente completamente differente, soprattutto nei modi di lavorare. In Mercedes aveva un rapporto consolidato con Peter “Bono” Bonnington, il suo ingegnere di pista, mentre ora deve costruire una nuova intesa con Riccardo Adami.
Hamilton deve prendere confidenza con la nuova macchina, che è del tutto nuova per lui, ma del tutto nuova per l’intera squadra. Credo sia normale un incidente di percorso. Magari il problema delle basse temperature dello scorso anno non è stato risolto. E chi ci dice che non abbiano già trovato una soluzione? Chi ci dice che questa prima gara non sia solo un intoppo? Purtroppo sono interrogativi ai quali non possiamo rispondere in quanto non lavoriamo per il cavallino.

F1 2025 – L’hype incontrollato
Possiamo limitarci alle nostre sensazioni, possibilmente sensate. Ciò che non è normale, potremmo dire, è tutto l’hype che si è creato ad inizio stagione. E no, questa volta non solo per colpa nostra. O meglio, non è normale attuare una comunicazione così forte, con lo scopo di farci credere che la stagione che affronteremo sarà un grande cambiamento.
Un’annata di rottura. Ecco, se proprio dovessimo fare un commento comune e che farebbe davvero rumore, sarebbe quello di dire agli addetti ai lavori imparate a pesare le parole. Anche perché è inutile creare aspettative smisurate, se poi la pista racconta una storia diversa.
Crediti foto: Formula 1