Il Campionato Mondiale di F1 del 2024 si avvia alla conclusione. Con il Gran Premio di Las Vegas in Nevada – terzo e ultimo appuntamento negli Stati Uniti – potremmo assistere alla quarta incoronazione consecutiva di Max Verstappen come campione del mondo. Se non sarà nella “città del peccato”, il prossimo match point sarà nella Sprint Race del Gran Premio del Qatar.
Questo mondiale piloti di F1 ha avuto due volti: il primo riguarda la parte iniziale, dominata da Verstappen con ben 7 vittorie in 10 Gran Premi; la seconda ha visto il pilota olandese in una difficoltà inattesa, che lo ha costretto a giocare in difesa e limitare i danni finché possibile. Questa strategia ha dato i suoi frutti e, all’ultimo Gran Premio del Brasile a Interlagos, con una sola vittoria negli ultimi 11 eventi, Verstappen è riuscito a mettere il quarto titolo in cassaforte.
Eppure, c’è stato un momento in cui il talento di Hasselt ha sentito il fiato sul collo. Dopo il Gran Premio di Monaco, vinto dall’eroe di casa Charles Leclerc, con Verstappen solo sesto, la classifica piloti vedeva i due separati da soli 31 punti. Per fare un paragone, Lando Norris, il pilota inglese della McLaren, non è mai arrivato così vicino a Verstappen in termini di distacco.

Monaco era il sesto appuntamento del calendario, con ancora tre quarti della stagione davanti. Dal Canada in poi, però, la Ferrari ha iniziato a crollare, tra errori dei piloti, del team e l’introduzione del pacchetto di aggiornamenti spagnolo, noto ormai come il “famigerato pacchetto di Barcellona”.
Solo 8 Gran Premi dopo, in Belgio, la Ferrari è tornata sul podio con un terzo posto di Leclerc, grazie alla squalifica del vincitore, l’inglese George Russell della Mercedes. In questi 8 Gran Premi, Leclerc ha visto il suo distacco da Verstappen passare da 31 a 100 punti, triplicando lo svantaggio e dicendo di fatto addio ai sogni di gloria, mentre la Ferrari veniva superata dalla McLaren, lanciata all’inseguimento della Red Bull.
F1 2024: l’incapacità di Norris nel mettere sotto pressione Verstappen
Un altro punto dolente è legato a Lando Norris. Nella seconda metà della stagione, Norris ha potuto disporre della migliore vettura, ma per un motivo o per un altro non è mai riuscito a mettere davvero sotto pressione il tre volte, quasi quattro, campione del mondo. Tra inesperienza nei duelli con Verstappen, un team giovane concentrato soprattutto sul titolo costruttori e un compagno di squadra talentuoso come Piastri, più utile al principale avversario di Norris che a lui stesso, l’inglese si è ritrovato con un pugno di mosche.
Il distacco minimo tra i due si è avuto solo dopo il controverso Gran Premio del Messico, con 47 punti a separarli e quattro Gran Premi e due Sprint Race ancora da disputare, prima che Verstappen chiudesse i giochi a Interlagos.
F1 2024: la lotta per il titolo piloti è stata più mediatica che sportiva
Come detto, Verstappen ha dovuto affrontare una situazione inimmaginabile dopo il Gran Premio di Spagna. Eppure, anche la peggior monoposto tra i top team, la Mercedes W15, è riuscita a portarsi a casa tre vittorie: in Austria, dove Russell ha approfittato di uno scontro tra Verstappen e Norris; a Silverstone, dove l’eroe di casa Lewis Hamilton è tornato alla vittoria con una gara magistrale, interrompendo quasi tre anni di delusioni; e a Spa-Francorchamps, dove il sette volte campione ha beneficiato della squalifica del compagno di squadra.
Tra errori dei team e dei piloti di Ferrari e McLaren e un momentaneo risveglio della Mercedes, Verstappen, con un’auto ormai meno competitiva rispetto alla prima parte di stagione, è comunque riuscito a spuntarla. In questo mondiale, abbiamo visto ben sette piloti diversi vincere, di cui sei con trionfi multipli, eppure ci resta l’amaro in bocca.
Solo un miracolo di Norris tra Las Vegas, Losail e Abu Dhabi potrebbe sorprenderci, ma i miracoli accadono una volta sola. Poteva essere un campionato memorabile, ma passerà alla storia come quello dei rimpianti. Peccato.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari HP, McLaren F1