F1 2024: c’è da ringraziare McLaren e Mercedes. Meno Ferrari

Ecco con quali espedienti tecnici la McLaren MCL38 e la Mercedes W15 si sono avvicinate alla Red Bull RB20 rendendo di fatto frizzante un campionato che sembrava incanalato verso Milton Keynes dopo le primissime gare. La Ferrari, invece, si è smarrita negli update

F1 2024 – È necessario spiegare il senso del titolo prima di procedere nel proseguimento dell’articolo. Mercedes e McLaren, con aggiornamenti vincenti che hanno portato nell’arco della stagione, sono riuscite a spezzare in qualche modo il dominio della Red Bull. Qualcuno dirà immediatamente che la Ferrari ha vinto due gare, tante quante la scuderia di Brackley, una in più della McLaren.

Vero, verissimo ma quello che inchioda la compagine di Maranello è l’inefficacia del piano di sviluppo portato da Barcellona in poi. La vettura che è stata capace di trionfare in Australia e di ripetersi a Montecarlo si è smarrita dal Gran Premio del Canada in poi. Il pacchetto introdotto a Barcellona doveva rimettere in asse la vettura e la stagione e invece ha prodotto l’effetto contrario facendola arretrare da prima realtà che riusciva a opporsi alla RB20 addirittura a quarta forza del lotto.

Ora, per correggere questa traiettoria che porta verso il basso, gli uomini del Cavallino Rampante porteranno a Budapest una versione rivista del fondo per dare senso agli aggiornamenti introdotti nelle precedenti gare. Nel frattempo, però, chi è riuscito a rendere più frizzante quest’ultima parte di campionato del mondo è la coppia inglese McLaren – Mercedes che ha sottratto vittorie e punti ai campioni del mondo in carica. 

Ma come sono riusciti in quest’opera che a inizio campionato sembrava impossibile visto che la vettura orfana di Adrian Newey sembrava poter dominare un’altra volta e che forse la sola sf24 era il mezzo capace di solleticarla in alcune circostanze?

Sono stati due gli aggiornamenti chiave da parte di McLaren (a Miami) e Mercedes (Monaco e Canada e Austria) che hanno ridato vita alla stagione

L’aggiornamento della McLaren ha essenzialmente aggiunto più carico aerodinamico a una vettura già ben bilanciata (in alto il confronto tra le due versioni). Quello della Mercedes, invece, è andato a correggere un difetto aerodinamico di base dell’auto per stessa ammissione del direttore tecnico James Allison.

F1 2024 – Il lavoro svolto dalla McLaren sulla MCL38

La McLaren aveva già pianificato l’aggiornamento di Miami prima ancora che la stagione iniziasse. Ma si trattava di un importante lavoro di rivisitazione che richiedeva la ricollocazione dei radiatori e di altri apparati di raffreddamento, quindi ci è voluto un po’ di tempo per svilupparlo e produrlo.

La revisione del layout di raffreddamento è stata effettuata per adattarsi a un sidepod rielaborato che a sua volta è stato guidato da modifiche al design del sottopavimento. Questi elementi riveduti hanno funzionato in combinazione con un’ala anteriore anch’essa modificata così come i condotti di aerazione dei freni che hanno suscitato l’irritazione delle Red Bull.  

L’ingresso dei radiatori, nel pacchetto Miami, è stato reso più largo e meno profondo, consentendo alla carrozzeria dietro le prese d’aria di essere più sagomata, creando così una pressione inferiore e accelerando il flusso d’aria. È stato creato anche un sottosquadro significativamente maggiore nella parte anteriore del sidepod che ha permesso di lasciare esposta un’area più ampia intorno alla “coca-cola”.

Queste soluzioni hanno permesso di accrescere l’energia del flusso d’aria attraverso il sottoscocca e le fiancate aumentando il carico aerodinamico senza disturbare il bilanciamento anteriore-posteriore.  

La precedente carenza di aderenza all’anteriore a bassa velocità nelle curve lunghe è migliorata più di quanto ci si aspettasse, lo hanno ammesso dall’interno del team. L’ala anteriore portata a Spielberg ha dato ancora maggiore stabilità alla vettura che, nei fatti, è oggi l’avversaria più accreditata della Red Bull.


F1 2024 – Il lavoro svolto dalla Mercedes sulla W15

La Mercedes ha iniziato il mondiale con una W15 molto critica; una vettura che non reagiva bene ai circuiti con una grande varietà di velocità in curva. La macchina, in parole semplici, sottosterzava a bassa velocità e sovrasterzava ad alta velocità. Un mix micidiale.  

Una svolta è giunta quando ci si è resi conto che una parte enorme del problema derivava dall’ala anteriore originale che in prima battuta era sembrata una soluzione piuttosto geniale. 

In realtà l’elemento era debole alle basse velocità e al contempo funzionava troppo bene alle alte velocità squilibrando la macchina quando il carico aumenta. Questo è un problema generico di tale generazione di auto, ma era particolarmente acuto sulla Mercedes a causa delle caratteristiche del disegno. 

Un’ala anteriore più convenzionale è stata introdotta a Monaco. Da allora sia Russell che Hamilton (Lewis l’ha ottenuta i Canada, ndr) hanno conquistato pole e vittorie. L’elemento in questione ha limitato gli effetti negativi delle caratteristiche tipiche di ali così grandi. La tendenza al sottosterzo a bassa velocità e al sovrasterzo ad alta velocità resta, ma Mercedes ha reso meno estremo il profilo di quella parte nevralgica rendendo l’auto meno insidiosa per il conducente. 

Contestualmente, si è lavorato anche su diversi settaggi meccanici che comunque è stato possibile usare grazie a una maggiore malleabilità aerodinamica dell’avantreno che ha conferito più equilibrio alla monoposto che ora sembra più coerente e prevedibile nel comportamento per i piloti.

Monaco, Montreal, Barcellona, Spielberg e Silverstone, tracciati molto diversi tra loro, hanno detto che lo staff guidato da Allison ha centrato gli obiettivi. In Austria è arrivata un’altra modifica che ha contribuito a stabilizzare la vettura. Vediamola.

 

La W15 ha compiuto progressi anche su aspetti meccanici derivanti probabilmente da un nuovo schema delle sospensioni e delle molle. Il fatto che sia cambiata la forma del vanity panel potrebbe non essere una semplice coincidenza. Questa zona  (vedi il confronto in alto) presenta un rigonfiamento che secondo il team è correlato al raffreddamento. Uno stratagemma per aumentare il passaggio dell’aria fredda nell’abitacolo.

Versione che non convince del tutto. Sembra strano aver aumentato il rigonfiamento tenendo allo stesso tempo la presa d’aria anteriore chiusa. Inoltre, il team non ha indicato il vanity panel come elemento nuovo nel documento di presentazione della FIA della vettura al Gran Premio d’Austria. Questo esclude che sia stato un aggiornamento aerodinamico.

In Gran Bretagna, dove ha fatto piuttosto freddo, il pannello “raffredda-piloti”, lo chiamiamo così per comodità,  è rimasto intatto. Ciò indica che la vera natura della sua esistenza è un’altra. La modifica del layout degli ammortizzatori richiederebbe più spazio e la variazione andrebbe dunque ad assecondare questa necessità.

Ciò che potrebbe essere stato oggetto di rimodulazione – ma siamo nell’ambito delle ipotesi – sono le molle Belleville che servono per controllare i movimenti verticali del telaio. 

Un elemento modificato o un semplice cambiamento nella posizione del componente si collegherebbe anche ad alcune delle rivisitazioni aerodinamiche che il team ha apportato di recente, ivi compresa quella all’ala anteriore. Un lavoro d’insieme che ha riportato la vettura in un range operativo finalmente funzionante.  

Con i provvedimenti sopra descritti McLaren e Mercedes AMG F1 hanno messo pressione sulla Red Bull che dovrebbe reagire già in Ungheria con un nuovo pacchetto, il terzo del 2024, anticipato dalle dichiarazioni di Helmut Marko. Vedremo se basterà per riprendere il largo. 

Sarà curioso capire, in conclusione, se il nuovo fondo introdotto dalla Ferrari sarà in grado di riportare la SF-24 nel lotto dei pretendenti al podio visto che la vetta, per Leclerc e Sainz, nelle ultime uscite della F1 2024 non è mai stata a portata di mano.


Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, McLaren

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