F1 2024 – La fine dell’anno si avvicina. È tempo di compendi, quindi. Ecco una personale analisi del 2024 dei team, ovviamente senza voto perché non siamo a scuola e ci sforziamo di elaborare un giudizio critico. Questa è la prima di tre puntate totali.
F1 2024 – Red Bull
Red Bull è stato il team migliore perché ha saputo portare a casa il titolo che conta davvero: quello piloti. Dominatore ad inizio stagione e fino a metà campionato quando la McLaren ha raggiunto una supremazia tecnica comunque non costante.
La squadra di Milton Keynes ha dimostrato di avere il miglior pacchetto tecnico perchè al di là dell’indiscussa grandezza del pilota che rappresenta un valore aggiunto, il team è stato quasi perfetto nei pit stop e nelle strategie; il motore Honda ha mostrato prestazioni ed affidabilità di altissimo livello e la RB20, dopo il dominio di inizio stagione, ha mostrato un’ottima costanza di rendimento soprattutto in gara, difendendosi bene in tutte le piste e tornando a vincere nella parte finale del campionato.
Si è voluto portare avanti per tutto l’anno, il teatrino delle prestazioni disastrosa il venerdì paventando chissà quale crisi che poi magicamente spariva nel nulla già dal sabato e portava a vittorie a ripetizione nella prima parte di campionato e a solidi piazzamenti con qualche vittoria nella seconda metà dell’anno.
Resta un mistero la gestione della seconda guida perchè se è chiarissimo che in RB si corre per un solo pilota è altrettanto evidente che le prestazioni di Perez sono state troppo scarse per essere credibili, una crisi nerissima iniziata dopo Miami lo scorso anno e che è andata progressivamente degenerando, nel mezzo un bel rinnovo di contratto assolutamente inspiegabile. Ma in formula 1 nulla accade per caso, quindi qualche solida ragione ci sarà, solo che a noi sfugge.

Personalmente ho seguito la carriera di Perez fin dai suoi albori e, fin dal debutto in Formula, 1 ha mostrato un’ottima velocità pur con troppa irruenza e, in taluni casi, comportamenti al limite della correttezza. Ma non è mai stato un Pedro Paolo Diniz qualunque e giova ricordare che, nel 2021, si è rivelato decisivo nella lotta mondiale, sia durante il campionato sia nell’ultimo vergognoso gran premio.
Quindi o il pilota ha qualche problema serio o lo ha la squadra, perché buttare alle ortiche un mondiale praticamente sicuro come quello costruttori non facendo nemmeno un minimo sindacale di punti, non ha troppo senso.
In chiave 2025 il team, a mio avviso, resta il favorito, anche se pesa l’incognita della partenza di Newey. Il pacchetto di base rimane il più solido e competitivo con tante piste favorevoli e la capacità di adattarsi e difendersi bene nei restanti tracciati senza le prestazioni da ottovolante mostrate dai team avversari.
Il pacchetto squadra, auto, pilota resta il migliore; tutto il gossip di quest’anno sembra archiviato e finalmente scopriremo quanto è stato dannoso l’addio del capo progettista. Anche se la vera risposta la avremo con il cambio di regolamenti del 2026.
F1 2024 – Visa Cash App Red Bull
Il nome più ridicolo della gloriosa storia di questo sport nobilita persino la Super Aguri! Squadra partita come spauracchio poiché utilizzatori della RB19 dominatrice nel 2023 ma che ha terminato da grande delusione. Risultati modesti e pochi guizzi, salita alle cronache più per il conflitto di interessi, per essere un surrogato al servizio di RB, che per le reali prestazioni in pista.
La proprietà di due team di F1 da parte di un unico soggetto fa molto discutere perché rappresenta un ingiusto vantaggio in termini di strategie e battaglie in pista. I punti aggiuntivi del giro veloce da togliere agli avversari (per fortuna aboliti) rappresentano un ingiusto vantaggio ma sembra che nessuno voglia occuparsi della questione.
Dal punto di vista dei piloti, la male assortita coppia iniziale è puntualmente scoppiata con l’appiedamento di Ricciardo che, come ampiamente pronosticato, è un pilota alla frutta che non ha più niente da dare; mentre Tsunoda tra un’imprecazione e l’altra ha tirato fuori qualche buona prestazione. Ma per onor del vero bisogna dire che se non fosse per l’appoggio di Honda sarebbe fuori dalla Formula 1 già da qualche anno.

Liam Lawson, il nuovo astro nascente della galassia RB, invece non sembra nulla di speciale, curriculum molto scarno nelle formule minori ma discrete prestazioni in F1 (come tutti i debuttanti da qualche anno), alla luce del carattere può essere un buon acquisto per lo spettacolo del carrozzone ma non per la pista.
Probabilmente i due si giocheranno il posto di Perez nel team madre ma giusto per fare da sparring partner al campione del mondo che non gradisce avversari degni di questo nome.
Insomma un team di profilo medio basso a cui ben si adatta la figura di Laurent Makies frutto del vivaio binottiano che non delude mai. Per il 2025 non fa ben sperare l’eredità della RB20 ormai al limite dello sviluppo.
F1 2024 – Haas
Dal punto di vista del risultato finale non si può parlare di annata brillante poiché in termini di punti si piazza poco sopra alla VCARB (o come diavolo si chiama), ma per fortuna non ci limitiamo a leggere le classifiche e usiamo un po’ di quello spirito critico ed analitico che ci è stato donato alla nascita.
In base a questo si può giudicare la stagione Haas molto più positiva di quanto dicano i numeri perché il miglioramento rispetto allo scorso anno appare netto con una ritrovata competitività su tante piste, una buona affidabilità e una gestione in pista molto più “quadrata”
A differenza del team di Faenza, gli americani appaiono più autonomi nelle scelte progettuali e non limitati da un progetto già pronto ma vecchio di un anno. Lo dimostra la progressione in termini di prestazioni fino a posizionarsi stabilmente nella parte centrale del gruppo con parecchi guizzi nelle qualifiche che hanno stupito più di un addetto ai lavori. La direzione del giovane giapponese Komatsu appare molto più razionale ed efficace di quella del predecessore altoatesino più impegnato a partecipare alle riprese di “Drive to Survive” che a gestire il team in modo adeguato.
La line up dei piloti non entusiasma in termini anagrafici ma è una chiara scelta di puntare sull’esperienza e sulla solidità più che sulla velocità pura garantita dai più giovani. In questo senso la stagione di Hulkenberg va giudicata più che positivamente mentre sottotono è apparso Magnussen.
Per il 2025 è lecito sperare in un ulteriore passo avanti sia per il trend positivo di prestazioni della monoposto e del team, sia per aver puntato un grande talento come Oliver Bearman per affiancare il veterano Esteban Ocon proveniente dall’Alpine.
Alla prossima puntata per il prossimo terzetto di team da mettere sotto la lente d’ingrandimento.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Haas F1, Visa Cash App Racing Bulls, Formulacritica