Perché la Ferrari può lecitamente ambire al Titolo Costruttori

La Ferrari è in piena corsa per il Titolo Costruttori. Impresa difficile ma non impossibile. Pur non illudendosi, ci sono elementi che alimentano la speranza

Alle spalle della Red Bull, che non sa più vincere e che è alla ricerca di sé stessa, c’è un equilibrio sorprendente in termini di vittorie. La RB20 ha conquistato sette tappe del campionato 2024, tutte con Max Verstappen. L’olandese non sale sul gradino più alto del podio dal Gran Premio di Spagna, sancendo una crisi apparentemente irreversibile e sempre più profonda.

McLaren, Ferrari e Mercedes hanno vinto tre gare a testa, formalizzando il raggiungimento di quell’equilibrio prestazionale che la Formula 1 ha cercato di ottenere introducendo il meccanismo dell’Aerodynamic Testing Regulation, il budget cap e le vetture di nuova generazione presentate nel 2022.

La Classifica Costruttori è lo specchio di questo equilibrio. Red Bull guida la graduatoria con 446 punti. Alle sue spalle, la McLaren segue da vicino con 438 punti, mentre Ferrari ha raccolto un bottino di 407 punti. Più distaccata è la Mercedes, ferma a quota 292. Con un disavanzo di otto punti, il team di Woking, data anche la progressione mostrata in questo 2024, sembra il più quotato per accaparrarsi la coppa costruttori. Ma la Ferrari è lì, e con 39 punti di differenza e otto gare rimanenti, tre sprint race e i punti dei giri veloci in palio, non può essere considerata fuori dalla lotta per il titolo.

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Charles Leclerc scende dalla Ferrari SF-24 dopo la vittoria del Gp d’Italia 2024

F1 2024: Perché la Ferrari può ambire al titolo costruttori

Matematica – Come evidenziato poc’anzi, è l’aritmetica a tenere in gioco la Scuderia di Maranello, che dista dalla Red Bull meno di quanto si può ottenere in termini di punti per ogni Gran Premio. È vero che la SF-24 ha mostrato un comportamento altalenante e che la vittoria di ieri non deve illudere (bisogna evitare l’errore commesso dopo Monaco), ma Monza ha anche dimostrato che il pacchetto di aggiornamenti introdotto ha ridato prestazioni e verve a una vettura che pare finalmente aver cominciato a capire davvero come sfruttare le gomme. Nel Gran Premio d’Italia, abbiamo visto un’altra gestione perfetta in termini strategici, grazie all’usura degli pneumatici tenuta sagacemente sotto controllo, un aspetto che si era già manifestato a Zandvoort.

Red Bull crollata – La RB20 si è smarrita. I recenti aggiornamenti introdotti sulla monoposto non hanno funzionato, mentre le rivali hanno mostrato una crescita netta e costante. Se la Ferrari, fino a poco tempo fa, era anch’essa rimasta impantanata nelle difficoltà nel progredire, sembra ora aver trovato una strada di sviluppo valida su cui basare la rimonta in queste ultime otto gare.

Proprio la differenza negli slanci tra Maranello e Milton Keynes lascia sperare che la SF-24 possa comportarsi meglio nelle gare rimanenti, colmando un divario che è davvero risibile, considerando il monte punti che il campionato di Formula 1 mette ancora in palio.

McLaren pasticciona – Prima di raggiungere la vetta, c’è da fare una tappa intermedia: raggiungere la McLaren e provare a superarla. Forse questo è lo scoglio più difficile che il Cavallino Rampante deve affrontare. Inutile girarci intorno: la MCL38 è la vettura più forte del lotto, e non solo in questo momento, visto che il suo vantaggio ha radici profonde.

Tuttavia, stiamo osservando che la consistenza della monoposto non è spesso supportata dalle scelte strategiche del team e da un Lando Norris che, ancora una volta, non è riuscito a capitalizzare quanto di buono ha seminato in qualifica. Inoltre, il fatto che Andrea Stella e Zak Brown non abbiano stabilito chi sia la prima guida lascia aperta una falla in cui la Ferrari può inserirsi.

Il Gran Premio d’Italia ne è stata la perfetta cartina di tornasole, visto che i due piloti McLaren hanno perso tempo a battagliare tra loro, aprendo la strada alla straordinaria vittoria di Charles Leclerc, che ha compiuto un capolavoro strategico con una superba gestione delle gomme hard. Se la McLaren non risolve questi problemi, rischia di dilapidare un vantaggio tecnico importante che finora non è stato capitalizzato, dato che con una vettura così forte dovrebbe essere già ampiamente prima in classifica. Forse Norris dovrebbe avere un disavanzo molto minore dei 62 punti che lo separano da Max Verstappen.

Carlos Sainz e Charles Leclerc, Scuderia Ferrari HP

Due piloti collaborativi – Questo è uno dei punti di forza della Ferrari. Carlos Sainz e Charles Leclerc cooperano senza fare polemiche e mettendosi totalmente a disposizione delle esigenze della squadra, una cosa non scontata, considerando che il madrileno ha disputato l’intera stagione praticamente da licenziato e in attesa di una nuova collocazione, individuata nella Williams.

Sembra paradossale, ma si tratta di una condizione diversa da quella che si vive in McLaren, dove ci sono due conducenti con contratti molto lunghi, ma che in questa fase antepongono gli interessi personali a quelli del team, al di là delle dichiarazioni di facciata. Emblematico è stato il sorpasso duro che Oscar Piastri ha imposto ieri alla Roggia a Lando Norris.

Tutti si attendevano uno spirito più collaborativo e invece l’australiano – che non ha colpe, poiché sfrutta le indicazioni che arrivano dall’alto – è andato per la sua strada, generando un potenziale rischio per le ambizioni del team. La situazione della Ferrari è favorevole anche rispetto alla Red Bull, dove esiste un modello a “una punta” che sta implodendo nel momento in cui la RB20 non è più capace di offrire prestazioni solide.

Sergio Perez sembra ormai una sorta di burattino, piazzato lì per occupare un posto in attesa di un futuro da definire, che potrebbe vederlo lontano dal team anglo-austriaco. La Ferrari potrebbe contare su questa grande coesione, che dovrebbe rivelarsi un fattore determinante nelle ultime otto gare.

Ferrari non si illude ma non intende alzare bandiera bianca

Questo scritto non vuole essere una superficiale ode all’ottimismo. No, esistono molte ragioni, ovviamente non evidenziate, che lasciano immaginare che per la Ferrari sarà durissima. Ma sarebbe stato un errore non porre l’accento su quegli elementi ai quali il team può e deve decisamente aggrapparsi per dare senso a una stagione partita bene e che si era trasformata in un incubo. Ma evidentemente non tale da tagliare del tutto fuori il Cavallino Rampante dalla lotta per la Coppa Costruttori, che manca da troppo tempo.

Chiaramente, esiste anche la possibilità, seppur remota, di concorrere per il titolo piloti, dato che la matematica tiene ancora in gioco Charles Leclerc. Ma questo è un discorso molto più complesso e non vale la pena alimentare sogni che potrebbero ben presto rivelarsi irrealizzabili.

Ora la Formula 1 va verso una settimana di pausa, poi vi sarà un back-to-back che contempla il Gran Premio dell’Azerbaijan e quello di Singapore, teatri che potrebbero ancora una volta dare una mano alla SF-24, che punta a stare ancora davanti alla Red Bull e a sfruttare le défaillance della McLaren, che continua a dimostrare poca puntualità in quelle che devono essere le scelte vitali per porsi davvero in una posizione di vantaggio.


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP

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