Ma come si fa a criticare Esteban Ocon?

Quante critiche e insulti vergognosi ha ricevuto il pilota Alpine Esteban Ocon in seguito alla gara di Monaco. Il francese addirittura costretto a pubblicare un post sui propri canali social per difendersi dai detrattori

Nonostante l’errore di Ocon, alla fine il Gp di Monaco ha portato alla compagine francese Alpine un punto iridato, grazie al buon lavoro svolto da Pierre Gasly. Eppure, in questa settimana, sono volate numerose critiche nei confronti del buon Esteban.

Come al solito, la mancanza di un weekend di gara vista la settimana di pausa prima del Gp di Canada, ha portato molti a trovare un argomento di cui parlare. Tra questi è emerso quello relativo al pilota francese.

È stato criticato il suo stile di guida, il suo modo di lavorare con la squadra e, addirittura, il suo carattere. Come se l’Esteban che vediamo davanti alle telecamere corrispondesse alla sua vera persona. Vedendo tutto ciò, mi sono chiesto: “Ma come diamine si fa a criticare un pilota come Ocon?”.

Chi è Esteban Ocon

Originario della Normandia, fa una lunga gavetta nelle categorie propedeutiche alla F1. Nel 2016, a soli 19 anni e 345 giorni, è diventato il più giovane francese a partecipare ad una gara di Formula 1. L’anno successivo, diventa il più giovane transalpino a concludere una gara a punti nella classe regina.

Ocon critiche
Esteban Ocon a bordo della Alpine A524

Grazie al programma junior Mercedes, entra in orbita della casa della Stella a Tre Punte, cosa che gli permetterà di non perdere definitivamente il treno della Formula 1. In effetti, dopo aver perso il sedile nel 2018, diventa terzo pilota Mercedes nella stagione 2019, per poi ritornare nel Circus l’anno seguente con Renault divenuta poi Alpine.

Avrà come compagno di squadra il due volte campione del mondo Fernando Alonso contro il quale non sfigurerà vincendo addirittura una gara nel 2021, in Ungheria.

Un Ocon rattristito dalle critiche

Nella giornata di ieri, dai propri canali social, Esteban Ocon ha mandato una risposta alle critiche ricevute in questi giorni. Molti hanno sottolineato il fatto che non sappia lavorare all’interno di un team, menzionando gli screzi avuti in passato con Alonso. Ma hanno anche additato il suo stile di guida e la manovra pericolosa ai danni di Gasly.

Riguardo all’ultimo episodio, tanti addetti ai lavori hanno tirato fuori l’antipatia che i due piloti francesi hanno da tempo l’uno per l’altro. In effetti, tra l’anno scorso e le prime otto gare di questa stagione, abbiamo assistito a una lotta serrata ma sempre giusta tra Gasly e Ocon che in alcune occasioni avrebbe potuto portare a un esito negativo per la squadra.

Esteban Ocon e Pierre Gasly, Gp Cina 2024

In questo caso, credo proprio che la responsabilità ricada sul team principal dell’Alpine in quanto deve essere lui a tenerli a bada. In Formula 1 il primo pilota da battere è sempre il tuo compagno di squadra, dunque non dobbiamo meravigliarci se i due, avendo il permesso di duellare, a volte rischino un po’ troppo.

Tornando a questa sorta di comunicato pubblicato ieri, il pilota francese ha chiesto scusa e si è preso le responsabilità per quanto accaduto, conscio del fatto che avrebbe potuto mandare all’aria la possibilità di conquistare un punto per la propria squadra. Che in questo periodo è oro.

Non siate incoerenti, Ocon è solo un pilota, come gli altri, che ambisce al massimo

Se dobbiamo criticare un buon pilota come Ocon per questa sua manovra azzardata, allora non dovremmo più elogiare le geniali mosse di Alonso. Il pilota spagnolo, infatti, con la sua astuzia, sta dimostrando di essere ancora oggi, all’età di 42 anni, un osso duro per tutti.

Quando si commemora Senna, non dovremmo allora più citare una delle sue frasi più celebri, ossia: “If you no longer go for a gap that exists, you’re no longer a racing driver” (tradotto: se vedi un varco e non provi a infilarti, allora non sei più un pilota di corse).

Per concludere, non bisogna dimenticare che i piloti proveranno sempre delle manovre di sorpasso, seppur azzardate, non appena si ha la possibilità. Fa parte della loro natura competitiva: sin da piccoli sono abituati a gareggiare, a lottare in pista. Una volta indossato il casco, ognuno pensa a raggiungere il massimo risultato possibile con il proprio mezzo a disposizione, con l’adrenalina in corpo, provando a realizzare il sogno di una vita.


Crediti foto: Alpine

Exit mobile version