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Home Editoriali

Essere ferraristi nuoce gravemente al fegato

Tensioni interne e opportunità storica: il Gp di Las Vegas tra polemiche, rivalità tra piloti e speranze concrete per il titolo costruttori.

Diego Catalano by Diego Catalano
25 Novembre 2024
in Editoriali, F1, News
Tempo di lettura: 4 minuti
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Ferrari Las Vegas
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Il Gran Premio di Las Vegas ha detto tante cose. La prima, la più importante, è che Max Verstappen è nuovamente campione del mondo. Il quarto titolo per l’olandese che si accomoda accanto a due colonne della Formula 1: Sebastian Vettel, che aveva calato anch’egli un poker in Red Bull, e Alain Prost, campione di una categoria che non c’è più, visto che oggi alla competizione pura bisogna anteporre la gestione dei mezzi.

L’altro tema emerso dai 50 giri di una gara frizzante è la doppietta della Mercedes, con George Russell che ha dimostrato maturità e quella capacità di comando per sobbarcarsi sulle spalle un team che vuole ritornare grande, e con Lewis Hamilton che ieri era dato per bollito e oggi è tornato a essere un pilota ancora utile per fare grandi cose. Schizofrenia dei tempi nostri.

Mercedes Gp Las Vegas 2024
Lewis Hamilton grande protagonista del venerdì del Gp di Las Vegas 2024

Ferrari: l’incapacità di gioire

L’altro argomento caldo della terzultima tappa iridata è quanto accaduto in Ferrari. Chiaramente nessuno si aspettava un 1-2 delle W15, ma nemmeno era da mettere in conto la crisi della McLaren che da qualche gara non sa più raccapezzarsi. Che dire, Ferrari ha ottenuto il massimo che si poteva agguantare in questo round con un terzo e quarto posto e di fatto apre un margine di sicurezza sulla Red Bull e aiuta a rosicchiare un bel po’ di punti alla scuderia di Woking, che ora dista solo 23 punti.

Con due gare al termine e una sprint race da disputare, l’idea di portare a Maranello il campionato del mondo costruttori è più concreta che mai. Se qualcuno avesse alluso a questa possibilità prima della pausa estiva, sarebbero scoppiate fragorose risate. E invece gli uomini della Scuderia hanno avuto la forza e la capacità di rimettere in asse la SF-24, che sicuramente sta dimostrando maggiore costanza delle dirette rivali. Segnale molto positivo quando il gap in classifica è così risicato.

Uno dei punti di forza del Cavallino Rampante è la coppia piloti. In Red Bull c’è solo Max Verstappen, considerando che Sergio Pérez non è nemmeno in grado di fare la spalla. In McLaren, Oscar Piastri si è spento da troppo tempo, mostrando che forse certe lodi sperticate erano un po’ esagerate: il ragazzo sarà pure forte, ma lo deve dimostrare coi fatti, non con la stampa amica che gli tesse le lodi anche per un controsterzo in controllo. Mercedes, che pure ha un duo ottimamente assortito, è ormai lontanissima in classifica e non può più solleticare i primi tre.

Ma quello che è un elemento di solidità rischia per Maranello di trasformarsi in qualcosa di critico poiché i rapporti tra i due Carli sono ai minimi termini. Ormai sembra che i due siano alla sopportazione, a quel limite che si raggiunge dopo l’ennesimo chiarimento, che sicuramente avverrà sotto lo sguardo severo di Fred Vasseur.

Questo scritto non ha intenzione di trovare un colpevole o di giustificare qualcuno. Le dinamiche interne alla Ferrari sono note solo ai protagonisti. Ognuno ha visto il Gran Premio e saprà giudicare se ha avuto ragione Leclerc a lamentarsi pubblicamente per un mancato team order o se Sainz ha fatto bene a fregarsene, soprattutto in considerazione del fatto che il compagno di squadra stava lottando con gomme fredde e non aveva la possibilità di sciorinare un passo gara accettabile in quella determinata fase.

Serrare i ranghi per costruire qualcosa di storico

Ferrari deve provare a tenere la barra dritta per altre due gare. Vasseur ha un compito difficile, ma deve riuscirci perché ci si sta giocando un pezzo di storia, visto che il Cavallino Rampante potrebbe tornare a comandare nella classifica costruttori; roba che non accade dal lontano 2008.

Leclerc dovrebbe avere la forza di riporre le polemiche e di spegnere ogni tanto la radio per una più alta ragione di Stato. Lo stesso Sainz dovrebbe superare quel senso di rivalsa che vive per essere stato silurato nel momento in cui la dirigenza gli aveva promesso un rinnovo contrattuale che di fatto non è arrivato perché flirtava con Lewis Hamilton proprio mentre lo spagnolo credeva che si stessero redigendo i contratti da firmare.

Per tutto l’anno abbiamo sottolineato come Carlos sia stato professionale nel correre da licenziato e forse proprio per questo gli andrebbe perdonato il colpo di testa del GP di Las Vegas. Un comportamento che alla fine non ha leso il team, perché si è ottenuto il massimo ottenibile.

E la si smetta immediatamente con le fandonie raccontate da qualcuno secondo cui dare spazio a Leclerc avrebbe significato agguantare il secondo posto di Lewis Hamilton. Dopo la sfuriata per provare a raggiungere Russell, il britannico si è messo in protezione. Non c’era alcuna possibilità di raggiungere quella seconda piazza, toglietevelo dalla testa.

Leclerc Las Vegas
Le Ferrari SF-24 di Charles Leclerc e Carlos Sainz

Una gara che per la Ferrari, da valutare assolutamente in chiave positiva, si sta trasformando in una sorta di dramma sportivo, tra media sensazionalistici e tifosi isterici che non fanno altro che dicotomizzarsi su posizioni lontanissime, invece di pensare che tutto l’ambiente – stampa, supporter e team – dovrebbe operare nella stessa direzione per ottenere qualcosa che si pensava impossibile. Ma si sa, in Italia, e quindi in Ferrari, farsi il fegato amaro è la cosa che riesce meglio.

La messa è finita, andate in pace.


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Formulacritica

Tags: Carlos SainzCharles LeclercEditorialeF1FerrariFrédéric VasseurGp Las VegasGp Las Vegas 2024News
Diego Catalano

Diego Catalano

Partenopeo Classe 1977 con formazione nell’ambito delle Relazioni Internazionali. La passione per il motorsport nasce sin dalla prima adolescenza. Proprio questa forte pulsione mi ha portato, negli anni, a volermi cimentare con la narrazione di ciò che circonda la Formula Uno. Ho fatto parte, come fondatore, di diversi progetti editoriali a tema: MotorQube, Fatti di Motori, Undici Metri; esperienze chiusesi ma che mi hanno permesso di approdare in FormulaUnoAnalisiTecnica. Realtà nella quale, per cinque anni, ho ricoperto il ruolo di caporedattore e coordinatore. Nel gennaio del 2024 ho deciso di rimettermi in gioco creando Formulacritica.it, un contenitore plasmato sulle mie necessità espressive che ho voluto impostare su un modo di raccontare il motorsport diverso, votato all’analisi concettuale del fenomeno. In parallelo curo un altro figlio editoriale: PuntoNapoli. A tempo perso pesto sui tamburi e sui piatti di una batteria e provo a dare del tu a un paio di bassi elettrici. Con risultati rivedibili. La musica e il prog-rock sono un’altra ragione di vita. Ne parlo su No Limits Radio nello spazio denominato "Blog To The Edge" del quale esistono proiezioni sui principali social network e su YouTube.

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