Difendersi per mantenere il vantaggio? Nemmeno per sogno! Red Bull aggredisce e presenta una monoposto aerodinamicamente estrema. Forse un azzardo procedurale considerando il vantaggio siderale mostrato nelle due stagioni precedenti. Ma Adrian Newey è così, prendere o lasciare. Il vulcanico ingegnere non si accontenta, non si crogiola sugli allori, non vive di glorie passate e di retaggi nobiliari.
La RB20, che potrebbe celare altri spunti tecnici spiazzanti, è un coacervo di idee che spaventano la concorrenza. Senza lanciarsi in analisi tecniche azzardate che lasciamo volentieri a chi ha come core business editoriale tale lato del motorsports, la sintesi estrema che viene da fare osservando le sinuosità della monoposto 2024 è che ciò che è stato bocciato clamorosamente sulla Mercedes è stato ripreso, affinato e riproposto, sulla RB20. E c’è qualche sospetto che la “mutuazione genetica” sarà molto efficace. Staremo a vedere.
![Red Bull RB20](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/02/Red-Bull-RB20-jpg.webp)
Red Bull: innovare per continuare a dettar legge
Lo spirito con cui la Red Bull si approccia al campionato 2024 è sintetizzato dalle parole di Christian Horner che, tra le altre cose, ha rassicurato tutti sulla sua permanenza al timone della squadra: “Questo è un anno importante nella storia del team. Negli ultimi 20 anni, la Red Bull è riuscita a cambiare il panorama della Formula 1 e lo ha fatto con la determinazione di approcciarsi alle cose in modo diverso, impegnandosi al massimo, ad andare ancora più forte e concentrandosi totalmente sulla competizione per i premi più importanti di questo sport”.
“Sarà una stagione emozionante ed estremamente competitiva ma, come abbiamo visto l’anno scorso, questa è una squadra che opera al massimo delle sue capacità e con Max e Checo abbiamo due piloti in grado di fare risultato su ogni circuito e in ogni condizione. Sono fiducioso che, proprio come abbiamo fatto negli ultimi 20 anni, potremo competere per i podi, le vittorie e, si spera, altri campionati”.
Sulla stessa linea di pensiero si “appoggia” il tri-iridato Max Verstappen: “Tutti sono di nuovo molto motivati. Naturalmente siamo tutti molto orgogliosi dei risultati ottenuti l’anno scorso e negli anni precedenti, ma siamo anche molto orgogliosi di questa vettura, in termini di sviluppo. Non vediamo l’ora di iniziare la stagione e speriamo di ricominciare a lottare per le vittorie“.
“Credo che l’obiettivo sia solo cercare di fornire un’altra macchina molto competitiva e, da parte mia, ovviamente, cercherò di fare del mio meglio. Ma questo dipende da molte cose che devono combinarsi, quindi credo che solo il tempo ci dirà quanto saremo veloci“, ha spiegato Max.
![Max Verstappen](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/01/Max-Verstappen-1-e1708074083999.jpg)
Red Bull RB20: una vettura che azzarda
La monoposto ha già girato in pista (martedì 13, a Silverstone, ed) ma Verstappen non ha potuto trarre indicazioni credibili. “La pista era scivolosa, bagnata e fredda: tutto è andato bene ma si tratta solo di un filming day. La macchina è partita bene. Martedì si trattava solo di assicurarsi che, una volta in pista, la macchina funzionasse, perché poi sarebbe stata spedita in Bahrain. Ed è qui che si inizia a conoscere meglio la vettura, si mette a punto un vero e proprio programma e si fanno diversi tipi di prove“
Max non nasconde lo stupore dopo aver visto la nuova creatura firmata da Adrian Newey che, come Horner, resta saldamente al suo posto: “Sono contento della direzione che hanno scelto. Ho visto i progetti ad Abu Dhabi, all’ultima gara, e mi sono detto: <<Wow, in un certo senso è molto diversa>>. Non sono stati conservativi, diciamo. Questo approccio ambizioso è quello che mi piace di questa squadra“.
Max non teme il contraccolpo dell’azzardo: “Penso che sia un’aggressività controllata. Tutti sono contenti, non sembra che ci siano dei punti interrogativi. Avevamo un ottimo pacchetto, ma loro hanno colto l’occasione per essere innovativi e andare fino in fondo e cercare di migliorare. Naturalmente il tempo ci dirà se è davvero molto buono. Ma da quello che vedo all’interno del team, tutti sono soddisfatti dei risultati ottenuti nella galleria del vento“.
![Red Bull - Adrain Newey](https://www.formulacritica.it/wp-content/uploads/2024/01/Red-Bull-Adrain-Newey-e1708075575695.jpg)
Newey, che qualche settimana fa, al podcast Talking Bulls, affermava di temere di essere stato troppo conservativo, è uscito dal personaggio e ha ammesso che il suo staff ha spinto sull’innovazione: “Abbiamo bisogno di continuare a spingere. Abbiamo ottenuto dei miglioramenti in tutte le aree sulla macchina del 2024. È abbastanza? Chi lo sa, dobbiamo vedere“.
“La RB19 era un’evoluzione della macchina del 2022: è stata una sorpresa totale in termini di prestazione e dominio. In quell’inverno pensavamo che la Mercedes aveva vinto una gara alla fine dell’anno e che la Ferrari aveva ottenuto il primo posto in certe gare, dunque credevamo che la competizione potesse essere molto serrata. Dal canto nostro, ci siamo concentrati sul miglioramento di alcune delle nostre debolezze del 2022 e, a metà stagione, era abbastanza evidente che avessimo una marcia in più rispetto alla concorrenza“.
Quella marcia in più che il progetto RB20 conta di mantenere sulle monoposto rivali che, a primi e superficiali sguardi, sembrano essere state più conservative nelle scelte filosofiche. Ma come sempre sarà la pista a emettere i verdetti definitivi. E per questo bisogna attendere i test di Sakhir che scatteranno tra cinque giorni.
Author: Diego Catalano – @diegocat1977
Photo credits: F1, Oracle Red Bull Racing