Si conclude con questa terza parte l’incontro, seppur a distanza, tra la nostra Chiara Avanzo And Matteo Orsi il quale ci ha donato una fotografia di Ayrton Senna come uomo e pilota. Un punto di vista unico e intimo.
We at Formulacritica non possiamo che ringraziarlo per averci concesso quest’esclusiva e vi lasciamo con le ultime due domande con cui il figlio dello storico fotografo e grande amico del pilota brasiliano ci dà la sua opinione sulla Formula 1 attuale e su chi oggi può far rivedere in sè i fasti di Ayrton.
Fra i piloti di oggi dove rivedi di più Senna? Sia nei modi che nello stile di guida, Quindi valuta sia dentro che fuori la pista.
“Io non ne ho conosciuto personalmente nessuno dei piloti di oggi, anche perché a oggi è difficile che i piloti si rapportino come una volta. A livello di comunicazione sono blindati. Ma in generale Hamilton è quello che secondo me si è ispirato di più da Ayrton. Certo mi viene da dire Hamilton ma sono troppo diverse le situazioni, le epoche, le macchine”.
“Io vedevo Ayrton con le mani piagate dal cambio, perché avevano il cambio manuale. Ayrton per anni aveva la vescica qua, nel palmo della mano. Erano altri tempi, altro modo di guidare anche se pure oggi non scherzano. La Formula 1 era è e rimarrà sempre uno sport pericoloso e quello che fanno 20/24 piloti al mondo è sempre da rispettare dal primo all’ultimo. Questa è una cosa che mi ha insegnato mio padre”.
“Fanno una cosa che in pochissimi al mondo sanno fare. Sicuramente oggi hanno più aiuti rispetto al passato, ma rimane uno sport pericoloso, faticoso perché hanno delle accelerazioni laterali che fanno spavento quindi non è che sia un gioco. Ma correre a Imola e correre e a Shanghai dove erano domenica… C’è il suo bel cavolo di differenza”.
“Tra poco vanno a correre a Miami dove c’è questo stadio, c’è tutta questa cosa che ci gira intorno che va a togliere poi, secondo me, anche il focus sulla gara. Sono tutte modifiche che vanno a togliere”.
“Poi, oh, ci mancherebbe, col format sprint delle volte vengono fuori anche delle belle cose, delle volte non serve a niente. Io sarei rimasto alla forma tradizionale, cioè le prove libere, sabato e la gara. E poi leverei il Parco Chiuso. Una volta cambiavi gli assetti avevi la possibilità di lavorare, cioè i test non ci sono più perché costano molto? Ma perché i simulatori che hanno non costano niente?”.
“Quindi le epoche sono diverse, le cose sono cambiate, è sempre difficile riuscire a fare paragoni tra piloti del passato e del presente, ma Hamilton credo sia quello che si avvicina di più ad Ayrton”.
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Ultima domanda. Si vocifera fortissimamente di Newey in Ferrari, tu che ne pensi?
“Allora, secondo me si va a completare un mosaico. Te lo dico così, senza averlo detto pubblicamente, quando ho visto che Hamilton sarebbe venuto l’anno prossimo, io dentro di me ho detto <<Eh beh, se venisse anche Newey? Se fosse un effetto domino?>>”.
“Perché Newey mi pare che non abbia mai nascosto la voglia di lavorare con Hamilton eh. Se va via dalla Red Bull secondo me la Ferrari è un’ipotesi percorribile e sarebbe a mio parere un puzzle che va a completarsi per interrompere un po’ anche il dominio della Red Bull. Perché sai che la Formula 1 vive di cicli”.
“Io essendo un tifoso di Hamilton, essendo un Hamiltoniano di vecchia data, mi ricordo sempre mio padre che lo vide a Istanbul in GP2, quando fece quella rimonta clamorosa. Venne a casa e disse <<Ho visto un pilottino di colore che si chiama Lewis Hamilton, questo diventerà più volte campione del mondo>>. Queste sono le parole di mio padre su Hamilton, le disse al sottoscritto. Sono un Hamiltoniano da tempo e sono contento che venga in Ferrari.”
#Sennaday
Crediti foto: F1
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