Briatore ha fiuto per i talenti, avendo gestito campioni del calibro di Michael Schumacher e Fernando Alonso, per citare solo due nomi di una lista ben più lunga. L’arrivo dell’esperto dirigente italiano in Alpine, a seguito della chiamata di Luca De Meo, ha incluso proprio il compito di definire la squadra dei piloti. Briatore non ha nascosto di aver cercato in tutti i modi di convincere Carlos Sainz, che però ha scelto un’altra strada legandosi alla Williams.
A un certo punto, i francesi si sono trovati “con il cerino in mano”, poiché il mercato non offriva più nulla di interessante. La soluzione interna è apparsa, quindi, come un ripiego inevitabile. Nel giorno della presentazione dell’accordo, Briatore ha dichiarato che Jack avrebbe dovuto dimostrare in pista il suo potenziale, parole che suonavano come un monito per chi ha avuto un’opportunità e deve superare lo scetticismo di tutti quelli che lo circondano.
Briatore ha sempre operato con un cinismo aziendale tipico del capitalismo in cui, se le cose non funzionano, si taglia senza troppe considerazioni sulle ricadute sociali o economiche. Ma questo è un discorso che non affronteremo qui.
Proprio in virtù di questo approccio orientato alla massimizzazione dei risultati, sembra che Briatore abbia già messo le mani avanti, facendo capire che l’australiano ha il tempo contato. F1-Insider, una testata tedesca solitamente ben informata, ha riportato che Briatore ha concesso a Doohan cinque Gran Premi per essere valutato; al termine di questi, se i risultati non saranno soddisfacenti, potrebbe essere sostituito.
Il contratto prevede una clausola rescissoria, ormai sempre più comune in Formula 1, che tutelerebbe Alpine permettendo al team di rilanciarsi sul mercato. Tra le opzioni ci sono gli “usati sicuri” come Valtteri Bottas, Kevin Magnussen e Guanyu Zhou, che a fine anno lasceranno il Circus, ma anche interessanti prospetti come Franco Colapinto, che si sta mettendo in luce per le buone prestazioni e gode del sostegno di sponsor e di un paese che spingono la sua candidatura.
Certo, non deve essere semplice per un giovane pilota correre con una pressione simile. Ma quando si lavora con un uomo come Briatore, c’è poco da fare: si accetta questa situazione o si molla prima di iniziare. Va comunque fatto un plauso a Jack, che ha mostrato coraggio nell’accettare una situazione così delicata, che potrebbe influire sull’evoluzione della sua carriera. Una sorta di ordalia del fuoco che, e superata, fortifica l’animo e tempra il fisico.
Crediti foto: Alpine