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F1 – Eau Rouge-Raidillon: la curva più bella del mondo

La storia di una delle curve più belle del Campionato Mondiale di Formula 1 e di tutto il mondo del motorsport: il complesso Eau Rouge-Raidillon.

Giovanni Tito by Giovanni Tito
23 Luglio 2025
in F1, News
Tempo di lettura: 4 minuti
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L'Eau Rpuge-Raidillon durante le prime fasi del Gran Premio del Belgio nel 2022

L'Eau Rpuge-Raidillon durante le prime fasi del Gran Premio del Belgio del 2022

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L’evoluzione della curva Eau Rouge-Raidillon, situata nel circuito di Spa-Francorchamps in Belgio, è una storia di adattamenti tecnici, miglioramenti di sicurezza e conservazione del suo status leggendario nel motorsport.

Originariamente, l’iconica piega non era presente ma con le modifiche apportate alla fine degli anni ’30 lo hanno reso una delle piste più rapide d’Europa, eliminando la lenta sezione dell’Ancienne Douane e introducendo la celebre combinazione di curve. Questa sezione, spesso chiamata erroneamente solo Eau Rouge, include la curva sinistrorsa Eau Rouge, situata in fondo alla valle attraversata dal fiume omonimo, e la Raidillon, una veloce e ripida combinazione di curve destra-sinistra in salita che copre un dislivello di 24 metri in 240 metri di pista. La Raidillon è diventata una delle curve più iconiche dell’automobilismo mondiale, dove i piloti di talento fanno la differenza.

Le origini del circuito

Il circuito di Spa-Francorchamps fu progettato nel 1920, utilizzando strade pubbliche nelle Ardenne, lungo circa 14 km. La curva prendeva il nome dal torrente Eau Rouge e dalla collina Raidillon, caratterizzata da una discesa ripida seguita da una salita con un dislivello di circa 40 metri.

Negli anni ’30, il circuito fu asfaltato, migliorando l’aderenza ma aumentando anche le velocità. La curva iniziò a guadagnare notorietà per la sua difficoltà, soprattutto con l’arrivo di auto da corsa più potenti.

Non c’erano vie di fuga, e le barriere erano minime o inesistenti. Gli incidenti erano frequenti e la curva divenne nota per la sua pericolosità. Durante questo periodo, Spa ospitava gare di Endurance e Gran Premi, ma la mancanza di regolamentazioni moderne rendeva la pista rischiosa.

L'Eau Rouge-Raidillon durante i primi passi del motorsport
L’Eau Rouge-Raidillon agli albori del motorsport

L’arrivo della Formula 1 e le prime modifiche all’Eau-Rouge-Raidillon

Con l’ingresso regolare di Spa nel calendario della Formula 1 negli anni ’50 e ’60, quella particolare sezione divenne una delle più temute e rispettate. Le vetture dell’epoca, affrontavano la curva a velocità crescenti, accentuando la compressione nella parte bassa e il rischio di perdita di controllo in salita.

Negli anni ’70, a causa di crescenti preoccupazioni per la sicurezza, il circuito originale fu accorciato da 14 km a circa 7 km. Tuttavia, quella sezione iconica rimase intatta come fulcro del tracciato. Furono introdotte barriere di pneumatici rudimentali, ma la curva restava estremamente pericolosa.

Gli anni ’80 segnarono un punto di svolta per la sicurezza. Nel 1985, il pilota Stefan Bellof, che gareggiò in F1 con la Tyrrell, perse la vita in un incidente a Eau Rouge durante una gara di Endurance, la celebre 1000 km di Spa. Questo evento evidenziò la necessità di migliorare la sicurezza nella sequenza.

Cosa fatta con l’aggiunta di barriere più robuste e alcune vie di fuga limitate, anche se lo spazio disponibile nelle Ardenne rendeva difficile ampliare significativamente l’area intorno alla curva. La topografia naturale rimase invariata, preservando la sfida tecnica.

Con l’aumento delle prestazioni delle monoposto di Formula 1, quella parte del tracciato divenne affrontabile a velocità sempre più elevate. Negli anni ’90, piloti come Ayrton Senna e Michael Schumacher la descrissero come una curva che richiedeva precisione estrema, con forze G significative nella compressione.

Dopo gli incidenti mortali al Gran Premio di San Marino del 1994, Spa subì ulteriori interventi. Le vie di fuga furono ampliate e asfaltate, sostituendo le vecchie aree ghiaiose. Furono introdotte barriere più avanzate come guardrail e reti per ridurre l’impatto in caso di uscita di pista.

Ayrton Senna, all'Eau Rouge, mentre si prepara per affrontare la ripida salita del Raidillon, durante il Gran Premio del Belgio del 1988.
Ayrton Senna, all’Eau Rouge, con la McLaren MP4/4 durante il Gran Premio del Belgio del 1988.

L’Eau Rouge-Raidillon negli anni 2000: Adattamenti alle moderne F1

Le monoposto di Formula 1 degli anni 2000, con aerodinamica avanzata e maggiore aderenza, iniziarono a percorrere la curva a pieno gas in condizioni ottimali. Questo ridusse leggermente la percezione di difficoltà per i piloti di vertice, ma la curva rimase un banco di prova per traiettorie e controllo.

Nel 2007, il circuito subì una ristrutturazione significativa, con un miglioramento della superficie asfaltata e l’allargamento della via di fuga a sinistra del Raidillon. Queste modifiche bilanciarono il carattere unico della sezione, evitando di snaturarla. Con l’introduzione delle barriere Tecpro in alcune sezioni, più sicure rispetto ai vecchi guardrail, la FIA impose standard più rigorosi per la protezione dei piloti.

Nel 2019, un tragico incidente durante una gara di Formula 2 costò la vita al pilota francese Anthoine Hubert a Eau Rouge-Raidillon. L’incidente, causato da una collisione multipla nella salita del Raidillon, portò a un’ulteriore revisione della sicurezza. La FIA analizzò la dinamica e introdusse modifiche per ridurre il rischio di incidenti simili.

Il circuito fu sottoposto a un importante rinnovamento per conformarsi agli standard moderni della Formula 1 e delle gare di Endurance come la 24 Ore di Spa. Le vie di fuga di Eau Rouge-Raidillon vennero ampliate e le barriere rinforzate con tecnologie moderne. Tuttavia, i progettisti hanno preservato la topografia originale per mantenere la sfida tecnica.

Con le monoposto a effetto suolo introdotte nel 2022, Eau Rouge-Raidillon è tornata a essere più impegnativa in alcune condizioni, poiché le vetture moderne sono più sensibili alle variazioni del terreno e richiedono traiettorie precise.

Eau Rouge-Raidillion come appare oggi.
Eau Rouge-Raidillion oggi.

Equilibrio tra tradizione e sicurezza

Nel 2025 Eau Rouge-Raidillon rimane una delle curve più iconiche del motorsport. Le moderne monoposto di Formula 1 possono affrontarla a pieno gas in condizioni di asciutto, con velocità che superano i 300 km/h e forze che raggiungono i 5G nella compressione. Tuttavia, in caso di pioggia o con vetture meno competitive, la curva rappresenta ancora una sfida significativa.

Nonostante le modifiche, gli organizzatori di Spa hanno sempre cercato di mantenere l’essenza della curva, evitando interventi che ne alterassero la natura. La sequenza continua a essere un punto focale per i fan e i piloti, che la considerano una prova di coraggio e abilità.

I progressi nei sistemi di sicurezza delle vetture come l’Halo introdotto nel 2018 e le telemetrie avanzate hanno ridotto i rischi, ma la curva del tracciato belga rimane un luogo dove un errore può avere conseguenze significative.

L’evoluzione di Eau Rouge-Raidillon riflette il progresso del motorsport: da una curva pericolosa su strade pubbliche a una sezione iconica che bilancia sfida tecnica e sicurezza moderna. Nonostante le modifiche per adeguarsi agli standard di sicurezza e alle prestazioni delle vetture attuali, la sequenza ha mantenuto il suo carattere unico, rimanendo un simbolo di audacia e precisione. La sua storia è una testimonianza dell’equilibrio tra tradizione e innovazione, rendendola un punto di riferimento intramontabile nel mondo delle corse.


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Tags: F1GP BelgioNewsSpa Francorchamps
Giovanni Tito

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Non sono asociale. Amo le persone nei film e le serie TV... Anche negli anime 🎥🎬📽️📺

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