La nuova stagione di Drive to Survive sarà disponibile su Netflix a partire da venerdì 7 marzo e ripercorrerà l’ultimo campionato mondiale di Formula 1, vinto dal pilota olandese della Red Bull Max Verstappen, al suo quarto titolo iridato consecutivo.
Tuttavia, secondo il Telegraph, che ha assegnato alla serie un punteggio di 3 stelle su 5, la docuserie non copre in modo esaustivo tutti gli eventi significativi accaduti dentro e fuori dal paddock durante la stagione.
In particolare, la vicenda che ha coinvolto il team principal e CEO della Red Bull Racing, Christian Horner, accusato di comportamenti inappropriati da una dipendente, è stata trattata in modo superficiale. Proprio ieri, il caso che lo vede coinvolto è stato riesaminato davanti a un tribunale del lavoro inglese.
Inoltre, quello che è stato definito il “passaggio del secolo”, ovvero il clamoroso annuncio del trasferimento del sette volte campione del mondo Lewis Hamilton alla Ferrari, è stato affrontato solo marginalmente.

Drive to Survive: una serie mozzata dalla censura?
Nonostante la disponibilità di materiale di alta qualità, la serie in dieci episodi potrebbe non soddisfare appieno le aspettative dei fan, poiché non approfondisce gli elementi più intriganti della stagione. Si ipotizza che gli avvocati abbiano lavorato intensamente durante l’inverno per ridurre i contenuti a ciò che viene effettivamente mostrato nella serie.
Il primo episodio, intitolato “Business as Usual”, tratta sia la questione Horner che il trasferimento di Hamilton, ma senza approfondimenti significativi.
In sintesi, la nuova stagione di Formula 1: Drive to Survive offre momenti interessanti, ma potrebbe non soddisfare completamente gli appassionati a causa di una trattazione superficiale di alcune delle vicende più rilevanti della stagione.
Qual è il senso di produrre un documentario per poi rimaneggiarlo pesantemente per ragioni legali? Ai posteri l’ardua sentenza.
Crediti foto: Netflix, Time