Due settimane or sono la F1 ha presentato il calendario 2026 che mostrava, sostanzialmente, due novità annunciate: l’uscita del Gran Premio dell’Emilia Romagna che si disputava all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola e l’ingresso del nuovo Gp di Spagna da tenersi a Madrid, con il l’evento di Barcellona ad acquisire un nome regionale – parecchio apprezzato da quelle parti, di Gp della Catalunya.
Dopo l’addio del tracciato che sorge sulle sponde del fiume Santerno, Stefano Domenicali, Imolese DOC, aveva parlato di un arrivederci. Classiche dichiarazioni di circostanza poiché, almeno nel breve termine, le speranze sono praticamente prossime allo zero. L’unica possibilità sarebbe data da un’alternanza non ancora definita o dal ritardo clamoroso del Madring. E se la speranza è questa, ci si metta l’anima in pace. Vediamo.

F1: Il Madring corre veloce verso l’obiettivo
Il Gran Premio di Spagna si prepara a cambiare volto, non c’è alternativa. Il nuovo circuito urbano della capitale sta rapidamente prendendo forma tra IFEMA e Valdebebas. Il Madring sarà pronto per il debutto ufficiale l’11 settembre del prossimo anno, questo è ciò che possiamo dire con piccolissimo margine d’errore. La data fissata per la conclusione dei lavori è il 30 maggio 2026, ma il cantiere sta procedendo addirittura in anticipo, come evidenziato in un dettagliato report della testata spagnola SoyMotor, grazie a un’organizzazione serrata e a una tabella di marcia che non prevede soste.
Ogni giorno vengono movimentati circa 12.000 metri cubi di terra, con oltre 100 operai al lavoro su doppio turno e una flotta di mezzi impegnata senza sosta. Gli scavi principali, inizialmente previsti fino a settembre, potrebbero concludersi già a metà agosto. Nei prossimi mesi il numero di lavoratori potrebbe salire fino a 400.
La vera sfida, però, è quella della precisione. Per ottenere l’omologazione FIA ogni aspetto del tracciato dovrà rispettare tolleranze piccolissime. Il controllo è affidato anche a Dromo, la società italiana guidata da Jarno Zaffelli, che ha già messo la firma sotto progetti come Zandvoort e Yas Marina. Il manto d’asfalto – circa 70.000 metri quadrati – sarà testato sotto la sua direzione, con il supporto diretto della FIA e i consigli di Carlos Sainz.

La costruzione del circuito ha innescato anche un processo di urbanizzazione anticipata in aree rimaste finora inutilizzate. Le nuove infrastrutture – reti elettriche, idriche e fognarie – stanno trasformando una zona in passato trascurata, pensata ora anche per un utilizzo futuro non legato solo all’evento sportivo. Madring sarà utilizzato in pista per appena 14 ore all’anno, quindi è necessario che tutto il contorno sia invece fruibile sempre.
Tra i punti chiave del tracciato ci sarà la curva “Monumental”, una lunga piega sopraelevata al 24%, pensata per offrire un impatto visivo simile a quello di Zandvoort. E per evitare incidenti come quelli visti a Baku o Las Vegas, gli ingegneri hanno optato per una soluzione drastica: sul tracciato non ci sarà neanche un tombino. Il sistema di drenaggio è stato completamente riprogettato per garantire la massima sicurezza.
La zona fieristica dell’IFEMA, cuore pulsante del progetto, sarà coinvolta solo parzialmente e senza impattare sulle attività quotidiane. L’obiettivo è garantire la coesistenza tra il circuito e la vita cittadina anche durante il weekend di gara. Non si prevede infatti la chiusura totale al traffico, e si sta valutando l’ipotesi di aperture notturne o percorsi alternativi per ridurre al minimo i disagi.
L’idea di un Gran Premio notturno è stata scartata, principalmente per motivi di orario: a Madrid d’estate il sole tramonta troppo tardi. Ma l’ambientazione offrirà comunque scorci suggestivi. Le riprese televisive potranno mostrare le montagne e la skyline della capitale, un dettaglio molto apprezzato dalla FOM.
Nei mesi scorsi, alcuni team hanno già effettuato sopralluoghi e ottenuto i dati per simulazioni e test virtuali. Il circuito è stato messo a loro disposizione per accelerare la preparazione. Con meno di 15 mesi al via, Madring si candida a diventare una delle opere sportive più ambiziose d’Europa. La Formula 1 sta arrivando e Madrid si sta facendo trovare pronta.

F1: Imola sempre più fuori dai radar
Mentre in Spagna si lavora alacremente, lasciateci esprimere un pizzico di tristezza, Imola scivola fuori dai radar. Non è lecito gufare o aspettare gli inciampi altrui, ma come italiani avremmo volentieri raccolto la possibilità di tornare immediatamente in corsa. Prospettiva ormai irrealizzabile.
Il futuro di Imola in Formula 1 è legato alla necessità di trovare fondi e risorse per convincere Liberty Media. Ma la storia recente dice che due gare in questo Paese sono un modello insostenibile tra lacerazioni politiche e incapacità di fare sistema.
Crediti foto: Madring, Autodromo di Imola
Seguici sul nostro canale YouTube: clicca qui