Dan Ticktum si trova davanti a una scelta che potrebbe segnare profondamente la sua carriera in Formula E. Dopo un’annata di progressi tangibili con Cupra Kiro, il pilota britannico sta valutando se proseguire con una squadra in fase di crescita o tentare il salto in un team ufficiale con ambizioni immediate di vittoria.
Dietro all’immagine spigolosa che lo accompagna fin dai suoi esordi, Ticktum sta dimostrando finalmente di poter essere un valore aggiunto, non solo per il suo talento in pista ma anche per la sua crescente maturità. E le voci nel paddock iniziano a moltiplicarsi. Perfino George Russell, in una delle sue interviste più criptiche, ha lanciato una frecciatina riferita chiaramente a lui: “Forse un britannico in Formula E, non in Formula 1″ in riferimento al comportamento di Verstappen a Barcellona. Una stoccata che Ticktum ha prontamente raccolto, rispondendo come sempre senza filtri.
Nonostante una sola presenza sul podio in questa stagione, le performance del 24enne sono state spesso rallentate da una vettura non all’altezza del potenziale dimostrato nel 2023. Ciononostante, i segnali di talento non mancano. A Tokyo, ad esempio, Florian Modlinger, responsabile del progetto Porsche in Formula E, ha lodato la qualità della sua guida nei primi due settori di qualifica, sottolineando una precisione quasi chirurgica, anche se un errore nel finale gli è costato la pole.
Cupra Kiro, squadra cliente Porsche, crede in lui e lo ha dichiarato pubblicamente: “Dan sta ripagando la nostra fiducia. Ha trovato un ambiente in cui può essere sé stesso e i risultati iniziano a vedersi”.

Dan Ticktum – L’incognita Jaguar?
Nonostante un’opzione contrattuale con Cupra Kiro per la stagione 2025-26, Ticktum è finito nel radar di Jaguar, che dovrà colmare il vuoto lasciato da Nick Cassidy. La prospettiva di affiancare un veterano come Mitch Evans, uomo simbolo del team da quasi un decennio, solleva diverse incognite.
Per Jaguar sarebbe un’operazione ad alto rischio: Ticktum non è esattamente il prototipo del pilota istituzionale. Per lui, invece, si tratterebbe di entrare in una realtà strutturata e gerarchica, dove guadagnarsi spazio non sarà semplice. Cassidy ci è riuscito con intelligenza e dedizione, ma Ticktum sarebbe pronto a fare lo stesso?
“Credo ci sia un malinteso su come lavoro con i miei compagni di squadra” ha dichiarato. “Ho sempre collaborato bene con tutti e il mio obiettivo è aiutare il team a crescere, perché un team forte ha sempre due piloti competitivi”.
E sulla possibilità di condividere il box con Evans “Non penso ci sia nessuno più forte di me in griglia. Ho grande rispetto per Mitch, ma sarei felice di correre con chiunque”.
Oltre a Jaguar, le opzioni si riducono rapidamente. Nissan appare una destinazione improbabile, troppo legata a una comunicazione istituzionale che mal si concilierebbe con la personalità di Ticktum. Stellantis sembra già sistemata con Cassidy, Vergne e il giovane Pourchaire pronto a entrare.
Porsche, che continuerà a fornire i motori a Kiro, resta un punto interrogativo affascinante. Tuttavia, l’arrivo di un possibile terzo team cliente con Penske come candidato principale potrebbe ridisegnare le priorità. Un’alleanza tra Porsche e Penske, tecnicamente e politicamente forte, rischia di mettere Kiro in secondo piano.
Per questo, Kiro ha l’obbligo di crescere in fretta e dimostrare, già nelle ultime gare stagionali, di poter puntare a una vittoria. Solo così potrà difendere il proprio status e trattenere un pilota ambizioso come Ticktum.
Ticktum si trova di fronte a una scelta non facile: rimanere in un team che ha costruito su misura per lui e che potrebbe sbocciare con l’avvento della Gen4, oppure accettare il rischio e inseguire subito la gloria con un costruttore affermato, ma in un contesto molto più rigido.
La sua evoluzione è evidente, la consapevolezza cresce. Ma il tempo stringe e il mercato piloti si muove rapidamente. Continuare il percorso graduale o provare il grande salto? La risposta potrebbe arrivare già prima della fine della stagione.
Crediti Foto: Formula E