Come nascono le regole in Formula 1? Si fa un gran parlare di regolamenti, applicazione degli stessi, giurisprudenze varie e le immancabili controversie. Ma come è configurato il processo decisionale della F1? Chi scrive le norme, quali sono i soggetti preposti alla definizione e qual è l’iter necessario per trasformare una proposta in legge? Proviamo a vederci chiaro.
Innanzitutto bisogna introdurre i due organi che di fatto si rendono protagonisti dell’azione legislativa, dalle proposte alle modifiche giungendo al testo definitivo: la F1 Commission e il Consiglio Automobilistico Mondiale della FIA.
Regole F1 – Cos’è la F1 Commission?
È un organo consultivo che trae forza giuridica dal Patto della Concordia, il documento che di fatto regola gli accordi finanziari e commerciali della F1. La commissione propone e fa la prima stesura dei testi ma di fatto non approva perché i quelli che delibera devono essere ratificati dal Consiglio Mondiale. Nella F1 Commission siedono diversi soggetti che rappresentano le varie componenti coinvolte nel processo decisionale:
- Il detentore dei diritti commerciali: Stefano Domenicali per Formula One Management;
- Il presidente della FIA: ovvero Mohammed Bin Sulayem;
- I team principal dei 10 team che fanno parte del Patto della Concordia;
- 4 organizzatori di Gran Premi europei;
- 4 organizzatori di Gran Premi extra-europei;
- 2 rappresentanti degli sponsor;
- 1 rappresentante fornitori pneumatici, ossia la Pirelli;
- 4 rappresentanti fornitori motori: Mercedes AMG High Performance Powertrains, Ferrari, Renault (Alpine), Red Bull Powertrains, Audi. A fine 2025, si ricordi, Honda prenderà di fatto il posto della Renault.

Regole F1 – Il Consiglio Automobilistico Mondiale della FIA
Il Consiglio Automobilistico Mondiale della FIA è l’organo della Federazione Internazionale dell’Automobile che stabilisce i regolamenti delle sue categorie, dai kart alla Formula 1. È composto dal Presidente, da 7 vice-presidenti, 14 membri nominati e 4 membri di diritto. Ad eccezione del Presidente e dei 4 membri di diritto, ogni componente deve rappresentare un’Autorità nazionale sportiva, per un totale di 28 membri. Redige documenti in tre lingue ufficiali: francese (universalmente riconosciuta come la lingua del diritto internazionale), inglese e italiano.
Regole F1: il processo normativo
È nella F1 Commission che le leggi prendono forma dopo essere state proposte. I soggetti sopra elencati discutono i testi, li modificano e giungono a un compromesso. Fino a qualche tempo fa era necessaria l’unanimità per creare o revisionare i testi normativi. Oggi la disciplina è cambiata con l’obiettivo di avere procedure più trasparenti, democratiche e, soprattutto, che non blocchino l’iter legislativo. Arrivare alla maggioranza non semplice perché bisogna mettere d’accordo più parti.
Finché non si stila il testo definitivo, questo non può essere consegnato nelle mani del Consiglio Mondiale che, pur comportandosi come una sorta di notaio sigilla il documento dandogli valore legale, ha facoltà di rispedire il corpo al mittente per chiedere modifiche o specificazioni su aree controverse.
Un sistema che ricorda la “navetta” che un testo di legge italiano percorre nei due rami del Parlamento prima della definitiva approvazione. Questo meccanismo è in movimento proprio in questo periodo, durante la stesura del regolamento 2026.
La F1 Commission lo ha presentato un paio di mesi fa, ma la sua trasformazione in testo di riferimento non è ancora arrivata poiché il Consiglio Mondiale ha chiesto che il corpus venga definitivamente costruito. Questo dovrebbe accadere molto presto, perché dal primo gennaio 2025 sarà possibile lavorare ai modelli delle vetture 2026.

Conclusioni
Come si può notare da questo rapido excursus, il processo decisionale della Formula 1 è molto più complesso di quanto si possa immaginare. E, soprattutto, non è così scontato come, a volte, in maniera troppo semplificatoria, si tende a descriverlo. Ci sono equilibri molto sottili che servono proprio a bilanciare le derive di potere per evitare che un solo soggetto possa prendere il sopravvento a scapito degli altri.
È chiaro che non potrà mai essere un sistema perfetto, ma questo è dotato di tutta una serie di pesi e contrappesi che, almeno, gli garantiscono una certa trasparenza, anche se bisogna pagare dazio alla tempestività.
Come immaginabile, soprattutto in presenza di vere e proprie rivoluzioni come quella del 2026, risulta difficile arrivare a conclusioni rapide. Serve quindi pazienza e una grande dose di diplomazia, soprattutto quando i partecipanti sono portatori di istanze molto divergenti tra loro.
Con questo scritto speriamo di aver reso un buon servizio ai nostri lettori, che ora possono avere un quadro più chiaro di un qualcosa che solitamente è ammantato dalla nebbia.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, F1, FIA