In F1, vincere richiede talento, investimenti e visione strategica. Non è solo questione di piloti o aerodinamica, la combinazione motore–telaio–organizzazione tecnica è il vero cuore del successo. In un’epoca in cui nuovi progetti motoristici si affacciano (Cadillac, Audi, Honda con Aston Martin, Red Bull Powertrains con Ford), comprendere questa dinamica diventa fondamentale per prevedere chi potrà vincere, e quando.
Proviamo ad analizzare i successi degli ultimi 25 anni per capire se c’è un comune denominatore negli ultimi cicli vincenti.
Red Bull: due cicli, stessi tempi
Partiamo da Red Bull, la squadra che ha dominato fino a fine 2024 e che ora sta attraversando un momento complicato. RB entra in Formula 1 nel 2005. Dopo due anni di rodaggio, inizia nel 2007 la collaborazione tecnica con Renault. Seguono tre stagioni di sviluppo, e nel quarto anno, il 2010, arriva il primo titolo. Da lì quattro titoli mondiali consecutivi, fino al 2013.
Con l’introduzione dell’ibrido nel 2014, il team entra in crisi. I motori Renault non sono all’altezza e, pur avendo il miglior progettista sulla piazza, fatica a vincere fino a che nel 2018 (con la sola Toro Rosso inizialmente) inizia la collaborazione con Honda.
Honda, come Renault all’inizio dell’era ibrida, ha fatto fatica, ma facendo tesoro di anni difficili (2015-2017) riparte con un nuovo progetto nel 2018 ed ottiene la prima vittoria nel 2019 (Austria). Il titolo mondiale ritorna nel 2021, segnando l’inizio del secondo ciclo dominante fino al 2024.
Mercedes: il ciclo perfetto dell’era ibrida
Mercedes rientra ufficialmente in Formula 1 come team nel 2010, costruendo una squadra intorno al reparto motori di Brixworth. Nei primi quattro anni (2010–2013), il focus è sullo sviluppo del propulsore ibrido e sulla costruzione di una struttura tecnica solida e all’altezza della sfida.
Quando le nuove regole entrano in vigore nel 2014, Mercedes è pronta. Nasce così uno dei cicli più dominanti della storia della F1: sette titoli costruttori consecutivi (2014–2020). Una superiorità resa possibile da quattro anni di preparazione invisibile ma chirurgica.
McLaren: da scuola a contendente
McLaren ha vissuto varie fasi. Dopo il disastroso ciclo con Honda (2015–2017), passa ai motori Renault (2018–2020), ma è solo con il ritorno ai motori Mercedes nel 2021 che inizia un vero percorso di crescita.
Le vetture color Papaya tornano a vincere e convincere nel 2023, culminando con il titolo costruttori nel 2024 e proseguendo una striscia vincente nell’attuale 2025.
Ferrari: l’ultimo grande ciclo
Facendo un salto indietro per analizzare un altro top team, vediamo che prima di arrivare al dominio che inaugurò il nuovo millennio, la Ferrari decise di riorganizzare la GES nel 1996. Dopo quattro stagioni di sviluppo (1996–1999) arrivò il titolo costruttori, preludio ai cinque titoli mondiali consecutivi (2000–2004).
Negli anni successivi, Ferrari ha vissuto fasi alterne, senza riuscire più a replicare una struttura tecnica continua e coerente per un intero ciclo regolamentare.
Il modello che si ripete: 4 anni per vincere
La storia recente dimostra che per costruire un ciclo vincente servono almeno quattro anni di sviluppo costante:
Squadra | Anni di sviluppo | Ciclo vincente |
Ferrari | 1996-1999 | 2000-2004 |
Red Bull-Renault | 2007-2009 | 2010-2013 |
Mercedes | 2010-2013 | 2014-2020 |
Red Bull-Honda | 2015-2018 | 2021-2024 |
McLaren-Mercedes | 2020-2023 | 2024-2025 (in corso) |
È una regola non scritta, ma verificata più volte nella storia recente della Formula 1.
Previsioni per il nuovo ciclo 2026–2030
Con l’arrivo del nuovo regolamento nel 2026, si apre un’altra fase di reset tecnico. Facendo tesoro di quanto abbiamo analizzato, cosa possiamo aspettarci?
Con i dovuti distinguo e il beneficio del dubbio, tenendo a mente il pattern dei 4 anni che si è ripetuto, proviamo a fare delle previsioni:
- Red Bull: nel 2023 ufficializza che produrrà i motori internamente costruendo una struttura nuova con l’appoggio di Ford. Scenderà in pista con i nuovi motori direttamente nel 2026, quindi considerando il 2023 dedicato all’organizzazione e al reclutamento dei tecnici motoristi, possiamo ipotizzare una piena competitività dal 2028, ammesso che riesca a sopperire all’assenza di Newey.
- Audi: lo sviluppo è iniziato nel 2023, quindi in parallelo con Red Bull, se il piano fosse lineare, potrebbe portarla a essere competitiva dal 2028.
- Aston Martin–Honda: è la combinazione prediletta dal genio di Colchester, una macchina nuova, un motore dedicato solo per lui. Ha iniziato da poco a lavorare sui nuovi regolamenti ed anche lui ha rispettato a più riprese la “regola” dei 4 anni. Possiamo aspettarci le prime vittorie realistiche per il 2029–2030.
Adrian Newey prende confidenza col box Aston Martin, Gp Monaco 2025 - McLaren: è un cliente Mercedes e le resta il compito di progettare una buona macchina e comporre il puzzle. Se Mercedes farà un buon motore, potrà avere un preambolo più breve e vincere già nel 2026.
- Ferrari e Mercedes: saranno le uniche due squadre ad affrontare il nuovo regolamento con motore interno e continuità. Se non sbagliano l’approccio nel 2026, potranno anticipare le rivali sul piano della competitività.
Vincere in F1 non è mai un colpo di fortuna. Richiede anni di sviluppo mirato, una direzione tecnica stabile e una visione chiara.
Il 2026 sarà l’inizio di un nuovo ciclo per tutti e se il pattern dei 4 anni dovesse ripetersi dovrebbe essere un anno senza dominatori ma con diversi vincitori quindi bello e avvincente.
La storia insegna che i frutti si vedranno non prima del 2029 per chi parte da zero. Chi invece lavora bene già oggi, potrebbe tornare a vincere prima.
In Formula 1, il futuro si scrive quattro anni prima. E chi sa pianificare oggi avrà più possibilità di dominare domani.
Crediti foto: Aston Martin, Oracle Red Bull Racing
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