Ci sono addii che chiudono una stagione. Altri, invece, che chiudono un’epoca. La separazione tra Christian Horner e Red Bull appartiene alla seconda categoria. Non è soltanto la fine di un rapporto professionale, ma il crollo di un pilastro su cui la squadra ha costruito vent’anni di dominio, identità e potere politico.
Dal 9 luglio 2025, giorno in cui il gruppo annunciò ufficialmente l’uscita del suo storico leader, nulla è più stato lo stesso. Pochi giorni dopo Silverstone, Christian Horner era già fuori dalla cabina di comando, rimpiazzato da Laurent Mekies con una transizione tanto rapida quanto rumorosa per gli effetti che ha prodotto nel paddock. Ma in controluce restava un legame formale: il suo nome era ancora inciso negli atti societari come amministratore delle entità chiave del team.
Quella liaison si è recisa definitivamente ieri, 14 agosto, quando il Registro delle Imprese britannico ha pubblicato i documenti che sanciscono la sua uscita da Red Bull Racing, Red Bull Technology, Red Bull Powertrains e Red Bull Powertrains 2026. In sua vece, per pura funzione amministrativa, è subentrato Stefan Salzer, uomo di fiducia del management globale.
Si chiude così un capitolo che, sul piano sportivo, resterà negli annali: quattro titoli piloti con Sebastian Vettel, altrettanti con Max Verstappen, sei mondiali costruttori e una trasformazione radicale del team, passato da scommessa commerciale a potenza tecnica incontrastata. Ma Horner non è stato solo il timoniere delle vittorie: è stato architetto di alleanze, stratega nelle guerre politiche in FIA e FOM, custode di un modello aziendale capace di integrare sport, marketing e tecnologia come nessun altro.

La sua uscita definitiva dal mondo di Milton Keynes apre a due domande. La prima riguarda Red Bull: come muterà la catena decisionale senza il suo baricentro storico? Mekies porta metodo e disciplina, ma dovrà ancora dimostrare di saper manovrare nei corridoi di potere della Formula 1 con la stessa efficacia di Horner. Il secondo quesito investe lo stesso Horner: quale sarà la sua prossima piattaforma di influenza? Le voci su Cadillac restano insistenti, mentre la strada verso Maranello è stata serrata dal rinnovo di Frédéric Vasseur.
Per ora, l’ex team principal appare distante dal clamore mediatico. Qualche scatto sui social – una passeggiata a cavallo, il compleanno della moglie Geri Halliwell – ma nessuna dichiarazione pubblica. Un silenzio che sa di attesa strategica, forse di negoziati già in corso lontano dai riflettori.
Intanto la Red Bull post-Horner ha già preso il via. Ma la vera sfida, per entrambe le parti, sarà dimostrare se il successo fosse frutto di un sistema indipendente dall’uomo o di un manager che aveva plasmato il sistema. La risposta, come sempre in Formula 1, arriverà in pista.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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