L’uscita di Christian Horner dalla Red Bull, avvenuta lo scorso luglio dopo vent’anni di amministrazione, continua a tenere banco. Il manager britannico, figura centrale nella costruzione del ciclo vincente della squadra di Milton Keynes, è stato costretto a lasciare il ruolo di team principal con un accordo economico di rilievo. Secondo indiscrezioni puntualmente riportate (leggi qui), il pacchetto di buonuscita ammonterebbe a diverse decine di milioni, garantendogli ampie risorse per pianificare una nuova avventura nel Circus.
La prospettiva di un ritorno in azione del manager di Leamington-Spa non passerebbe attraverso un semplice incarico dirigenziale, bensì tramite l’acquisizione di quote in una scuderia. Horner, infatti, considererebbe questa strada una garanzia per non ritrovarsi nuovamente esposto al rischio di estromissione, come accaduto con il gruppo austriaco. In tal senso, alcune voci lo hanno collegato ad Alpine, ma l’attuale guida del team, Flavio Briatore, ha ribadito la sua piena dedizione al progetto Enstone, allontanando per ora lo scenario di un cambio immediato al vertice.

Montoya sul futuro di Horner
Sul futuro del manager inglese è intervenuto anche Juan Pablo Montoya. Nel corso del podcast MontoyAS, l’ex pilota colombiano ha ipotizzato che l’accordo di separazione con Red Bull possa includere una clausola restrittiva, tale da impedirgli un rientro immediato in Formula 1. “Se Christian avrà l’opportunità, tornerà“, ha osservato l’ex Williams. “Ma è possibile che l’intesa con Red Bull preveda il divieto di assumere nuovamente ruoli nel campionato. È l’unico ostacolo che potrebbe tenerlo lontano dai box“.
Montoya ha inoltre sottolineato come diverse scuderie trarrebbero beneficio dall’esperienza di Horner. Ha citato realtà come Aston Martin, Cadillac, Alpine e Haas, affermando che non avrebbe esitazioni ad affidargli la gestione operativa di una squadra. Già in passato, il colombiano aveva indicato proprio nella squadra di Lawrence Stroll la destinazione ideale per un profilo come quello dell’ex team principal, sottolineando la solidità tecnica della compagine di Silverstone, a suo giudizio priva soltanto di una figura manageriale di spessore.
Non resta che attendere per capire se quelle di Montoya sono solo deduzioni personali o se Milton Keynes ha davvero posto un ban definitivo sulla presenza del manager inglese nella massima serie.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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