Se Leclerc guidasse una McLaren Verstappen avrebbe poco da ridere

Scritto surreale che non ha pretese oggettive ma che oggettivamente spiega il punto di vista di chi l'ha redatto

Questo articolo arriva da mondi paralleli in cui la vita scorre similmente a quella che conosciamo, ma con storie ed epiloghi diversi. Immaginate che Charles Leclerc fosse cresciuto sotto l’ala protettrice della McLaren e non nell’ambiente della Ferrari.

Ponete il caso che, invece di aver debuttato in Sauber per poi montare in sella al Cavallino Rampante, il talento monegasco avesse fatto la trafila nella scuderia di Woking, trovandosi nel 2024 tra le mani una vettura altamente performante come è in effetti la MCL38.

Nulla contro la Rossa che non è riuscita negli anni a fornire un mezzo all’altezza al nostro eroe per giocarsi le sue chance iridate. Niente nemmeno contro Lando Norris che, certamente, sta dilapidando un potenziale con partenze disastrose e gare anonime che nei fatti stanno concedendo un grande vantaggio a Max Verstappen che, pur sfruttando una monoposto non più in grado di schiacciare la concorrenza, si trova ancora bellamente in cima alla classifica guardando tutti dall’alto verso il basso, con un distacco ragguardevole.

Caliamoci in questo mondo immaginario nel quale Leclerc è un alfiere della scuderia fondata da Bruce McLaren. Come si starebbe sviluppando il campionato 2024 se questo scenario fosse effettivamente narrabile? Ovviamente, essendo questo uno scritto di fantasia, mi lascio condurre dall’immaginazione arrivando però a conclusioni che affondano le radici nella recente e concreta prassi storica.

McLaren MCL38
Max Verstappen vs Lando Norris, Red Bull RB20 vs McLaren MCL38: i duelli che stanno caratterizzando il campionato del mondo di F1 2024

Perché Leclerc sarebbe in grado di battere Verstappen con una McLaren?

Charles è abituato a vedersela con Max. I due hanno lottato a lungo da ragazzini e si sono trovati a farlo anche nel campionato del mondo di Formula 1. È vero, molto spesso non avevano mezzi paragonabili in termini di performance pura, ma quando questo è avvenuto, ossia a inizio 2022, quando la Ferrari F1-75 sembrava poter contendere lo scettro di migliore monoposto alla Red Bull RB18, Leclerc ha dato filo da torcere all’olandese in duelli duri ma comunque corretti, nei quali nessuno dei due ha alzato il piede offrendo comodamente pista libera.

Cosa che invece il nostro prode Norris, contro il quale non nutriamo preconcetti, ribadiamo, ha fatto un po’ troppo spesso. E quando ha provato a alzare la testa, vedasi Austria 2024, non è riuscito a tenere il punto dopo aver mostrato fermezza in pista. Lando si lascia troppo spesso trascinare da sentimentalismi e dall’idea che si possa essere amico di un cannibale come Verstappen. Fuori può accadere, ma nel nastro d’asfalto bisogna essere aggressivi, duri, quasi irrispettosi. Sfrontati.

Diventare, in pratica, una sorta di Verstappen-bis, un omologo dell’olandese. Questo è ciò che serve per batterlo. E Leclerc, all’inizio del campionato di due anni fa, seppe farlo. Peccato che la Ferrari si smarrì tra problemi di affidabilità e una parabola di sviluppo totalmente errata.

Nel 2024, dopo 14 Gran Premi in cui la McLaren ha dimostrato di essere quantomeno sullo stesso livello della Red Bull RB20, Norris non ha saputo incidere né ha saputo fare il solletico al suo amico-rivale. Di questo passo è ovvio che Verstappen vincerà un altro titolo quasi in carrozza.

Charles Leclerc monta a bordo della Ferrari SF-24 prima del GP d’Ungheria 2024

Charles sa partire bene. Restando su argomenti più attuali, è corretto sottolineare con decisione che Leclerc sia un pilota che sa scattare bene ai semafori recuperando posizioni mentre Lando Norris ha enormi difficoltà in questo fondamentale. Di questa dinamica abbiamo parlato in un focus che potete reperire al seguente link (clicca QUI) e che mostra come il pilota di Bristol in gara getti sistematicamente alle ortiche il lavoro che svolge al sabato.

Un comportamento sportivamente delittuoso che sta contribuendo ad aprire la forbice in punti da Max Verstappen. In 14 stage iridati non è stato posto un argine; anzi, l’andamento è chiaro: più passano i Gran Premi più la situazione peggiora. E Verstappen ne gode.

In questa realtà alternativa che stiamo immaginando, Leclerc partirebbe alla perfezione a bordo della sua MCL38 diventando un vero e proprio fastidioso pungolo per Verstappen, che non capitalizzerebbe in termini di punti anche quando non riesce a vincere. Perché questo è il paradosso: Max allunga in classifica anche se non trionfa da quattro gare. E questa situazione incastra ancor di più Norris alle sue responsabilità.

A proposito di partenze. Sulla sua arancione vettura, Leclerc non solo scatterebbe meglio di Norris, ma mediamente partirebbe più avanti del pilota di Bristol. Eh sì, questo è un dato di fatto che ha quasi i crismi dell’oggettività: Charles è il miglior qualificatore del lotto. Lo abbiamo visto a Spa-Francorchamps, lo abbiamo riscontrato in altre circostanze.

Anche con un ferro ammaccato, il monegasco riesce ad esaltarsi e a esaltare, mettendo insieme dei push lap pazzeschi, che sfidano la fisica e soprattutto annullano le deficienze di progetti tecnici scadenti. Non è questa la sede per prodursi in una lunga teoria di esempi e di ricordi, ma è universalmente riconosciuto che Leclerc sia un asso quando c’è da sfidare il cronometro e che probabilmente, sul fondamentale, è anche più dotato di Max Verstappen. Non ce ne vogliano i tifosi di quest’ultimo.

GP Imola 2024: Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) a bordo della RB20 inseguito da Charles Leclerc (Scuderia Ferrari HP) su SF-24

Insomma, questo scritto che viene da uno spazio-mondo alieno serve solo per dimostrare, almeno nella visione di chi scrive, che questa versione di Norris non è un soggetto in grado di fare il solletico al portacolori della Red Bull. Ricordiamo che quest’ultimo, nel 2021, se l’è vista con un certo Lewis Hamilton riuscendo a batterlo. Questo dà la cifra di quale sia la caratura tecnica e psicologica dell’olandese e di quanto serva un driver altrettanto affamato, ugualmente cinico, normalmente spietato in pista per sconfiggerlo.

Norris queste caratteristiche non le sta dimostrando e forse – volendo essere un pizzico cattivi – non le ha mai mostrate nella sua carriera in Formula 1. Leclerc, di converso, sembra possedere una cifra tecnica superiore e anche una voglia di vincere più concreta, maggiormente famelica.

Ecco perché un pilota come il ferrarista, calato in una vettura performante come la McLaren MCL38, in questo momento starebbe contribuendo a scrivere un campionato diverso da quello che stiamo vedendo, nel quale Verstappen, nonostante una vettura non più dominante, riesce ad accumulare un vantaggio da dominatore. Che noioso paradosso.

E ora schiocco le dita: riaprite gli occhi e tornate alla realtà.


Crediti foto: Formulacritica, Scuderia Ferrari HP, Oracle Red Bull Racing, McLaren

Exit mobile version