Col fiuto ci nasci e se negli anni lo coltivi puoi trasformarti in un vero e proprio segugio. Questo è ciò che ha fatto nella sua carriera Luca Baldisserri, ingegnere elettronico che ha scalato le posizioni in Ferrari fino a diventare il raccordo tra Ross Brawn e Michael Schumacher. Uno dei personaggi più importanti dell’epopea del Cavallino Rampante tra le cui fila ha operato anche a capo dell’academy. Quella FDA da cui, anni dopo, è emerso Charles Leclerc.
Un ruolo che negli anni ha ulteriormente affinato visto che ora, col lavoro che svolge in F4, ha a che fare quotidianamente con giovani talenti da pesare ed eventualmente svezzare per lanciarli nelle categorie che sono maggiormente sotto i riflettori. Insomma uno come Baldisserri ha tutte le facoltà per valutare un pilota e per esprimerne un giudizio completo, serio, super partes e senza quei condizionamenti del cuore che spesso rendono le analisi meno probanti.

Durante la quinta puntata di CriticaLive (che potete recuperare integralmente in calce a questo articolo), l’ingegnere italiano si è espresso su Charles Leclerc definendone delle caratteristiche e circostanziandone la grandezza visto che, rompendo immediatamente gli indugi, lo reputa un talento purissimo che possiede il pedigree per vincere il campionato del mondo piloti e per prendersi un posto importante nella storia della Formula 1.
Si è parlato di Leclerc alludendo alla nuova coppia piloti della Ferrari che, per il 2025, ha voluto fortemente Lewis Hamilton. A domanda precisa, su come sarebbe andato il duello interno, Baldisserri non ha avuto dubbi rispondendo in maniera affermativa al seguente quesito: “Lewis le prenderà da Charles?”.
“Lo spero vivamente perché credo tanto in Charles. faccio il tifo per lui da quando era ragazzino. Ha delle qualità eccezionali anche se andrebbe forse più controllato, dovrebbe essere creato un perimetro più limitante. È un grande pilota, sono un grande sostenitore di Charles e credo che farà molto bene nei confronti di Hamilton”.
Charles Leclerc e la necessità di adattarsi alle vetture sottosterzanti
Andando più nello specifico, su quel perimetro da definire per sublimare le prestazioni del ferrarista, Baldisserri si è soffermato, tra le altre cose, sulla gestione degli pneumatici, aspetto per il quale Charles è stato sovente criticato.
“Leclerc rispetto a Sainz è un pilota che vuole una vettura più sovrasterzante; un driver che non riesce a guidare col sottosterzo. Questa è una delle caratteristiche che lo penalizza di più, soprattutto in ottica gara. Sappiamo che, in generale, una vettura con sottosterzo è più stabile e quindi consente di minimizzare gli errori e, soprattutto in ottica gara, avere un comportamento migliore”.
“Ma ultimamente Leclerc ha fatto molto bene anche in gara, al di là del Brasile. È riuscito ad avere prestazioni in gara di livello, ci sta lavorando sicuramente. Ricordiamo che non è possibile cambiare assetto tra le qualifiche e la gara se non nell’ala anteriore e in poche altre cose. Quindi lui deve riuscire a guidare una vettura con un po’ più di sottosterzo anche in qualifica così da riuscire ad avere una consistenza migliore anche in gara”.

Evidentemente il percorso di crescita di Leclerc non è del tutto compiuto. Un elemento che, a bene vedere, aumenta la fiducia sulle prestazioni di un pilota che già ora è tra i più tecnicamente dotati del Circus. Figurarsi se riuscirà a limare gli aspetti sottolineati da Baldisserri aumentando la versatilità personale e l’adattabilità a monoposto che vanno meno in direzione delle sue caratteristiche.
In tal senso potrebbe anche aiutare la presenza di Lewis Hamilton, un altro pilota che ama l’avantreno puntato e il retrotreno “più leggero”. Ma potrebbe, nel medio termine, venire in soccorso anche la nuova generazione regolamentare che potrebbe premiare monoposto più affini allo stile di guida di Charles.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP