Dopo aver atteso ben quattro Gran Premi, la Ferrari è finalmente riuscita a salire sul podio, anche se per adesso si tratta solo del gradino più basso. A trainare la Scuderia verso questo importante risultato, che dà sicuramente fiducia a una squadra che per l’ennesimo anno sta rivivendo l’incubo di non essere mai abbastanza concreta per la lotta al Titolo, è stato un fantastico Charles Leclerc, autore di una gara solida sotto ogni punto di vista.
La decisione di allungare il primo stint ha certamente premiato la corsa del monegasco. Con un vantaggio di mescola di nove giri, è riuscito a sorpassare prima George Russell, e poi a costruire il giusto distacco dalla McLaren di Lando Norris, arrivata dietro alla SF-25 nel finale di gara. Ma il fatto di aver potuto guidare al primo posto la gara per alcuni giri – e quindi di aver avuto la possibilità di girare con aria pulita – ha messo in risalto un dato interessante.
Durante la corsa, abbiamo assistito all’incredibile passo di Leclerc con le gomme medie, quasi al livello di quello di Norris, che montava le gomme bianche. Questa performance ha sorpreso persino il monegasco, alimentando ulteriori dubbi su una macchina che già presenta delle problematicità, e che necessita, perciò, di upgrade urgenti per riaccendere le speranze mondiali dei due piloti.
Gp Arabia Saudita – Ferrari, Charles Leclerc: “La qualifica il nostro tallone d’Achille”
Nelle interviste post gara riservate ai piloti saliti sul podio, Leclerc ha sottolineato quanto la squadra necessiti di lavorare sul bilanciamento della macchina, soprattutto in ottica qualifica, perché non è mai riuscito, al momento, a mettere insieme un buon giro di qualifica. Nel caso di Jeddah, è stato il primo settore il punto in cui si è creato il gap tra la Ferrari e il poleman Max Verstappen (qui l’analisi telemetrica dell’Ing. Baldisserri). I tempi fatti registrare nel T2 e nel T3, al contrario, erano in linea con quelli dell’olandese.

“Weekend positivo. Sento di aver massimizzato assolutamente tutto ciò che potevamo fare questo fine settimana. Non c’era niente di più nella macchina. Penso che dobbiamo concentrarci sulle qualifiche perché è da molto tempo che non sono così soddisfatto del bilanciamento della vettura“, ha confessato il 16 della Ferrari.
“Mi sento a mio agio con la macchina, tanto da sapere di poter estrarre il massimo il più delle volte, ma sfortunatamente il potenziale della vettura non è abbastanza buono per ambire a posizioni più alte in qualifica. In gara, però, il bilanciamento della vettura ha dato i suoi frutti. Siamo rimasti sorpresi dal passo che abbiamo avuto in aria pulita nel primo stint. Tutto è andato per il verso giusto. Buona strategia. Buoni pit stop. Non potevamo fare altro”, continua Leclerc.
La SF-25 alimenta i dubbi di Leclerc: “Ieri perdevamo nel primo settore, oggi era il nostro tratto migliore”
Il classe ’97 ha continuato a parlare delle sensazioni provate in gara, e ha ammesso che il fatto che il primo settore in gara sia stato favorevole, al contrario della qualifica, è riconducibile a un evidente errore del Cavallino Rampante, che necessita di essere risolto prontamente.
Partire il più avanti possibile, gioca un ruolo fondamentale perché hai la possibilità di girare con aria pulita. Mai come quest’anno – come ha ammesso lo stesso Leclerc – girare senza nessuna macchina davanti è importante.

“Questa volta erano quattro decimi nelle prime tre curve. Per il resto del giro siamo stati veloci. Oggi in gara, invece, il primo settore è stato probabilmente il migliore che abbiamo avuto. Dobbiamo analizzare la situazione. Stiamo sbagliando qualcosa chiaramente e dobbiamo trovare una soluzione. Non possiamo perdere troppe gare prima di trovarla, perché siamo già sotto di 50 punti nel Campionato Piloti”, conclude Leclerc.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP