Charles Leclerc si affida a Callum Frith

Il tyre performance engineer della Scuderia Ferrari, Callum Frith, è l'uomo chiamato a capire cosa non va nella preparazione del push lap da parte di Charles Leclerc. A Maranello sono giorni di studio per arrivare preparati al Gran Premio della Cina

È stato nominato “driver of the day” del Gran Premio del Giappone. Etichetta di facciata, che nulla vale, e che Charles Leclerc avrebbe barattato volentieri per un podio. Che la pensasse così lo ha lasciato intendere senza filtri nel team radio finale in risposta a Xavi Marcos che gliene dava conto. 

I piloti, specie quelli di un certo livello, sono così: eterni insoddisfatti, maniacali nella cura dei dettagli, costantemente alla ricerca del massimo risultato possibile. A Suzuka, nonostante la masterclass in gestione gomme, si è vissuta – e l’ha fatto in primis Charles – la sensazione che non tutto sia stato fatto al meglio.

Se in relazione alla domenica ci sono ben pochi rimpianti, ragionamento diverso è applicabile al sabato in cui, oggettivamente, il monegasco è andato al di sotto delle sue mirabili possibilità.

Charles Leclerc
Charles Leclerc, Scuderia Ferrari

Charles Leclerc: la preparazione del push lap fase ancora “misteriosa”

Leclerc, lo ha ammesso a più riprese, sta faticando nell’accendere le gomme per massimizzare le prestazioni nel giro singolo. Non ne fa mistero, Charles, che cerca un modo per capire come uscirne.

Ecco che la settimana di pausa tra Giappone e Cina sarà dedicata allo studio, all’apprendimento, al lavoro sinergico con gli ingegneri per comprendere qual è quel piccolo filamento che, di tanto in tanto, genera il cortocircuito.   

Penso che non siamo riusciti a ottenere un risultato migliore soprattutto a causa delle qualifiche ed è su questo che voglio concentrarmi. In passato non mi sono mai dovuto concentrare sulle qualifiche perché è sempre stato uno dei nostri punti di forza”.

Con queste parole il pilota ferrarista ha sintetizzato perfettamente il momento. Evidentemente nello stile di guida di Carlos Sainz c’è qualcosa che rende il warm up delle coperture più efficace.

Leclerc deve adattarsi per ritornare a partire più avanti e mettersi così in condizioni di essere più pressante nei confronti di una Red Bull che, se non rintuzzata, a un certo punto della gara deve solo pensare a come festeggiare dopo il traguardo. 

Nelle ultime due gare (P5 in Australia e P8 in Giappone, ndr), non è stata la prestazione in sé, si è trattato solo di mettere le gomme nella giusta finestra. Ho lottato un po’ più del solito in qualcosa che normalmente è il mio punto di forza”.

Charles Leclerc – Scuderia Ferrari, Gp Giappone 2024

Se Suzuka ha detto che la Ferrari SF-24 ha superato l’esame degrado del termico sulla lunga distanza, è altresì emersa una problematica nell’amministrazione della tornata singola. In questi giorni si stanno raccogliendo gli elementi per mettere insieme il puzzle che, completato, deve mostrare “la mappa del tesoro”. 

Leclerc ha ammesso che non tutte le risposte sono sul tavolo e non ha fatto mistero sul fatto che sia necessario un altro po’ di tempo per capire appieno cosa sia andato storto nelle ultime due uscite iridate. 

Dobbiamo scavare un po’ più a fondo nelle cose per qualche giorno prima della Cina. Abbiamo testato lievissime differenze nel giro di uscita che hanno generato comunque meno grip nel giro di spinta”, ha spiegato.

Leclerc riscontra che il setup della vettura è buono, ma che non c’è abbastanza aderenza quando si accendono le mescole per cercare il crono ideale. Che la Ferrari sia efficace nella gestione delle gomme è un fatto confermato dalla capacità di ottenere i suoi migliori tempi alla fine degli stint di gara. 


Charles Leclerc: è Callum Frith l’uomo della provvidenza?

Quindi, adesso, è solo questione di procedure da implementare e ottimizzare per estendere la validità del progetto anche alle qualifiche. Cosa che, tra l’altro, accade con la n°55.

La palla, anzi sarebbe il caso di dire la gomma, passa a Callum Frith, tyre performance engineer della Scuderia Ferrari che, col suo staff è chiamato a risolvere l’equazione.  

Normalmente – ha spiegato Leclerc – la qualifica è stata il nostro punto di forza. Nelle ultime due gare non è stato così, quindi è il momento di concentrarsi su questo e speriamo di mettere tutto a posto a partire dalla Cina“. 

Callum Frith, tyre performance engineer Ferrari

Prima del Gran Premio del Giappone, l’esperto delle gomme di Maranello aveva raccontato che i tecnici, insieme ai piloti, hanno elaborato un piano che individua i momenti dove è necessario prestare maggiore attenzione ai compound per ottenere il miglior tempo possibile.

Ciò, naturalmente, tenendo presente la strategia e le caratteristiche specifiche di ogni circuito. È uno strumento che si utilizza in real time soprattutto durante la gara ma che ha un’efficacia anche nella preparazione delle qualifiche. 

Evidentemente ci sono dei dettagli ulteriori da mettere a punto. Cosa alla quale il 31enne ingegnere di Shropshire, insieme al suo staff e grazie ai feedback dei piloti che si incrociano coi dati raccolti nei primi quattro GP, sta lavorando.

In Cina si attendono risposte su una pista che la F1 non tocca da tempo e della quale ci sono pochi elementi conoscitivi visto che le auto next gen non ci hanno mai girato su. I modelli predittivi saranno quanto mai importanti, dunque. E Ferrari ha dimostrato di possedere un ottimo grado di correlazione pista-simulatore. 


Crediti foto: Scuderia Ferrari

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