Chanoch Nissany: un giorno in F1

In occasione del Gran Premio di Ungheria, vi raccontiamo uno degli esordi più strani nella storia della F1: quello di Chanoch Nissany.

Chanoch Nissany nasce il 29 luglio 1963 a Tel Aviv, in Israele. Successivamente si trasferisce in Ungheria, dove acquisisce la cittadinanza ungherese e diventa un imprenditore edile.

Chanoch Nissany – Amore a prima vista

Al Gran Premio d’Ungheria del 2001, Nissany è tra il pubblico sugli spalti, mentre assiste all’1-2 delle Ferrari del pilota tedesco Michael Schumacher e del brasiliano Rubens Barrichello, che valsero il quarto titolo mondiale per il campione di Kerpen e l’undicesimo titolo costruttori per il Cavallino Rampante, con quattro gare d’anticipo.

Da lì, Nissany, poco dopo aver compiuto 38 anni, si ritrova come San Paolo folgorato sulla via di Damasco e decide di cimentarsi nell’avventura del motorsport.

Chanoch Nissany – L’avventura ha inizio

Nissany muove i suoi primi passi nel motorsport nel 2002 in Ungheria, nella Formula 2000 nazionale, grazie alle sue risorse finanziarie, utilizzando vecchie Coloni del 1998. Il livello della categoria è bassissimo e Nissany riesce a concludere al debutto in campionato in seconda posizione.

Negli anni successivi, vince per due volte il campionato e fa il suo debutto nella Formula 3000 internazionale con la Coloni, nel Gran Premio di casa, ritirandosi. Lo stesso esito si verifica al Gran Premio del Belgio a Spa. All’ultimo appuntamento stagionale, a Monza, arriva dodicesimo.

Chanoch Nissany
Chanoch Nissany

Chanoch Nissany – Il breve approdo in F1

Grazie ai suoi risultati nella Formula 2000 ungherese e nella Formula 3000, e con il supporto dei suoi munifici sponsor, viene notato da Eddie Jordan, proprietario della scuderia irlandese di F1, Jordan Grand Prix, e dall’italiana Minardi.

Il sogno di Nissany si realizza quando completa ben quattro test, due con la Jordan e due con la Minardi. Prove non proprio soddisfacenti, vista l’età e la poca o quasi nulla esperienza con una monoposto da F1, ma il suo denaro bilancia il poco talento.

Il 2 febbraio 2005, il proprietario della Minardi, l’australiano Paul Stoddart, annuncia all’Hilton Hotel di Tel Aviv, in una conferenza stampa, l’ingaggio di Chanoch Nissany, il primo pilota israeliano in F1. Il ruolo riservato a Nissany è quello di collaudatore.

Per il Gran Premio d’Ungheria, Minardi, nel giorno del suo 42° compleanno, decide di farlo debuttare in Formula 1 nella prima sessione di prove libere. Questo annuncio richiama tutti i mass-media del Paese che vogliono documentare l’esordio del primo pilota israeliano con cittadinanza ungherese nella massima serie

In proposito, viene intervistato il sette volte campione del mondo, Michael Schumacher, che semplicemente non sa chi sia questo nuovo debuttante in Formula 1.

Nella prima sessione, Nissany riesce a compiere appena otto giri, prima di uscire fuori pista in curva 4, bloccato dalla ghiaia, a causa di un cambio di set-up frutto del poco feeling con la vettura.

Nissany, dispiaciuto che questo sogno sia svanito così presto, rimane nella sua monoposto mentre la gru lo recupera. Leggenda vuole che non sapesse staccare il volante dalla monoposto e che non potesse uscire dall’abitacolo.

I suoi tempi furono pessimi: 6.8 secondi dal compagno di squadra, l’olandese Christijan Albers, e 12.9 secondi dalla McLaren dell’austriaco Alexander Wurz. Fu sostituito da Enrico Toccacelo e la sua avventura in F1 finì.

Chanoch Nissany

Chanoch Nissany – Il ritorno alla Formula 2000 e ritiro alla vita di prima

Dopo la brevissima esperienza in Formula Uno, Nissany tornò alla Formula 2000 ungherese, dove primeggiò nel 2006, nel 2007 e nel 2009. Da lì in poi, ottenne scarsi risultati fino al suo ritiro dal mondo delle corse avvenuto nel 2014, a 51 anni.

Il figlio, Roy Nissany, ebbe molta più fortuna del padre. In F1, con la Williams, partecipò a sei sessioni di prove libere: tre nel 2020 (a Barcellona, Monza e Bahrain) e altre tre nel 2021 (a Barcellona, Le Castellet e al Red Bull Ring). In F2, su 113 Gran Premi, può vantare un podio, un terzo posto nella Sprint Race del Gran Premio di Monaco e due giri veloci.

Chanoch Nissany, invece, tornò al suo lavoro da imprenditore edile. Fu uno dei maggiori investitori del nuovo “Balaton Park Circuit”, di cui è proprietario. Il circuito, situato sulle sponde del lago Balaton in Ungheria, lungo 4,115 km, con 16 curve (6 a destra e 10 a sinistra), ha ricevuto l’omologazione di Grado 2 da parte della FIA.

La storia di Chanoch Nissany ci insegna che l’età è solo un numero e che, se hai una valigia piena di soldi, i tuoi sogni si possono anche realizzare, ma non è detto che durino.


Crediti foto: F1

Exit mobile version