Primo gennaio 2025: Lewis Hamilton è ufficialmente un pilota Ferrari. Ma il nuovo anno non porta solo questa novità: ci sono tanti altri incastri e altre storie che vanno a realizzarsi. Tra queste, quello che porta Carlos Sainz alla Williams. Il madrileno ha già potuto assaggiare la FW46, la vettura 2024 nei test post-stagionali di Abu Dhabi, prendendo confidenza con le dinamiche operative del team di Grove. Tuttavia, si trattava pur sempre di una deroga concessa dalla Ferrari per “buon vicinato”.
Da oggi comincia quindi ufficialmente il rapporto lavorativo tra l’ex ferrarista e una squadra che, nel 2024, ha chiuso in penultima posizione, mostrando qualche flebilissimo progresso ma rimanendo pur sempre un team alla ricerca di sé stesso. La Williams deve percorrere chilometri e chilometri per provare a mettersi in scia delle scuderie che dettano il passo. E non sarà un’operazione indolore.

Carlos Sainz: un compito arduo in Williams
La Scuderia diretta da James Vowles deve dare più di quanto non possa chiedere. Il corteggiamento nei confronti di Sainz è stato serrato e se il madrileno ha accettato è perché ha creduto in un progetto che chiaramente non può essere di breve termine. Di questo, Carlos è persuaso, ma ciò non vuol dire che, dall’altro lato, si possa progredire con una certa flemma.
Il team principal della gloriosa franchigia britannica ha messo in guardia il suo nuovo pilota, lasciando intendere che il 2025 sarà un anno di passaggio e che, in realtà, si punta al nuovo quadro regolamentare per provare a bruciare le tappe. Ciò non significa che la stagione, che prenderà il via a marzo in Australia, debba essere condotta sulla falsariga di quella chiusa tre settimane fa, ma certamente l’asticella delle attese non può essere piazzata troppo in alto.

Vowles ha spiegato che Sainz è stato avvisato della necessità di essere consapevoli che la Williams è ampiamente dietro Ferrari, McLaren, Mercedes, Red Bull e tutte le squadre che hanno dominato fino a questo momento. La distanza probabilmente potrà essere colmata solo sfruttando un nuovo quadro normativo, al quale si può cominciare a lavorare sin da oggi, primo gennaio.
Quel che può fare la differenza, secondo il dirigente ex Mercedes, è l’ambiente lavorativo che Carlos troverà in Williams: un gruppo motivato che può – e deve – stimolare il pilota. Dal suo canto, Sainz si trasforma in un ulteriore sprone per un’equipe affamata, desiderosa di abbandonare le zone basse della classifica in cui si è purtroppo ritrovata negli ultimi anni, segnati da difficoltà finanziarie, infrastrutturali e tecniche.
Vowles ha spiegato che Sainz ha visto un potenziale nella squadra inglese, ed è questo ciò che va coltivato per uscire dalle sabbie mobili. Per Carlos non sarà affatto semplice passare da una scuderia come la Ferrari, che partiva ogni anno con l’obiettivo di vincere, a una che invece ha come target principale quello di entrare con continuità in Q3.

Carlos Sainz: nuove prospettive e la necessità di incidere
Un cambio di prospettiva radicale, ma che lo spagnolo ha accettato, rifiutando proposte come quella di Audi e Alpine. Questi ultimi gruppi, però, non hanno acceso le fantasie dell’ex ferrarista, che ha creduto in un progetto e ha sposato una visione aziendale in maniera convinta. Tuttavia, si è anche tutelato con la presenza, mai confermata ma molto chiacchierata, di una clausola liberatoria che potrebbe permettergli, già nel 2026, di guardarsi intorno e di abbracciare scuderie più strutturate e ambiziose nel brevissimo periodo.
Ma non è questo lo spirito con cui Sainz si cala nella nuova avventura. No, Carlos vuole determinare, intende incidere e vuole continuare a fare ciò che ha fatto sistematicamente nella sua carriera: far progredire il team in cui è arrivato. Una dinamica che abbiamo raccontato e che Vowles e gli altri dirigenti ben conoscono, sperando che possa ripetersi anche in Williams.
Crediti foto: Williams Racing