L’ipotesi di vedere Carlos Sainz Sr. alla guida della FIA prende corpo con sempre maggiore concretezza. Il due volte campione del mondo rally sta valutando seriamente una possibile candidatura alla presidenza della Federazione Internazionale dell’Automobile, il cui mandato attualmente in corso, affidato a Mohammed Ben Sulayem, si concluderà a dicembre. Non si tratta più soltanto di voci di corridoio: lo stesso Sainz avrebbe confermato di essere entrato in una fase di riflessione attiva e profonda sul proprio futuro, spinto da un incoraggiamento sempre più convinto all’interno del paddock della Formula 1 e non solo.
Ben Sulayem, in carica dal 2021, si prepara intanto a difendere il proprio ruolo e, come riportato nei giorni scorsi, starebbe lavorando a una revisione statutaria per rafforzare la propria posizione e limitare l’accessibilità di potenziali rivali. In questo scenario, la figura del rallista spagnolo si sta imponendo come alternativa autorevole e fortemente radicata nel mondo del motorsport.
A sostenere pubblicamente un eventuale cambio della guardia è stato anche James Vowles, team principal della Williams, che ha parlato con grande rispetto di Sainz Sr., sottolineandone la visione lucida e la comprensione profonda delle dinamiche che regolano lo sport: “Ha una lettura molto chiara di come questo ambiente si è costruito nel tempo. Sarebbe un candidato ideale”.

Carlos Sainz Sr – FIA: l’endorsement di Carlos Jr
Entusiasta, seppur consapevole del proprio coinvolgimento personale ed emotivo, anche Carlos Sainz Jr., attualmente in forza alla scuderia britannica. In occasione del weekend di Imola, il pilota madrileno ha speso parole di grande stima nei confronti del padre, evidenziando la completezza del suo percorso professionale: “Ha vissuto il motorsport in tutte le sue dimensioni. Dalla mia infanzia nei kart, passando per le categorie propedeutiche, fino alla Formula 1. Senza dimenticare i quarant’anni di esperienza nei rally. Nessuno meglio di lui conosce ogni angolo di questo mondo”.
Stando al racconto del figlio, la spinta iniziale non è partita direttamente da Sainz Sr., bensì da figure interne al paddock che, nel corso degli ultimi mesi, lo avrebbero convinto a prendere seriamente in considerazione una discesa in campo. “È stato un processo graduale. Inizialmente non ci pensava, poi sempre più persone hanno cominciato a suggerirgli l’idea. Oggi la sta valutando con attenzione. Non ha ancora formato una squadra, ma sta riflettendo su chi potrebbe affiancarlo”.
Sainz Jr. ha rivelato di ricevere aggiornamenti regolari sull’evoluzione della situazione: “Ogni settimana o due mi fa il punto su come stanno andando le cose. È curioso di conoscere la mia opinione, anche se in questo momento sono concentrato sulla stagione con la Williams”.

Se da un lato l’esperienza e la credibilità di Sainz Sr. sono qualità difficilmente contestabili, dall’altro non va trascurato un aspetto strutturale dell’incarico: la componente politica. È lo stesso Sainz Jr. a riconoscere come questa dimensione possa rappresentare una difficoltà per un profilo abituato alla competizione più che alla diplomazia. Ma proprio per questo, secondo il pilota spagnolo, la candidatura avrebbe un senso ancora più profondo.
“La politica è la parte meno attraente del ruolo, ma se c’è qualcuno in grado di affrontarla con pragmatismo, è lui. Mio padre è guidato dal buon senso, da regole semplici e concrete. Ed è proprio questo che molti riconoscono in lui. Probabilmente non amerà la parte politica, ma sa che fa parte del compito e che dovrà gestirla”, ha concluso.
La strada che porta alla presidenza della FIA è lunga, articolata e certamente disseminata di ostacoli posti dallo stesso Ben Sulayem, ma il nome di Carlos Sainz Sr. è entrato ormai con forza nel dibattito, sostenuto da una reputazione costruita in decenni di passione, competenza e risultati che nessuno può mettere in discussione. Nemmeno chi oggi siede nello scranno più alto di Place de la Concorde.
Crediti foto: FIA, Audi Media Center, Williams
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