Carlos Sainz: il “risultatista”

Storia in Ferrari di Carlos Sainz, un pilota che non ruberà l’occhio come molti dei suoi colleghi, ma che sa vincere se la situazione lo richiede 

Carlos Sainz arriva a Maranello nella stagione 2021 dalla McLaren per sostituire il quattro volte campione del mondo, il tedesco Sebastian Vettel, dopo una delle annate più disastrose della Rossa, quella del 2020 disputatasi in piena pandemia di COVID-19. Con la famigerata SF1000, un’auto presto messa nel dimenticatoio dai tifosi, su 17 gare, arrivarono appena 3 podi.

Carlos Sainz: l’esordio in Ferrari

La stagione 2021 risulta essere una replica di quella del 2020, con la Ferrari spettatrice del duello fra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Annata in cui il team italiano dovrà accontentarsi di due pole position di Charles Leclerc: una a Monaco, ma non sfruttata a causa di un problema al semiasse sinistro, e una in Azerbaijan.

Cinque saranno i podi, di cui 4 di Sainz: Monaco (secondo dietro il vincitore Verstappen), Ungheria (favorito dalla squalifica di Vettel) a Sochi e Abu Dhabi.

Quest’ultimo risultato gli permette di arrivare quinto nella classifica piloti, con 164,5 punti. 5,5 punti sopra il compagno di squadra Charles Leclerc, settimo, fermo a quota 159. La Rossa chiude terza nella classifica Costruttori con un distacco abissale sia dalla Mercedes, prima, che dalla Red Bull, seconda.

Carlos Sainz - Gp Ungheria 2021
Carlos Sainz – Gp Ungheria 2021

Le primr crepe con Charles Leclerc

La stagione 2022 è quella in cui la Ferrari sembra essere tornata a poter competere per la vittoria ed avere un barlume di speranza per agguantare il titolo mondiale.

L’anno si apre con un sorprendente 1-2, con Leclerc vincitore in Bahrain e Sainz secondo favorito dal ritiro di Max Verstappen al 54° giro. La Ferrari tornò alla vittoria e alla doppietta dopo ben 45 gare, cosa che non si verificava dal Gran Premio di Singapore, vinto da Vettel, nel 2019.

Dopo un terzo posto conquistato in Arabia Saudita, l’annata di Sainz sembra eclissarsi. Arrivano due ritiri consecutivi, in Australia e ad Imola, entrambi nelle prime fasi di gara.

Dopo una veloce ripresa, avvenuta prima col podio di Miami (terzo dietro a Verstappen primo e Leclerc, secondo) e un 4° posto a Barcellona, al Gran Premio di Monaco riesce incredibilmente, grazie alla pioggia ad arrivare secondo. Il compagno di squadra si dovette “accontentare” della quarta piazza. Qui si verifica la prima crepa tra i due ferraristi.

Qualcuno insinua che la Ferrari sfavorisce Leclerc con errori di strategia banali. Lo spagnolo, dal canto suo, riesce ad avere un atteggiamento più autoritario nei confronti del team che gli dà più libertà di movimento in campo strategico. La tensione, ovviamente, non nasce tra i due piloti, ma sul modo in cui il team amministra le cose. E certa stampa ci ricamar sopra.

In Azerbaijan, entrambe le Ferrari sono costrette al ritiro per problemi al motore, ma il pilota spagnolo si rifarà subito, in Canada, piazzandosi alle spalle di Verstappen a seguito di un duello lungo ed entusiasmante.


Silverstone 2022: vittoria “rubata”?

A Silverstone, Gran Premio di Gran Bretagna, avviene il fatto che più di tutti ha rotto il rapporto di Sainz con gran parte della tifoseria della Rossa. Il pilota spagnolo, con una magia nelle qualifiche, sul bagnato, riesce a centrare la prima pole in carriera, il 34° pilota diverso nella storia della scuderia di Maranello, davanti a Verstappen e al compagno di squadra Leclerc.

Durante il Gran Premio, Verstappen, che aveva conquistato la prima posizione, subisce una foratura ad uno pneumatico raccogliendo dei detriti in pista. Sarà costretto ad una sosta forzata che comprometterà la gara. Concluderà in settima piazza.

L’azione si scatena davanti per un episodio secondario. L’Alpine del francese Ocon, ricorderete, si ferma in una posizione non ritenuta sicura per un problema tecnico. La direzione gara manda in pista la safety car e la Ferrari stabilisce di fermare il solo Sainz montando sulla sua vettura gomme soft e lasciando Leclerc in pista, il principale avversario di Verstappen per il titolo mondiale, con le gomme dure usate. Charles rimarrà in balìa degli altri piloti che avevano appena fatto la sosta.

Alla ripartenza lo spagnolo sorpassa agevolmente il compagno di team e corre verso la sua prima vittoria in carriera, il 40° vincitore diverso nella storia della Ferrari. Leclerc chiude quarto, ai piedi del podio, guadagnando solo 6 punti su Verstappen: occasione sprecata quando la corsa al mondiale sembrava ancora aperta.

Le polemiche tra i tifosi della Ferrari diventano incandescenti. Il principale accusato è Mattia Binotto, team principal della Ferrari dal 2019, reo di aver favorito la vittoria dello spagnolo invece di pensare alla lotta per il titolo piloti considerando le difficoltà riscontrate da Verstappen in Inghilterra.

Iconica diventerà la scena in cui Binotto punta il dito in faccia a Leclerc che si lamentava del trattamento appena ricevuto.

Mattia Binotto arringa pubblicamente Charles Leclerc dopo il Gran Premio di Gran Bretagna 2022

Molti fanno l’analogia con il famigerato Gran Premio di San Marino del 1982, con l’”incomprensione” fra i ferraristi Gilles Villeneuve e Didier Pironi, in cui il francese venne favorito sul canadese. Al Gran Premio successivo, quello del Belgio di Zolder, l’asso canadese troverà la morte durante le prove libere del venerdì. Si narra di un pilota provato per l’episodio precedente.

Tornando alla storia recente, la stagione per lo spagnolo proseguirà con tre podi, tutti arrivati sul gradino più basso: a Spa Francorchamps, a Singapore e Interlagos. Altrettanti i ritiri: in Austria, Giappone e Stati Uniti. Il mondiale  si conclude al quinto posto con 246 punti: una vittoria, una pole position, nove podi e due giri veloci.

Il 2023: Max pigliatutto… O quasi

La stagione 2023 di F1 risulta essere una delle più monotone della storia. Il campione olandese riesce ad inanellare 19 vittorie su 22 Gran Premi. Agli avversari rimangono solo le due vittorie del compagno di squadra, Pérez, e l’unico trionfo stagionale della Ferrari, quello di Sainz.

Il campionato di Carlos sembra consistente, con l’obiettivo primario di arrivare davanti al compagno di scuderia Leclerc col fine di avere maggior forza nelle trattative per il rinnovo del contratto che scadrà alla fine del 2025.

Sfruttando i ritiri del compagno di squadra riesce a mantenere una buona media punti che lo mette in una posizione di forza nei confronti di Charles. La prima vera gioia stagionale arriva con la pole nel Gran Premio di casa della Ferrari, a Monza. Il giorno dopo, in gara, dovrà alzare bandiera bianca davanti allo strapotere delle Red Bull che, in scioltezza, marcano una doppietta con Verstappen e Pérez e con Sainz che agguanta il primo podio stagionale.

Al Gran Premio successivo, il cittadino di Singapore, sfruttando l’unica vera défaillance della Red Bull che sbaglia completamente il set-up, Sainz si guadagna la sua seconda partenza al palo consecutiva. La gara si presenta come un capolavoro di strategia per lo spagnolo. Le Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton, colgono l’occasione, grazie alla safety car, di calzare pneumatici nuovi ed andare a caccia della McLaren di Lando Norris, secondo, e della Ferrari di Sainz.

Con le Mercedes in agguato, lo spagnolo opta per un “gioco di squadra” con Norris, permettendogli l’uso del DRS per difendersi dalla Mercedes di Russell. Il trucco funziona e arriva così la prima ed unica vittoria sia di Sainz che della Ferrari.

Carlos Sainz – vincitore del Gp di Singapore 2023

La strada verso l’affermazione su Leclerc sembra essere spianata ma Carlos non riesce a prendere parte al successivo Gran Premio del Qatar, a causa di una perdita al circuito pneumatico del carburante. Ad Austin riuscirà ad andare a podio grazie alla squalifica della Mercedes di Lewis Hamilton, arrivato secondo, reo di aver guidato un’auto irregolare con un fondo usurato oltre i 9mm previsti dal regolamento tecnico. Per lo stesso motivo, anche la Ferrari di Leclerc verrà squalificata.

Al penultimo Gran Premio stagionale, quello di Las Vegas, in Nevada, appena entrato in pista per le prove libere 1 lo spagnolo, passando su un tombino non saldato adeguatamente, distrugge la sua auto. Le polemiche si fanno roventi fra chi vuole che Sainz venga penalizzato di 10 posizioni in griglia per la sostituzione dei componenti danneggiati e chi gli vorrebbe concedere la “grazia”.

Vince la prima linea (come normale che fosse, regolamento alla mano): sarà penalità. In qualifica riesce a posizionarsi nella seconda casella, ma con l’arretramento forzato sarà costretto a partire in dodicesima piazza, con Leclerc in pole position. In gara riuscirà poi ad issarsi in 6° posizione, mentre il compagno di squadra arriva secondo dietro al solito, famelico, Max Verstappen.

All’ultimo Gran Premio, quello di Abu Dhabi, Sainz si presenta con 12 punti di vantaggio su Leclerc e tutto fa pensare ad una sua affermazione. Ma questo evento risulterà essere uno dei peggiori della sua carriera. Durante le prove libere 1, infatti, va a sbattere in Curva 2. In qualifica non riesce a passare il taglio della Q1 e sarà costretto a partire dalla 16° posizione, mentre Leclerc scatterà alle spalle di Verstappen.

Consapevole del fatto che probabilmente non riuscirà a battere il compagno di scuderia in classifica, la gara di Sainz risulta anonima e stagnante nelle retrovie. Si ritirerà negli ultimi giri per un problema al motore. Leclerc riesce così a sopravanzare Sainz all’ultima gara per appena 6 punti.

La stagione dello spagnolo si conclude con una vittoria (l’unica per il team del Cavallino Rampante) 2 pole e 3 podi. Sarà settimo in classifica, con 200 punti.

Lewis Hamilton e Charles Leclerc: la coppia piloti 2025 della Ferrari

Il mancato rinnovo e l’arrivo di Hamilton in Ferrari

A gennaio arriva il primo rinnovo di contratto per Charles Leclerc dalla durata indefinita. Il rinnovo per il pilota spagnolo sembra essere imminente, ma tarda arrivare. Il 1° febbraio la Ferrari annuncia di aver ingaggiato il 7 volte campione del mondo, Lewis Hamilton, a partire dalla stagione 2025, appiedando di fatto Sainz dopo 4 stagioni con la Rossa.

Iniziano le prime illazioni, purtroppo, anche da parte degli addetti ai lavori, che “accarezzano” la parte “leclerchiana” della tifoseria della Ferrari, insinuando che Sainz non possa essere un uomo-squadra e che potrebbe, nell’arco del mondiale in corso, non ubbidire a eventuali ordine di scuderia. Questi pensieri si possono accettare dai tifosi ma non da chi racconta questo meraviglioso sport.

La stagione 2023 si apre in Bahrain, evento stradominato dalle Red Bull, con Sainz che riesce ad arrivare sul podio, favorito dal problema ai freni di Leclerc. In Arabia Saudita non prenderà parte alla gara per un’appendicectomia. Ė sostituito  dall’appena maggiorenne Oliver Bearman che concluderà 7° il suo esordio in F1 e in Ferrari.

Al ritorno in pista, a Melbourne, Sainz sforna una prestazione strabiliante. Si qualifica nella seconda casella dietro Max Verstappen, che nei primi giri della gara accusa un problema al freno posteriore destro e viene sopravanzato dallo spagnolo. Ne seguirà il ritiro. Sainz corre così verso la sua terza vittoria in carriera ed il suo secondo podio su 3 gare fin qui disputate.


Carlos Sainz non è un “giochista”

La storia di Carlos Sainz con la Ferrari giungerà al termine dell’attuale campionato mondiale di Formula 1. Probabilmente il madrileno passerà alla storia come uno dei piloti meno amati dal tifo della Rossa. Le sue “colpe”? Non essere in possesso di quel talento che tutti attribuiscono a Leclerc. Di sfruttare le amnesie, in ambito strategico, della Ferrari nei confronti del monegasco. Può essere questa una colpa?

Sainz spesso ha mostrato di sapersi accontentare di risultati non soddisfacenti mentre il compagno di team punta sempre al massimo gettando il cuore oltre l’ostacolo. Di imporre le proprie strategie a quelle del team, a differenza del collega, che è più accondiscendente.

Carlos sconta l’essere accusato di essere un “figlio di papà” nonché dell’eccessivo patriottismo dei quotidiani spagnoli che inveiscono contro la Ferrari alludendo a un (inesistente) trattamento non paritario con Leclerc.

Carlos Sainz è un “risultatista”, non un “giochista”. Non è un fenomeno che ruba l’occhio. Ma se i risultati che porterà quest’anno saranno come quelli del Bahrain e dell’Australia avrà fatto solo il proprio dovere: l’abnegazione non è in discussione solo perché la scuderia per cui gareggia ha preferito prendere il pilota più vincente della storia. Questo è Sainz: un serio professionista.


Crediti foto: Scuderia Ferrari

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