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Ferrari, quanto pesa l’assenza di Carlos Sainz

Lo spagnolo, numero alla mano, è un pilota che migliora le squadre. Peggiora, invece, il team che lo molla.

Diego Catalano by Diego Catalano
30 Settembre 2025
in F1, News
Tempo di lettura: 4 minuti
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Williams-Sainz

Carlos Sainz, pilota Atlassian Williams Racing

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Carlos Sainz, dopo aver chiuso la sua esperienza con la Ferrari, è passato in Williams. Dopo un avvio complesso, pian piano, il madrileno ha preso piede nel team di Grove iniziando ad incidere e portando la vettura sul terzo gradino del podio, a Baku.

Il passaggio alla Williams, dettato da strategie contrattuali e dall’investimento della Ferrari su Lewis Hamilton (chissà se qualcuno a Maranello, col senno del poi, si è pentito), non è certo una rinuncia alla competizione di vertice che aveva provato sondando la disponibilità di Red Bull e Mercedes che poi hanno fatto altre scelte. È piuttosto un nuovo capitolo in cui la sua esperienza e capacità di impattare positivamente nel team inglese saranno fondamentali.

Leclerc con Sainz, oggi alla Williams

Carlos Sainz migliora chi lo ingaggia

La carriera di Sainz racconta una storia chiara: ovunque vada, lascia il segno. Debuttando in Formula 1 con la Toro Rosso al fianco di Max Verstappen, Sainz ha mostrato subito qualità importanti: velocità costante, affidabilità e capacità di leggere la gara e la macchina come pochi altri. Risultato? Gruppo cresciuto dopo il suo arrivo.

Alla Renault, il team stava emergendo da un fallimentare nono posto nel Campionato Costruttori 2016: con l’arrivo dello spagnolo, Enstone scalò rapidamente la classifica, raggiungendo un sorprendente quarto posto nel 2018. La McLaren, allora in difficoltà, risalì nel Campionato Costruttori e consolidò una crescita che sarebbe poi continuata negli anni successivi. Infine, alla Ferrari, Sainz ha contribuito a riportare il team nelle prime tre posizioni del Campionato Costruttori (addirittura seconda piazza nel 2024) e a vincere diversi Gran Premi.

Jacques Villeneuve conferma questo effetto “Sainz” con un’analisi diretta: secondo l’ex campione del mondo, quando Carlos lascia una squadra, questa tende a subire un calo prestazionale. Il canadese osserva come la Ferrari stia vivendo proprio questa situazione nel 2025: il team, privo del contributo costante dello spagnolo, fatica a trovare vittorie e stabilità, nonostante i grandi investimenti e la qualità indiscussa della monoposto.

L’ex campione del mondo evidenzia che Sainz, durante il suo periodo in un team, innalza il livello generale: non solo migliora i propri risultati, ma costringe tutta la squadra a “performare” meglio. Quando se ne va, la caduta è inevitabile. I numeri dicono questo in maniera incontrovertibile. 

Carlos Sainz F1 Williams
Carlos Sainz festeggia il terzo posto a Baku

Carlos Sainz: un costruttore di squadre

Questa dinamica si è vista in tutte le squadre in cui Sainz ha gareggiato: dalla Toro Rosso alla Renault, passando per la McLaren e infine la Ferrari. Villeneuve sottolinea come il ruolo dello spagnolo vada oltre le semplici statistiche: “Ogni volta che lascia una squadra, quella squadra va in discesa. Sempre, e ora è lo stesso con la Ferrari“, ha spiegato, aggiungendo che Sainz è percepito come un vero “costruttore di squadra”.

I numeri e le tendenze confermano le parole del canadese. Sainz non è solo un pilota affidabile e veloce; è un vero e proprio “modificatore di rendimento”, capace di trasformare le sorti di un team. Alla Williams, il suo arrivo rappresenta una speranza concreta di rinascita: sebbene la franchigia inglese non tornerà subito ai fasti del passato, la combinazione tra esperienza, metodo di lavoro e capacità di guidare lo sviluppo della monoposto potrebbe portare la scuderia di Grove a emulare il percorso di rinascita già visto alla McLaren.

Non meno importante è il rapporto con i compagni di squadra. Villeneuve ricorda come Sainz sia stato un riferimento fondamentale per Charles Leclerc in Ferrari: non solo ha messo alla prova il monegasco in qualifica e in gara, ma il suo lavoro ha contribuito a far crescere e consolidare anche il talento del compagno. È un pilota che lavora silenziosamente per il bene della squadra, lasciando un’eredità tecnica e morale difficile da sostituire.

Carlos Sainz
Carlos Sainz, Williams Racing

In conclusione, la carriera di Sainz dimostra che il suo valore va ben oltre le vittorie e i podi: è la capacità di far funzionare meglio un gruppo di lavoro, di innalzare il livello di tutti intorno a sé e di lasciare un segno indelebile nel tempo. La Williams, ora, ha l’opportunità di vivere questo effetto positivo in prima persona. 

Per la Ferrari, invece, la partenza di Sainz rappresenta una sfida che conferma le parole di Villeneuve: perdere un pilota come lui significa affrontare inevitabilmente un periodo di transizione e adattamento. Carlos Sainz non è solo un driver, è un silente catalizzatore che al Cavallino Rampante poteva tornare molto utile quando la Formula 1 sta per abbracciare la più grande rivoluzione tecnica della sua storia.


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Williams Racing

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Tags: F1News
Diego Catalano

Diego Catalano

Partenopeo Classe 1977 con formazione nell’ambito delle Relazioni Internazionali. La passione per il motorsport nasce sin dalla prima adolescenza. Proprio questa forte pulsione mi ha portato, negli anni, a volermi cimentare con la narrazione di ciò che circonda la Formula Uno. Ho fatto parte, come fondatore, di diversi progetti editoriali a tema: MotorQube, Fatti di Motori, Undici Metri; esperienze chiusesi ma che mi hanno permesso di approdare in FormulaUnoAnalisiTecnica. Realtà nella quale, per cinque anni, ho ricoperto il ruolo di caporedattore e coordinatore. Nel gennaio del 2024 ho deciso di rimettermi in gioco creando Formulacritica.it, un contenitore plasmato sulle mie necessità espressive che ho voluto impostare su un modo di raccontare il motorsport diverso, votato all’analisi concettuale del fenomeno. In parallelo curo un altro figlio editoriale: PuntoNapoli. A tempo perso pesto sui tamburi e sui piatti di una batteria e provo a dare del tu a un paio di bassi elettrici. Con risultati rivedibili. La musica e il prog-rock sono un’altra ragione di vita. Ne parlo su No Limits Radio nello spazio denominato "Blog To The Edge" del quale esistono proiezioni sui principali social network e su YouTube.

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