Carlos Sainz è stato uno dei piloti coinvolti negli incidenti del Gran Premio d’Australia, finendo in testacoda in modo insolito al terzo giro mentre la gara era neutralizzata dalla Safety Car. Un altro protagonista sfortunato del weekend è stato Isack Hadjar, che ha perso il controllo della sua monoposto nel giro di formazione, prima ancora che la gara iniziasse.
Il giovane francese, autore di un’ottima qualifica con l’undicesimo tempo, il migliore tra i rookie , ha faticato a nascondere la delusione dopo il suo errore. Tuttavia, a suscitare polemiche non è stato solo il suo sbaglio, ma anche il commento di Helmut Marko, che ha definito “un po’ imbarazzante” il fatto che Hadjar si sia lasciato andare alle lacrime.
Durante un incontro con la stampa in Cina, Carlos Sainz ha voluto difendere il ventenne, esprimendo un’opinione molto diversa da quella di Marko.
Con cinque debuttanti sulla griglia, è naturale che nei primi appuntamenti della stagione ci siano episodi di inesperienza. Questo, però, non significa che i giovani driver non possano distinguersi con prestazioni di alto livello, come dimostrato da Andrea Kimi Antonelli, capace di risalire dalla P16 fino alla quarta posizione a Melbourne.
Affrontare il primo anno in Formula 1 significa imparare in fretta e gestire situazioni difficili, soprattutto in condizioni meteorologiche complesse come quelle viste in Australia. Hadjar è stato sorpreso da un asfalto particolarmente insidioso, ma non è stato il solo a incappare in problemi: anche campioni affermati come Fernando Alonso e lo stesso Sainz sono finiti contro le barriere.
Per un giovane pilota, la pressione di dimostrare il proprio valore è enorme, e questa tensione si amplifica ulteriormente quando si fa parte del programma Red Bull, noto per le sue scelte spesso spietate nei confronti dei suoi talenti emergenti.

Carlos Sainz “I sentimenti esistono per tutti”
Il pilota spagnolo conosce bene le difficoltà legate al programma Red Bull, avendole vissute in prima persona sia in Formula 2 che nei suoi anni con Toro Rosso. Per questo motivo, è particolarmente consapevole della pressione mentale a cui sono sottoposti i giovani piloti all’inizio della loro carriera in Formula 1. Durante la conferenza stampa a Shanghai, i giornalisti gli hanno chiesto se considerasse davvero inopportuna la reazione emotiva di Hadjar, come affermato da Marko:
“Per me è del tutto comprensibile“, ha spiegato Sainz. “Tutti i piloti provano certe emozioni. C’è chi preferisce non mostrarle e chi, invece, non riesce a trattenerle. Ma la realtà è che questi sentimenti esistono per tutti“.
Lo spagnolo ha inoltre evidenziato come Hadjar non abbia avuto la possibilità di gestire il momento in privato, trovandosi sotto l’attenzione costante delle telecamere: “Ha provato a nascondersi tenendo il casco, un gesto che abbiamo visto fare a tanti altri piloti nel corso degli anni. Eppure, non ricordo che qualcuno sia mai stato criticato per questo“.
L’episodio di Isack Hadjar in Australia è solo uno dei tanti momenti difficili che un giovane pilota deve affrontare nel suo percorso verso l’élite del motorsport. La pressione di dover dimostrare il proprio valore fin da subito è enorme, e quando gli errori arrivano, come inevitabilmente accade, la reazione emotiva è più che comprensibile. Hadjar ha tutto il tempo per crescere e dimostrare il suo talento. Se saprà trasformare questa esperienza in un punto di forza, le lacrime di Melbourne saranno solo un lontano ricordo nel percorso di un pilota che ha ancora molto da dare ed una lunga stagione da affrontare.
Crediti Foto: Atlassian Williams Racing