Carlos Sainz sarebbe campione del mondo a bordo di questa McLaren

Carlos Sainz avrebbe potuto guidare la McLaren verso il titolo mondiale 2024, grazie alla sua leadership e abilità strategiche, in un team che oggi manca di un chiaro leader per vincere il campionato.

Il campionato di Formula 1 2024 è stato, fino ad ora, una delle stagioni più avvincenti e imprevedibili degli ultimi anni. Dopo anni di dominio incontrastato della Red Bull e di Max Verstappen, la situazione è radicalmente cambiata. La McLaren, con la sua MCL38, è diventata la vettura di riferimento, e Lando Norris si sta lentamente avvicinando alla vetta della classifica, insidiando il trono del pilota olandese. Tuttavia, nonostante il potenziale della monoposto britannica, il team sembra ancora lontano dall’essere in grado di gestire una battaglia per il titolo mondiale, sia a livello costruttori che piloti.

La crisi della Red Bull e l’ascesa della McLaren

Nel 2024, la Red Bull ha perso gran parte del suo vantaggio competitivo. Verstappen, che negli ultimi anni ha dominato il campionato con una superiorità quasi imbarazzante, si trova ora in difficoltà. La MCL38, al contrario, è diventata la vettura più competitiva del lotto, grazie a uno sviluppo costante e a un team che ha saputo sfruttare al massimo le nuove regole tecniche. Tuttavia, questa nuova supremazia non si è ancora tradotta in una leadership chiara all’interno del team.

Lando Norris, pur mostrando una crescita notevole e avvicinandosi a Verstappen in classifica, non ha ancora avuto il sostegno completo del team per poter puntare decisamente al titolo. Questa mancanza di chiarezza strategica è emersa in modo evidente durante il Gran Premio d’Italia a Monza, dove Oscar Piastri ha messo in difficoltà il compagno di squadra sin dal primo giro, con una manovra molto decisa che ha permesso a Charles Leclerc di sorpassare Norris e costruire una splendida vittoria. Episodi come questo, insieme all’incapacità della McLaren di imporre ordini di scuderia in situazioni critiche, come già visto in Ungheria, sollevano dubbi sulla capacità del team di gestire una vera e propria lotta per il mondiale.

Carlos Sainz: l’uomo che manca alla McLaren

In questo contesto, viene naturale chiedersi: cosa sarebbe successo se Carlos Sainz fosse ancora in McLaren? Sainz, che ha lasciato il team per approdare in Ferrari, ha sempre dimostrato di essere un pilota solido, con una forte personalità e una grande capacità di lettura delle gare. In un team come la McLaren di oggi, queste qualità sarebbero state determinanti per puntare al titolo mondiale.

Sainz avrebbe saputo imporsi sia sul compagno di squadra che sul team, stabilendo chiaramente le gerarchie. Una leadership di questo tipo sarebbe stata fondamentale per evitare situazioni come quelle viste a Monza e in Ungheria, dove la mancanza di un leader riconosciuto ha portato a scelte sbagliate e alla perdita di punti preziosi.

Inoltre, Sainz è noto per la sua capacità di fornire feedback chiari e dettagliati al team, un aspetto cruciale per lo sviluppo della vettura. Con lui al volante della MCL38, la McLaren avrebbe probabilmente accelerato ulteriormente il suo progresso, trasformando la monoposto non solo nella migliore del lotto, ma anche nella più costante.

Un altro aspetto da non sottovalutare è l’affidabilità di Sainz. Il pilota spagnolo ha dimostrato più volte di saper portare a casa punti importanti anche in situazioni difficili, un’abilità che Norris sta ancora sviluppando. La sua visione di gara, la capacità di adattarsi rapidamente alle situazioni mutevoli e di prendere decisioni strategiche in tempo reale, avrebbero dato alla McLaren quell’ulteriore vantaggio necessario per consolidare la propria posizione di leader.

La McLaren del “what if”

Con Carlos Sainz al volante, la McLaren sarebbe oggi un team pronto a lottare per il titolo mondiale in entrambe le classifiche. Non solo la MCL38 sarebbe stata ulteriormente affinata grazie ai suoi feedback, ma la presenza di un leader carismatico avrebbe anche garantito una gestione più efficiente delle dinamiche interne, evitando conflitti e massimizzando i risultati. Sainz avrebbe saputo come imporsi politicamente all’interno del team, assicurandosi che tutte le risorse fossero indirizzate verso il suo obiettivo: diventare campione del mondo.

Sfortunatamente, questo scenario appartiene al mondo delle ipotesi. La realtà attuale vede una McLaren potentissima ma ancora acerba, un team con un enorme potenziale ma senza una guida chiara. La stagione è ancora lunga e tutto può accadere, ma la sensazione è che, senza un leader come Sainz, la McLaren rischi di sprecare l’opportunità più grande degli ultimi anni. Se Carlos Sainz fosse ancora in McLaren, probabilmente, a quest’ora staremmo parlando di lui come il candidato più serio al titolo mondiale 2024.

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