Il cambio Lawson – Ricciardo serve più alla Red Bull o alla VCARB?

VCARB appieda Ricciardo per far posto a Liam Lawson. Il neozelandese può essere un'arma in più nella lotta al titolo di Verstappen o la sua promozione serve solo per valutarlo meglio in chiave 2025?

E così, con un anonimo 18° posto nel Gran Premio di Singapore, si conclude la carriera di Daniel Ricciardo in Formula 1. Alti e bassi per il pilota australiano, che in una fase della sua storia nel Circus sembrava essere un serio candidato alla vittoria di un campionato del mondo. È stato forse l’unico pilota a mettere davvero in difficoltà Max Verstappen, salvo poi perdersi con scelte sbagliate che lo hanno portato in Renault, dove ha iniziato una lenta ma inesorabile parabola discendente. Altri passaggi di scuderia non hanno portato il tanto sperato cambio di passo.

Ricciardo era ormai ai margini della Formula 1, ma è stato ripescato da Christian Horner, che prima gli ha dato l’opportunità di diventare terzo pilota del gruppo Red Bull, poi gli ha affidato una Toro Rosso (chiamatela come volete) nella speranza di valutarne una crescita che doveva essere prorompente per affidargli successivamente il sedile della Red Bull.

Nei circa venti Gran Premi disputati a cavallo del 2023 e del 2024, Daniel non ha dimostrato di avere quella qualità tecnica necessaria per guidare la vettura titolare di Milton Keynes, scivolando così lentamente fuori dai radar della Red Bull.

Ieri, però, Ricciardo ha fatto un piccolo regalo a chi ha creduto in lui. Con un pit stop tardivo, ha montato un set di gomme nuove, con cui ha “scippato” il giro più veloce a Lando Norris, annullando quel punticino che poteva essere utile in un campionato così tirato.

Magari davvero quella singola unità potrà fare la differenza a fine stagione, o magari no, se uno tra Max e Lando vincerà con un distacco più ampio. Ma il gesto pesa: è al contempo una sorta di atto d’amore verso il gruppo che ha creduto nuovamente in lui quando sembrava ormai ai margini del Circus e un’azione che apre a ulteriori riflessioni.

Daniel Ricciardo
Daniel Ricciardo, Visa Cash App RB

Red Bull sfrutta Visa Cash App per fini sportivi?

Non c’è certezza del fatto che Ricciardo si sia fermato sotto indicazioni della Red Bull. Questo tipo di comunicazioni palesi e di ingerenze sono vietate. Ma non abbiamo nemmeno la contezza dell’opposto, ossia che non sia arrivato un messaggino che ha permesso ai due team di accordarsi affinché questa mossa fosse eseguita. Anche perché né Verstappen, né Perez, né tantomeno Tsunoda potevano fermarsi in sicurezza senza perdere una posizione. Quindi l’unico che poteva svolgere questo compito era proprio Ricciardo.

La riflessione è la seguente: in uno sport così competitivo, dove comunque le ingerenze di alcuni team su altri non mancano, è ancora immaginabile che un gruppo possa possedere due squadre e influenzare così gli esiti sportivi della competizione? Tralasciando lo spirito del regolamento e altre amenità abusate, ciò che salta all’occhio è – se davvero Ricciardo avesse operato per proteggere Verstappen – una questione etica, con radici molto profonde nel tempo.

Un punticino può alterare il normale corso degli eventi? Certo che può, e forse proprio per questo motivo determinate situazioni andrebbero normate meglio all’interno del regolamento sportivo della Formula 1. Ciò eliminerebbe polemiche e dietrologie, nelle quali forse anche noi stiamo cadendo con questo scritto. Ma sono gli eventi che inducono a pensare male.

Continuando su questa scia di pensieri non del tutto limpidi, ci si domanda se l’ingaggio di Liam Lawson per le ultime sei gare del mondiale 2024 serva più per introdurre un altro avversario solido a protezione di Verstappen – in rare e particolari occasioni, s’intende – che per accrescere il valore tecnico della scuderia faentina. Sì, l’obiettivo principale di Laurent Mekies e Peter Bayer è sicuramente far crescere un pilota in vista del 2025; un driver che potrebbe addirittura fare il grande salto in Red Bull dopo queste ultime sei gare, prendendo il posto di un Sergio Perez spento, abulico.

Liam Lawson

La logica del provvedimento è quindi questa, ma incidentalmente la presenza di un pilota più solido – e lo ha dimostrato l’anno scorso sostituendo proprio Ricciardo dopo l’infortunio nel GP d’Olanda – può dare alla Red Bull qualche piccolo strumento in più in una battaglia sportiva che si preannuncia serratissima da qui alla fine.

Sapete com’è: citando Giulio Andreotti, “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Visa Cash App RB

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