F1 – Il recente Gran Premio del Giappone, disputato a Suzuka, non ha regalato particolari emozioni. I primi sei piloti qualificati al sabato hanno infatti mantenuto le stesse posizioni fino al traguardo della domenica. Eppure, c’è stato un momento in cui un team – la McLaren – avrebbe potuto cambiare le carte in tavola. La scuderia di Woking avrebbe potuto dare il via libera al suo pilota, l’australiano Oscar Piastri, per superare il compagno di squadra e attuale leader del mondiale, l’inglese Lando Norris, nel tentativo di attaccare il capofila Max Verstappen su Red Bull. Ma ha deciso di non farlo.
Una scelta strategica che, ironicamente, ha rafforzato proprio la leadership del pilota olandese nel mondiale, a scapito della stessa McLaren. Tuttavia, il team britannico sembra ormai orientato a puntare con decisione sul campionato costruttori, dove ha già accumulato un discreto vantaggio sulla principale inseguitrice, la Mercedes. Come accaduto anche lo scorso anno, la filosofia del team pare quella di mettere il collettivo davanti alle ambizioni individuali.
Piastri, com’è comprensibile, non ha accolto con entusiasmo la decisione, ma da Woking ci hanno abituati a vedere il team sempre al primo posto nelle scelte strategiche.
Un tempo, quando il calendario contava appena 16 appuntamenti – un terzo in meno rispetto agli attuali 24 – team e piloti erano molto più propensi a prendersi dei rischi. Oggi, invece, la strategia guarda al lungo periodo. E il Giappone era solo la terza tappa di un campionato lunghissimo: un passo falso ora può essere recuperato più avanti, come dimostra il caso del prossimo Gran Premio di Cina, dove lo stesso Verstappen non è riuscito a salire sul podio.

La logica dei 24 Gran Premi sta lentamente trasformando la Formula 1 in uno sport più calcolato e prudente. Nella fase iniziale della stagione, molti team preferiscono non correre rischi inutili, sapendo che ci saranno molte altre opportunità per recuperare. Un po’ come accade nel calcio: perdere la prima giornata non è drammatico, se ci sono ancora 37 partite da giocare.
Ridurre il numero di gare potrebbe rendere la Formula 1 più avvincente, costringendo i team a osare di più. Ma una tale prospettiva appare oggi del tutto utopica. Come riportato anche in un nostro recente approfondimento, nuovi paesi – tra cui Sudafrica, Thailandia, Ruanda e Corea del Sud – stanno preparando le loro candidature per ospitare un Gran Premio a partire dal 2028. Il numero totale delle gare, almeno fino a quel momento, resterà fissato a 24.
In un campionato così lungo, anche se oggi va male, c’è sempre il prossimo weekend di gara per rifarsi.