Quando il gruppo Cadillac – marchio del colosso americano General Motors – ha annunciato, in una nota congiunta con la F1, che aveva vinto la sua battaglia per entrare nel Circus, era stato comunicato che sarebbe servito un motorista-ponte per fornire i propulsori nei primi anni, finché il gruppo americano non fosse pronto a presentare la sua Power Unit, che nei fatti sostituirà quella Renault, destinata a lasciare la classe regina delle ruote scoperte dal 2026.
Senza troppi giri di parole filosofici, la motivazione per cui FOM e team principal hanno rivisto la loro chiusura iniziale va ricercata proprio nella necessità di colmare l’assenza di un costruttore. GM ha spinto subito per approfittare del mutato scenario, rendendo ancora più solida la sua presenza nel gruppo Andretti, che ora appare marginale nella cordata tutta americana mirata a portare il titolo iridato oltre oceano negli anni a venire.
Pochi giorni dopo l’annuncio dell’ingresso di Cadillac, sono arrivate anche le conferme sul partner che supporterà il progetto nel 2026 e 2027: la Ferrari. Si tratta di un’occasione sia tecnica che strategica, con importanti implicazioni politiche, che sicuramente aiuterà Maranello anche da un punto di vista economico, dato che per due stagioni riceverà i benefici che verranno meno con la dissoluzione dell’accordo con Sauber, la quale, dal 2026, utilizzerà le unità motrici Audi.
Un’opportunità anche progettuale, considerando che, in una fase di testing sul campo determinata dalle nuove regole, è sicuramente meglio poter contare su sei vetture piuttosto che su quattro. Nei giorni successivi, c’erano stati dubbi sull’effettiva capacità di Cadillac di essere pronta con il proprio motore entro il 2028. Ora queste perplessità sono state definitivamente superate, poiché il gruppo industriale ha compiuto un passo fondamentale verso la sua strutturazione definitiva.

Chi è Russ O’ Blenes, Chief Executive Officer di GM Performance Power Units LLC
È appena nata GM Performance Power Units LLC, il gruppo attraverso il quale Cadillac diventerà a tutti gli effetti un costruttore di motori da Formula 1. Al vertice della struttura ci sarà Russ O’ Blenes, ingegnere formatosi al Worcester Polytechnic Institute e operativo in GM dal 1993. Nel gruppo americano ha scalato le posizioni nei progetti legati al motorsport fino a diventare Chief Executive Officer di GM Performance Power Units LLC.
In questa fase, il ruolo di O’ Blenes è strutturare l’azienda che guida, completando il personale in tutte le aree di attività necessarie a progettare e produrre un sei cilindri turbo ibrido interamente concepito negli Stati Uniti. Questo aspetto è stato sottolineato dallo stesso O’ Blenes, dal presidente di GM, Mark Reuss, e dal CEO di TWG Motorsports (società che ha fondato il team Cadillac e detiene Andretti), Dan Towriss.
Cadillac F1 spazza via i dubbi: nel 2028 avrà il suo motore e dirà addio alla Ferrari
Quando la Formula 1 ha annunciato l’ingresso dell’undicesimo team si sottolineava che era necessario compiere altri passi formali per concretizzare la possibilità di scendere in pista nel 2026. La creazione del comparto motori rappresenta un passo importante nella direzione della realizzazione dell’intero progetto. Ormai non ci sono più dubbi: Cadillac sarà in Formula 1 e in questo 2025 potrà lavorare con lo stesso monte ore a disposizione di Sauber, arrivata ultima nel campionato costruttori.

Una mossa deliberata dalla Federazione Internazionale dell’Automobile per evitare che gli americani possano trarre un indebito vantaggio operando con un numero maggiore di ore. Qualcuno potrebbe sostenere che ciò penalizzi un nuovo soggetto, ma le regole del 2026 partono da un foglio bianco, ed è questa la ratio del provvedimento federale avallato anche dagli altri attori coinvolti nel processo decisionale.
Tra poco più di un anno, quindi, vedremo un nuovo protagonista in Formula 1 che, dal 2028, utilizzerà le proprie unità propulsive, sostituendo quelle Ferrari che nel frattempo avranno completato il loro compito. Chi dubitava sulla forza e la determinazione degli americani deve ricredersi: il progetto è solido, concreto e procede a vele spiegate.
Crediti foto: Formulacritica, Scuderia Ferrari HP