Cadillac ha fatto importanti passi in avanti verso l’ingresso in F1 ma non li ha compiuti ancora tutti. Lo avevamo detto nel giorno in cui, tramite i canali ufficiali del Circus, tra squilli di tromba e musiche da trionfo, eravamo stati avvisati che la partita era stata vinta dal gruppo americano. Ma non eravamo arrivati ancora al novantesimo minuto.
Nulla di cui preoccuparsi troppo, ma servono atti formali che devono ancora compiersi e non basta aver siglato un accordo di collaborazione biennale con la Ferrari per la fornitura delle power unit per ritenere la pratica definitivamente accettata.
A dare conto degli ultimi sviluppi è AMuS che riporta la risposta di un portavoce federale interrogato a riguardo dalla stessa testata. Nella nota si legge che Place de la Concorde sta ancora vagliando la proposta del gruppo General Motors. La cosa è prossima alla chiusura visto che il delegato ammette che la questione è entrata nell’ultima fase del processo.
Non si intravedono sorprese all’orizzonte quindi. E per tale ragione gli americani stanno lavorando in virtù delle prescrizioni imposte dall’ente regolatore. Cadillac non potrà “scialacquare” con le ore di lavoro, ma dovrà adeguarsi alle tabelle ATR imposte dal regolamento.

Cadillac non avrà vantaggi operativi rispetto ai team già presenti in F1
Le norme relative al tetto di spesa saranno applicate al team sin da subito. Stesso dicasi per l’Aerodynamic Testing Restriction al quale il team dovrà ottemperare come fa la Sauber, fanalino di coda del campionato del mondo 2024: le ore in galleria saranno il 115% del totale.
Anche sul fronte propulsori – e nonostante l’accordo con la Ferrari per il biennio 2026-2027, Cadillac dovrà attenersi ai vincoli normativi imposti dall’ente guidato da Mohammed Ben Sulayem. Il motorista che nei fatti sostituirà il dismesso comparto di Viry-Chatillon dell’Alpine dovrà dimostrare retroattivamente di essere rimasto entro le limitazioni inerenti il budget cap (105 milioni a stagione, ndr) nei tre anni precedenti all’ingresso previsto per il 2028. Ergo: è proprio dal 2025 che inizia il regime limitativo.

General Motors ha accettato tutte queste prescrizioni e attende il via libero definitivo dopo l’accettazione di ogni pagina del documento che sancisce l’adesione allo statuto FIA e al Patto della Concordia, la carta che regola i rapporti commerciali tra i team e la FOM. Questioni burocratiche alle quali stanno lavorando i legali mentre i tecnici stanno già procedendo con la definizione del progetto 2026 come concesso dal regolamento che impone di poter lavorare dal 1° gennaio di quest’anno.
Il fatto che tutti partano da un foglio bianco e nelle modalità previste dal quadro normativo può aiutare il soggetto subentrante a non presentarsi in Formula Uno con un grave deficit di prestazione. È questa la speranza di Cadillac e di Liberty Media che non vuole un nuovo membro debole.
Crediti foto: Cadillac, Formulacritica