Cadillac ha fissato un calendario estremamente compresso per il debutto della sua prima monoposto di F1. Il team principal, Graeme Lowdon, ha annunciato durante l’ultimo Gran Premio del Brasile che la vettura con motore Ferrari effettuerà il primo avvio entro 50 giorni dall’evento brasiliano, quindi prima di Natale. “La prima accensione del motore avverrà entro 50 giorni esatti dal weekend di San Paolo”, ha dichiarato Lowdon.
Subito dopo, a gennaio, è previsto il primo test su strada, probabilmente sotto forma di prova promozionale, con un limite di 200 km. Il vero banco di prova arriverà con i test prestagionali ufficiali a Barcellona, dal 26 al 30 gennaio. “Tutto sta andando secondo i piani” – ha aggiunto – “la prima partenza sarà entro Natale, la prima uscita a gennaio, e poi saremo a Barcellona alla fine del mese”.
Il tempo è il principale avversario del team americano. L’approvazione definitiva del progetto è arrivata solo a marzo di quest’anno, lasciando meno di un anno per completare un’impresa che normalmente richiede più tempo. In questo lasso di tempo il team deve progettare la monoposto da zero, costruirla, assumere centinaia di tecnici, ingegneri e meccanici, e allestire due basi operative: una negli Stati Uniti, a Fishers, e una nel Regno Unito a Silverstone.
“Il tempo è il nemico numero uno in un progetto come questo”, ha detto Lowdon con tono grave. “Ci siamo impegnati in vista della prima gara Melbourne nella prima settimana di marzo e questa scadenza non può essere prorogata. C’è molto da fare: non dobbiamo solo costruire l’auto, ma progettarla, assumere personale e costruire una fabbrica. È una vera sfida”.

L’eredità del progetto Andretti ed il nuovo regolamento
Il percorso di Cadillac in Formula 1 nasce dalle ceneri del progetto Andretti, che per anni ha lottato per ottenere l’approvazione della FIA e della FOM. Dopo ostacoli burocratici, negoziazioni e rifiuti, il colosso americano ha preso le redini, trasformando l’idea in realtà.
L’ingresso avviene in un momento di svolta regolamentare: il 2026 introdurrà nuove norme tecniche, con motori ibridi più potenti e aerodinamica rivoluzionata. il team americano utilizzerà un propulsore Ferrari, una scelta strategica che garantisce affidabilità e performance. “Abbiamo scelto Ferrari perché è un partner affidabile e collaudato”, ha spiegato Lowdon, “ma questo non cambia il fatto che dobbiamo costruire tutto il resto da zero”.
Lowdon vede il rinnovamento tecnico del 2026 come un’arma a doppio taglio. “Quando i regolamenti sono stabili, gli obiettivi sono chiari”, ha affermato. “Ad esempio, sappiamo che la McLaren è la più competitiva in questo momento. Ma per il 2026, nessuno sa chi sarà più veloce. Non avere un punto di riferimento chiaro ha il suo svantaggio, ma questo è lo sport e ciò che attrae i tifosi”.
Tuttavia, per la Cadillac rappresenta un’opportunità: il campo di gioco si livella. “Il vantaggio per noi è che questo importante cambiamento di regolamento presenta nuove sfide per tutte le squadre, compresa la nostra”, ha proseguito. “Nessuno sa dove si troverà una squadra. Puoi chiedere a qualsiasi team principal: nemmeno loro lo sanno. Questa è la parte emozionante, perché non sappiamo nemmeno dove saremo noi stessi”.

Cadillac: esperienza ma senza coesione
Il personale della franchigia a stelle e strisce vanta migliaia di anni di esperienza cumulativa in Formula 1, con ingegneri e tecnici provenienti da team di vertice. Tuttavia, lavorano insieme come gruppo da meno di un anno. “La prima sfida è far funzionare la squadra senza intoppi”, ha ammesso Lowdon. “Il nostro staff vanta migliaia di anni di esperienza complessiva in F1, ma lavora insieme come team da meno di un anno. Dopodiché, da qualunque punto di partenza, la questione sarà quanto velocemente potremo migliorare, ed è su questo che ci concentreremo”.
La sfida è maggiore rispetto ad altre scuderie, perché la quella americana deve costruire tutto in tempi ristrettissimi. “Penso che sia un vantaggio gareggiare durante un cambio di regolamento”, ha concluso con ottimismo.
Ogni sforzo è orientato verso un unico traguardo: essere in griglia pronti a Melbourne nella prima settimana di marzo. “Siamo qui per correre, non per partecipare”, ha dichiarato Lowdon con determinazione. “Il motore Ferrari, le basi operative, il personale esperto e l’incertezza regolamentare sono i pilastri su cui poggia il progetto. Stiamo rispettando i piani, e quando le regole cambiano, tutti ricominciano da capo. Noi inclusi”.
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Crediti foto: DPPI, Alessio Garofoli per Formulacritica, Cadillac




