La scelta della Cadillac di ingaggiare Valtteri Bottas e Sergio Pérez per il debutto in Formula 1 nel 2026 appare come una mossa strategica e pragmatica, anche se non priva di critiche. Cadillac, l’undicesima squadra della griglia, sta entrando in un contesto altamente competitivo con nuove regole tecniche con regolamenti che includono motori ibridi più sostenibili ed aerodinamica attiva. Optare per due piloti esperti come loro, Bottas compirà 36 anni domani e Pérez 35, dà priorità alla stabilità e allo sviluppo a lungo termine rispetto a un approccio più rischioso con talenti giovani o driver americani.
Analizziamo i pro, i contro e il contesto in cui si sta calando la scuderia americana.
Cadillac F1 – Contesto dell’annuncio
Cadillac, supportata da General Motors e TWG Global, ha confermato l’ingaggio di Bottas e Pérez, ieri mattina, ora di New York, con contratti pluriennali, almeno due stagioni, con opzione per la terza. La squadra, guidata dal team principal Graeme Lowdon, debutterà nel 2026 con power unit Ferrari, fino al 2028, prima di sviluppare un proprio propulsore entro il 2030.
Entrambi i piloti tornano dopo un anno di assenza dalla griglia nel 2025: Pérez è stato scaricato da Red Bull alla fine del 2024 per un nettissimo calo di forma, mentre Bottas è stato riserva Mercedes dopo l’uscita dalla Sauber. L’annuncio è stato presentato con un video narrato dall’attore canadese Keanu Reeves, enfatizzando lo “spirito americano” e l’ambizione del progetto.
Subito dopo sono stati intervistati nel famoso programma televisivo di “Good Morning America”, sulla nota rete americana ABC.

Perché è una mossa giusta quella della Cadillac
La decisione è un “segnale di intento audace” fatto da Lowdon, e molti analisti concordano che sia la scelta più intelligente per un team alle prime armi.
Insieme, Bottas e Pérez hanno 527 partenze in F1 (terza coppia più esperta della storia F1, dopo Alonso-Stroll in Aston Martin e Hamilton-Leclerc a Ferrari), 16 vittorie (10 di Bottas con Mercedes, 6 di Pérez con Red Bull e Racing Point), 106 podi e 23 pole position. Hanno navigato attraverso ere dominanti, Bottas con Hamilton in Mercedes dal 2017 al 2021 e Pérez con Verstappen in Red Bull dal 2021 al 2024, contribuendo ai titoli costruttori 2022-2023.
Per un team che partirà probabilmente dal fondo, questa esperienza è cruciale per lo sviluppo del simulatore, test pre-stagionali e setup della vettura. Possono fornire dati affidabili su gomme, aerodinamica e strategie, accelerando il progresso verso la metà della griglia, l’obiettivo concreto all’avvio. I piloti esordienti o giovani aggiungerebbero variabili inutili. Bottas e Pérez possono massimizzare il potenziale della Cadillac già nei primi due anni.
Bottas ha aiutato Mercedes a vincere ben 5 titoli costruttori, Pérez ha portato sponsor e stabilità a Red Bull. Lowdon ha enfatizzato che “non sono solo piloti veloci, ma costruttori di team“. Pérez ha dichiarato: “Portiamo esperienza per avanzare velocemente, non abbiamo tempo da perdere”. Bottas ha aggiunto: “È un progetto ambizioso, realistico, ma con fame di successo“.
Cadillac ha interrogato Red Bull sul perché Pérez sia stato scaricato, confermando che il suo declino nel 2024 era legato alla vettura, non al talento basti pensare ai risultati dei suoi eredi come Lawson e Tsunoda.

Aspetti marketing e commerciali
Pérez è un idolo in Messico e Sudamerica ed è supportato con uno sponsor come la Telmex, ideale per espandere il mercato F1 nelle Americhe. Bottas porta appeal globale e umorismo, i suoi post social sono particolarmente virali. Insieme, aumentano la visibilità della scuderia, un brand americano con radici nel motorsport USA. Per il CEO di Cadillac Dan Towriss: “Portano talento, maturità e guida; è la combinazione giusta al momento giusto”.
Entrambi hanno qualcosa da dimostrare dopo un 2024 deludente. Pérez e Bottas potrebbero rivitalizzarsi in un ambiente meno pressorio, focalizzato sulla crescita.
I contro della scelta della Cadillac
Il team a stelle e strisce ha ignorato talenti americani come Colton Herta che non ha ottenuto la Superlicenza FIA o Josef Newgarden, e giovani come Drugovich, Schumacher o Dunne. Towriss ha ammesso: “C’era un pool di giovani talenti, ma l’esperienza ha prevalso“.
Bottas come detto compirà 36 anni domani e Pérez ne ha 35. Entrambi hanno trascorso un 2024 disastroso con il finlandese non ha conquistato punti e il messicano che è stato un salasso sul budget cap. Potrebbero non essere veloci come i piloti giovani e c’è anche rischio di declino rapido.
Alpine ha provato ad anticipare il team americano per sostituire Colapinto, ma Pérez e Bottas hanno scelto Cadillac per il “progetto a lungo termine“.
In sostanza, sì, è la mossa giusta per il team americano: privilegia sopravvivenza e crescita su spettacolo immediato. In una F1 dove nuovi team hanno lottato, l’esperienza di Bottas e Pérez è un investimento saggio. Se il team fornirà una vettura competitiva, potrebbero sorprendere, altrimenti, aiuteranno a costruire un vero e proprio contender americano in Formula 1.
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Crediti Foto: Good Morning America-ABC, Jean Michel Le Meur/DPPI