Ci sono amori che resistono al tempo, alle delusioni, alle ferite e alle promesse non mantenute. Quello tra Charles Leclerc e la Ferrari appartiene a questa categoria rara, quasi mitologica, in cui la passione sopravvive persino alla logica. Oggi, 16 ottobre 2025, il monegasco compie 28 anni. Ventotto come gli anni che separano un sogno dall’altro: quello di un ragazzo cresciuto con il Cavallino Rampante inciso a fuoco nel cuore e quello di una Scuderia che da troppo tempo rincorre se stessa.
Leclerc è arrivato a Maranello con l’etichetta scomoda e abusata del predestinato, portando con sé un entusiasmo che sembrava appartenere a un’altra epoca, a quando guidare una Ferrari era una missione. Nei suoi occhi, da sempre, c’è quella luce che ricorda i cavalieri del rischio, quelli che non calcolano, che osano, che credono. Eppure il tempo, finora, non gli ha restituito ciò che merita. Per ogni vittoria sfiorata, per ogni gara dominata e poi persa, per ogni promessa rimasta sospesa, Charles ha continuato a rispondere con ciò che conosce meglio: la fedeltà.
In un mondo che cambia rapidamente, dove i contratti si piegano ai risultati e i piloti inseguono le opportunità più che i sogni, Leclerc è rimasto con amore dogmatico, quasi fideistico. È rimasto quando avrebbe potuto andarsene, quando la Ferrari non era all’altezza del suo talento, quando la delusione avrebbe potuto trasformarsi in rancore. Invece no: Charles ha scelto la via più difficile, quella dell’attesa. Continua a credere che un giorno quel rosso che lo ha stregato da bambino gli restituirà ciò che ha sempre desiderato: il titolo mondiale, il coronamento di un legame che va oltre la pista.

Leclerc è oggi il volto più autentico della Ferrari: elegante nella sconfitta, feroce nella speranza, innamorato fino all’ingenuità. È un pilota che non si nasconde, che soffre a viso aperto e che trasforma ogni domenica in una dichiarazione d’amore. I suoi team radio non sono solo messaggi tecnici, ma confessioni emotive; i suoi sguardi al traguardo raccontano più di mille parole.
Ventisette anni, e ancora tanto da scrivere. Perché Charles non ha smesso di credere che questa storia possa avere un lieto fine. Maranello è casa sua, e chi lo conosce sa che non ci sarà altra maglia, altro volante, altro destino che non passi da lì. L’amore, d’altronde, non si misura con i titoli vinti, ma con la capacità di restare quando tutto invita ad andare via.
Oggi il tempo gli regala un compleanno da uomo maturo, ma il sogno resta quello di sempre: vincere con la Ferrari. E chissà che, in un futuro non troppo lontano, il Cavallino Rampante non trovi finalmente il modo di ripagare quel ragazzo che non ha mai smesso di crederci, anche quando il mondo sembrava aver dimenticato cosa significhi amare davvero questi colori.
Buon compleanno, Charles. Che i tuoi 28 anni siano l’inizio di una nuova stagione, quella in cui il sogno e la realtà, finalmente, si incontrano in rosso.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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