Dopo la roboante vittoria di Cadillac alla 6 Ore di San Paolo, quinta prova del campionato WEC 2025, sullo storico circuito di Interlagos, è impazzata la polemica tra i fan della F1 e quelli del mondo Endurance. Il seme della discordia è il raffronto a distanza tra il famigerato “Balance of Performance”, più conosciuto con l’acronimo di “BoP”, utilizzato nelle gare di durata, e il budget cap, oramai colonna della Formula 1.
Le prime quattro prove del campionato Endurance, hanno visto dominare le Ferrari Hypercar, in lungo e in largo. Invece ad Interlagos, grazie all’intervento del BoP, la Rossa, non si è mai trovata in corsa per la vittoria, anzi, è stata addirittura anche doppiata dalla Cadillac vincitrice della gara.
Questo amaro risultato da parte del Cavallino Rampante, è stata la scintilla della querelle tra chi preferisce il budget cap e chi il BoP. Evitando per un attimo le preferenze dell’una o dell’altra sponda, la scelta tra budget cap e BoP, da cosa dipende?
La scelta tra budget cap e BoP nel motorsport, come la Formula 1 o altre categorie, dipende dagli obiettivi della competizione e dal tipo di equilibrio che si vuole raggiungere. Entrambi i sistemi hanno vantaggi e svantaggi e la loro efficacia varia in base al contesto.

Budget Cap: cos’è e come funziona
Il budget cap, introdotto in Formula 1 nel 2021, limita la spesa totale delle squadre per lo sviluppo e la gestione delle vetture attualmente a circa 135 milioni di dollari all’anno, con alcune esclusioni come stipendi dei piloti e marketing. L’obiettivo è ridurre le disparità finanziarie tra le squadre, permettendo, sulla carta, anche a team con risorse minori di competere con i top.
Vantaggi del budget cap:
- parità competitiva: riduce il divario tra squadre ricche come Mercedes, Ferrari o Red Bull e quelle con budget limitati come la Haas o la Williams, favorendo gare più combattute. Ad esempio, McLaren è passata dal fondo della classifica fino alla vittoria del campionato mondiale costruttori nel 2024.
- Sostenibilità finanziaria: impedisce una “corsa agli armamenti” che potrebbe portare al collasso finanziario di team più piccoli, rendendo il motorsport più stabile.
- Attrattiva per nuovi team: un tetto di spesa rende la F1 più accessibile per nuovi costruttori, come GM/Cadillac e Audi, previsti per il 2026.
- Incentivo all’efficienza: le squadre devono ottimizzare le risorse, premiando l’ingegnosità e la strategia piuttosto che la spesa sfrenata.
Svantaggi del budget cap:
- Rischio di vantaggi consolidati: se una squadra interpreta correttamente le regole tecniche all’inizio di un ciclo regolamentare come la Red Bull nel 2022, può mantenere un vantaggio per anni, poiché il budget limitato rallenta lo sviluppo degli inseguitori.
- Lacune nei regolamenti: alcuni team sfruttano interpretazioni creative delle regole come trasferimenti di personale o categorizzazioni di spese per aggirare il budget cap.
- Possibile freno all’innovazione: limitare il budget potrebbe ridurre gli investimenti in tecnologie all’avanguardia, parte dell’identità della F1.
- Difficoltà di controllo: l’applicazione del budget cap è complessa e le penalità come multe o riduzione del tempo in galleria del vento non sempre sono considerate sufficientemente deterrenti.

BoP: cos’è e come funziona
Il BoP, usato principalmente in categorie come il WEC, GT3, e TCR, regola le prestazioni delle vetture modificando parametri come peso, potenza del motore, aerodinamica o gestione dell’energia per livellare il campo di gioco. L’obiettivo è garantire che vetture diverse come le LMDh e le LMH nel WEC abbiano prestazioni simili, senza lasciare che un costruttore domini.
Vantaggi del BoP:
- Competitività immediata: il BoP permette di bilanciare le vetture in tempi brevi, anche durante una stagione, attraverso test e analisi delle prestazioni come le prove al Paul Ricard per la GT3.
- Diversità tecnica: consente a vetture con architetture diverse come le ibride contro le non ibride di competere insieme, mantenendo l’interesse per i costruttori e i fan.
- Riduzione dei costi di sviluppo: limitando la necessità di sviluppare continuamente per superare i rivali, il BoP riduce la corsa agli armamenti tecnologici.
- Adattabilità: le modifiche al BoP possono essere applicate rapidamente, anche tra sessioni di un weekend di gara, per correggere squilibri.
Svantaggi del BoP:
- Soggettività: la determinazione del BoP si basa su decisioni degli organizzatori come la FIA e l’ACO, che possono essere percepite come arbitrarie o influenzate da fattori esterni, causando critiche dai team.
- Perdita di purezza sportiva: alcuni importanti personalità del motorsport, come Toto Wolff, il team principal della Mercedes, in F1, sostengono che il BoP penalizzi chi costruisce la vettura più veloce, riducendo l’essenza del motorsport come competizione ingegneristica pura, preferendo di gran lunga il budget cap.
- Complessità operativa: Il BoP richiede monitoraggio costante tramite sensori e dati, aumentando la complessità per organizzatori e team.
- Rischio di manipolazione strategica: i team possono cercare di “giocare” con il BoP, ad esempio nascondendo le vere prestazioni della vettura durante i test per ottenere vantaggi.

Budget Cap vs BoP: qual è meglio?
Non esiste una risposta univoca, poiché budget cap ed il BoP rispondono a esigenze diverse: il primo è più adatto, alla F1 dato che è una competizione di prototipi dove l’innovazione tecnologica e l’ingegnosità ingegneristica sono centrali; il secondo rischierebbe di snaturare la serie a ruote scoperte, limitando chi sviluppa le soluzioni migliori. Il budget cap ha dimostrato di funzionare, riducendo il divario tra i team, rendendo le gare più imprevedibili, senza l’utilizzo del BoP. Tuttavia, deve essere affinato per chiudere le lacune regolamentari e garantire penalità più severe per le violazioni.
In altre categorie come il WEC, il BoP è più efficace rispetto al budget cap, poiché queste serie coinvolgono vetture di produzione o con regolamenti più standardizzati. Il BoP permette a costruttori diversi di competere senza dover spendere cifre astronomiche per colmare gap prestazionali, come dimostrato dalla griglia competitiva del WEC.
Il confronto diretto tra budget cap e BoP:
- equità: il budget cap promuove equità finanziaria a lungo termine, mentre il BoP garantisce equità prestazionale immediata.
- Innovazione: il budget cap incentiva l’efficienza nell’uso delle risorse, ma può limitare l’innovazione; il BoP tende a standardizzare le prestazioni, riducendo l’incentivo a innovare.
- Flessibilità: il BoP è più flessibile e adattabile durante una stagione, mentre il budget cap richiede una pianificazione strategica a lungo termine.
- Percezione: il budget cap è percepito come più trasparente, ma difficile da controllare; il BoP può sembrare meno equo a causa del rischio soggettività.
Per la F1, il budget cap è la scelta migliore, ma richiede un’applicazione più rigorosa. Per le categorie con vetture più standardizzate, il BoP è più efficace. Entrambi i metodi hanno i loro limiti, ma sono dei “mali necessari”, per ravvivare e rendere imprevedibili le gare e per non avere un dominatore incontrastato.
Il budget cap e il BoP sono antisportivi? Certamente, ma chi entra in una determinata competizione, ne accetta le regole, che possono piacere o no. Tutto questo, per un bene superiore.
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