Nella giornata di ieri è arrivata la ratifica di ciò che era ormai scritto: Gabriel Bortoleto affiancherà Nico Hulkenberg nella line-up piloti 2025 della Sauber. Nonostante dichiarazioni orientate alla sicurezza, Valtteri Bottas non ha vinto la sua personale battaglia, rimanendo estromesso dalla Formula 1. I sedili 2025 sono praticamente tutti occupati, a meno che nel gruppo Red Bull non accada qualcosa tra Sergio Perez e Liam Lawson. I riflettori sono quindi puntati su questa possibilità, dalla quale però l’ex Mercedes dovrebbe rimanere escluso.
Con l’addio di Bottas, la Formula 1 non vedrà sulla griglia di partenza un driver finlandese, una presenza a cui eravamo abituati. Tuttavia, il buon Valtteri potrebbe rientrare dalla porta di servizio, andando ad occupare un ruolo da terzo pilota. Questo significa cogliere l’occasione in caso di necessità, come ha dimostrato Oliver Bearman: da terzo di Ferrari e Haas, ha sostituito una volta Carlos Sainz a bordo della SF-24 e ben due volte Kevin Magnussen, alle prese prima con una squalifica per il superamento dei punti sulla Superlicenza e poi con uno stato debilitativo. L’inglese, che sarà in Haas nel 2025, si è comportato bene, giocandosi al meglio le chance che il destino gli ha offerto.
A proposito di destino, quello di Valtteri Bottas potrebbe nuovamente tingersi di grigio scintillante. Alcuni rumor, tutti da verificare, annunciano che il pilota di Nastola potrebbe fare ritorno alla Mercedes, dove ha corso dal 2017 al 2021. Cinque stagioni in cui si è tolto qualche soddisfazione, pur rimanendo sostanzialmente nell’ombra di Lewis Hamilton.
Un lavoro comunque apprezzato dai vertici della scuderia di Brackley che ieri, giocando sull’idea del ritorno, ha lanciato un post su Twitter (attualmente X) in cui si ricordava con nostalgia quel passato condiviso con il pilota che ha appena detto addio alla Sauber.

Mercedes: Valtteri Bottas “depotenzierebbe” Andrea Kimi Antonelli?
Cosa c’è di vero in questa storia? Per ora nulla, ma le voci ci sono e le parti in causa non hanno smentito. Mercedes, con i social, e Bottas, che tramite il mondo virtuale fa video con gli articoli in cui annuncia che qualcosa sta per accadere nel suo futuro, alimentano questo chiacchiericcio. Mettiamo il caso che il matrimonio si faccia, cosa significherebbe? Quali implicazioni avrà per il mondo della Stella a Tre Punte? E perché puntare su un usato sicuro ma di certo non velocissimo?
In questo momento l’Academy Mercedes non ha molto da offrire. Dopo aver sfruttato Andrea Kimi Antonelli, la punta di diamante del vivaio, in scuderia non ci sono altri piloti così pronti che potrebbero sostituire, in caso di necessità, un titolare. È lontano il periodo in cui Mercedes riusciva a sfornare talenti come George Russell, Esteban Ocon, Pascal Wehrlein, Fredrik Vesti e altri.
Un terzo pilota serve, insomma, e Bottas conosce uomini, procedure e soprattutto le vetture della Formula 1 attuale: un “prêt-à-porter” da introdurre se le circostanze lo richiedono.
Ma l’eventuale scelta di uno come Bottas denuncerebbe anche una certa dose di insicurezza. Posto che il team ha totale fiducia in Russell, che sarà investito di grosse responsabilità che già ha dimostrato di poter gestire in coabitazione con Lewis Hamilton, la posizione di Andrea Kimi Antonelli è tutta da verificare. Il bolognese è un talento puro, ma deve pur sempre adattarsi a una categoria estremamente competitiva che non conosce alla perfezione.
L’avvicinamento alla Formula 1 è arrivato con alcune sessioni di test su vetture delle passate stagioni e in un paio di sedute di libere a bordo di una W15 che di certo non è la miglior palestra per esercitarsi. Inoltre, il campionato di F2 non è stato particolarmente brillante, anche a causa di una Prema che stavolta non si è dimostrata all’altezza della situazione, considerando che anche Bearman ha incontrato qualche difficoltà.

Insomma, Antonelli verrà valutato gara per gara, e non è detto che riesca ad adattarsi in virtù della sua giovane età e del fatto che, negli anni, è stato protagonista di veri e propri salti di categoria che lo porteranno, a 18 anni e mezzo, a essere titolare in uno dei team più ambiziosi del paddock. Kimi ha dimostrato in molte circostanze di poter gestire la pressione, ma non è detto che possa farlo anche nella categoria sfiancante che è la Formula 1.
Bottas, in caso di concretizzazione dell’operazione, dà la sensazione di essere quel pilota pronto all’uso per sostituire eventualmente chi potrebbe risentire dello shock della super-competizione imposta dalla massima categoria del motorsport.
Lungi da noi voler “tirare i piedi” a un pilota che finalmente porta il Tricolore in Formula 1, ma il rischio che gli eventi si siano affrettati è concreto. Toto Wolff, che certamente non ha perso la capacità di gestire un team dopo tre anni difficili, sa che è necessario cautelarsi e farsi trovare pronti nel caso in cui la situazione dovesse precipitare, cosa che ribadiamo non ci auguriamo minimamente.
Che Bottas possa ancora bazzicare in Formula 1 è un bene: è un pilota che forse ha ancora qualcosa da dire e che meriterebbe una possibilità migliore per chiudere la sua carriera, ma l’augurio è che non lo faccia a scapito di Andrea Kimi Antonelli che speriamo di vedere già a un altissimo livello prestazionale sin dai test del Bahrain.
Nel caso in cui Bottas dovesse essere ingaggiato, servirà tutta la maestria gestionale di Wolff e degli altri dirigenti, che dovranno far capire al giovane bolognese che l’operazione non è frutto della mancanza di fiducia, ma semplicemente un modo per colmare una casella vuota con un driver esperto che arriverebbe anche a costi relativamente bassi.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Sauber