Benedizione papale

Stefano Domenicali, CEO della F1, ha espresso parere positivo sul matrimonio Hamilton - Ferrari. Una sorta di benedizione papale quella del manager imolese

È bastato un avvio in sordina di Lewis Hamilton e la contestuale partenza a palla di cannone di Carlos Sainz per alimentare dubbi, non sempre fondati, sull’accordo che ha portato il britannico in Ferrari e che di fatto permetterà allo spagnolo di scrivere il proprio futuro che si muove tra quattro opzioni: Aston Martin, Audi, Mercedes e Red Bull.

Il passaggio del secolo – così è stato definito da molti, a giusta ragione – ha visto il coinvolgimento diretto del presidente John Elkann che ha interloquito in prima persona con Hamilton che ha fatto qualche sortita segreta a Maranello.

Frédéric Vasseur, esecutore e grande architetto dell’operazione, ha lavorato sottotraccia per realizzare una manovra la cui onda lunga si avverte tuttora, a due mesi esatti dal suo compimento. D’altro canto gli eventi storici diventano tali perché creano dei punti di partenza a cui si fa continuamente riferimento. 

Stefano Domenicali, CEO della F1
Stefano Domenicali, CEO della F1

Hamilton – Ferrari: la “benedizione” di Stefano Domenicali

Nella sede di Liberty Media stanno ancora stappando bottiglie di champagne buono perché l’unione di colossi mediatici come sono Ferrari e Hamilton non potrà che far bene alle casse non asfittiche del gruppo che ha sborsato sull’unghia 4,2 miliardi di dollari per accaparrarsi Dorna Sports, un’altra gallina dalle uova d’oro che genererà profitti nuovi da capogiro.

Qualcuno pensa che non ci sia bisogno del sette volte campione del mondo, conosco il ragionamento. Ma è un ragionamento sbagliato”. Così ha esordito Stefano Domenicali, CEO della Formula Uno, al Quotidiano Nazionale parlando dell’approdo del sette iridato alla corte rossa di Maranello. 

Il dirigente imolese ritiene che per la Ferrari non sia stata una semplice operazione di marketing come qualcuno l’ha disegnata. Domenicali parla di una precisa scelta strategica poiché Lewis non è troppo vecchio, ha un talento intatto e ha ancora fame di successi.

Uno dei punti caldi evidenziati dai critici è la coabitazione tra due professionisti di caratura troppo elevata per pensare che possano collaborare e non buttarla in rissa sportiva. “Leclerc non è un gregario”, ha fotografato l’uomo forte di Liberty Media.

Lewis dovrà giocarsela con uno come Charles, che non accetterà mai mansioni da gregario. Credo che Fred sia perfettamente in grado di gestire una situazione che lui per primo ha contribuito a determinare”. In fondo, se vogliamo essere taglienti, uno scontro titanico all’interno della Ferrari non sarebbe un male per chi vende un prodotto sublimato nella serie Drive to Survive

Lewis Hamilton e Charles Leclerc: la coppia piloti 2025 della Ferrari

Ma in Ferrari non hanno fatto questo passo per creare una catfight in favore di vendite televisive. No, Vasseur crede che Hamilton possa innalzare sensibilmente la cifra tecnica di un team che ha grandi ambizioni sia nel 2025 che nella nuova generazione che si dipanerà dall’anno successivo. 

Ferrari, che ha superato e staccato Mercedes, punta dritta e convinta alla Red Bull per diventare il dominus della serie. Cosa che non succede da tanto, troppo, tempo. Cosa che farebbe un gran piacere a Liberty Media che sa che una Rossa in cima al mondo sarebbe un amplificatore di guadagni senza precedenti.


Crediti foto: F1, Formulacritica

Exit mobile version