Basta frignare: la F1 perde l’appello

Sono bastati due round del campionato del mondo di F1 per mettere le cose in chiaro: la Red Bull RB20 è ancora una vettura dominante

Attendevamo il cambio di scena per confermare che la Red Bull RB20 fosse una vettura soverchiante. Il reset è arrivato e la storia non è mutata. Sì, leggerete un po’ ovunque che la Ferrari ha sensibilmente ridotto il distacco rispetto all’anno passato. Questo è vero, i numeri sono chiari e non possono essere interpretati in maniera strumentale. Ma proprio per questo motivo le cifre dicono che il divario tra l’aliena monoposto di Adrian Newey e il resto del plotone è ancora enorme, forse incolmabile e drammaticamente aperto.

Sakhir e Jeddah sono il giorno e la notte in termini di peculiarità tecniche. Da una pista con asfalto iper abrasivo si è passati ad un tracciato poco stressante con gli pneumatici. Da un layout più tradizionale, quello del Bahrain, ci si è spostati su un disegno ad altissima velocità che pretendeva configurazioni alari molto scariche. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non varia. Questa la sintesi estrema dopo due stage del campionato 2024.

Red Bull RB20 - Max Verstappen
Max Verstappen, Red Bull RB20 – Gp Arabia Saudita 2024

F1: le gare viste senza “codice sorgente” dicono che nulla è cambiato

Certe analisi costruite su grafici ammorbanti avevano rivelato che il Jeddah Corniche Circuit avrebbe potuto presentare altri protagonisti. E invece no, la storia si è ripetuta nella sua polibiana ciclicità. Riponete per un attimo i distacchi di fine gran premio e i progressi compiuto da una stagione all’altra e concentratevi sulla pista, sulle dinamiche di svolgimento dell’evento e valutate le cose per quelle che sono: in F1, oggi, esiste un solo monolite. Che si chiama Red Bull.

Il metro e la misura dell’imperio dei campioni del mondo in carica è dato dalle prestazioni di Sergio Perez che ieri, pur penalizzato dal suo team che una volta tanto è stato disattento durante un pit stop, è stato in grado di bersi la Ferrari SF-24 di Charles Leclerc e di aprire un margine di iper sicurezza che superasse l’afflizione dei cinque secondi di penalità ricevuti.

Qua sta l’essenza dei fatti, non nel dato relativo alla parzializzazione della farfalla dell’acceleratore o alla spinta laterale in una determinata curva. Ma chi se ne frega di fare i matematici quando anche un poppante capirebbe che quelli di Milton Keynes sono ingiocabili. 

Eh, ma Sciarl ha fatto il giro veloce”. Elkann, esci da questi corpi, perdio! Leclerc, all’ultimo passaggio, ha anche potuto contare sul DRS che Max non aveva. Ma questi tecnicismi che non spiegano i fatti, sono elementi utili solo a far gridare chi è in cabina di commento e deve vendere un prodotto che dovrebbe divertire e invece annoia come una qualsiasi canzone di Laura Pausini.

F1 – Partenza del Gp d’Arabia Saudita 2024

Sul passo gara la Red Bull RB20 ha devastato ancora una volta la concorrenza. E pure a questo giro Verstappen si è messo a fare il ragioniere una volta – presto – che si è messo in testa al plotone con gara normalizzata e senza altri interventi della safety car. D’altro canto, quando Lance Stroll è fuori dai giochi, le possibilità di vedere Bernd Mayländer in pista calano drasticamente. 

Signore e signore – e veniamo contestualmente al punto e alla conclusione – la verità è che chi aveva trascinato in tribunale la F1 per un rapido appello dei verdetti del Bahrain, ha speso solo soldi e tempo. Due gare, due doppiette. Solo un giro veloce strappato all’en plein. Le vinceranno tutte? E che ne so, mica sono la Sibilla Cumana!? Di sicuro ho compreso (e non sono il solo) che il mondiale, salvo eventi nefasti, resterà saldamente a Milton Keynes. E perdici le speranze pure tu che sogni l’implosione della Red Bull causata dalla guerra interna. Questi se ne fregano di tutto e continuano a vincere con sfacciata sicumera.

Buona domenica.


Crediti foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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