F1 - Formulacritica logo
No Result
View All Result
  • F1
  • WEC
  • Rubriche
    • Editoriali
    • Formula parodia
    • Approfondimenti
    • Battiti e pistoni: vite da F1
    • F1 in numeri
    • Grandi Storie
    • Dalla parte del torto
    • L’angolo acuto
    • Accadde Oggi
  • Media
  • Classifiche
    • 2024
      • Classifica Piloti F1 2024 definitiva
      • Classifica Costruttori F1 2024 definitiva
    • 2025
      • Classifica Piloti F1 2025
      • Classifica costruttori F1 2025
  • Analisi e tecnica
    • Tecnica
    • Glossario F1
    • Le fondamenta
  • Calendario
    • 2025
      • Formula 1
      • WEC
      • Formula 2
      • Formula 3
      • Formula 4
      • F1 Academy
      • Formula Regional Middle East
      • FRECA
      • Formula E
      • WSK
    • 2024
      • Formula 1
  • Circuiti
  • Orari e TV
  • Non solo F1
    • Ruote coperte
    • F2
    • F3
    • Formula E
  • F1
  • WEC
  • Rubriche
    • Editoriali
    • Formula parodia
    • Approfondimenti
    • Battiti e pistoni: vite da F1
    • F1 in numeri
    • Grandi Storie
    • Dalla parte del torto
    • L’angolo acuto
    • Accadde Oggi
  • Media
  • Classifiche
    • 2024
      • Classifica Piloti F1 2024 definitiva
      • Classifica Costruttori F1 2024 definitiva
    • 2025
      • Classifica Piloti F1 2025
      • Classifica costruttori F1 2025
  • Analisi e tecnica
    • Tecnica
    • Glossario F1
    • Le fondamenta
  • Calendario
    • 2025
      • Formula 1
      • WEC
      • Formula 2
      • Formula 3
      • Formula 4
      • F1 Academy
      • Formula Regional Middle East
      • FRECA
      • Formula E
      • WSK
    • 2024
      • Formula 1
  • Circuiti
  • Orari e TV
  • Non solo F1
    • Ruote coperte
    • F2
    • F3
    • Formula E
No Result
View All Result
Home Editoriali

Baku certifica il fallimento dell’operazione Ferrari-Hamilton

In Azerbaijan è emerso con forza il paradosso Ferrari:  Carlos sul podio con la Williams, Lewis disperso nel rosso. La fotografia impietosa di uno switch (per ora) non riuscito.

Diego Catalano by Diego Catalano
22 Settembre 2025
in Editoriali, News
Tempo di lettura: 3 minuti
0
A A
2
Lewis Hamilton

Lewis Hamilton a bordo della Ferrari SF-25 nel Gp dell'Azerbaijan 2025

Condividi su FacebookPosta su XInvia su WhatsappInvia su Telegram

C’è un’immagine che racconta meglio di qualsiasi altra il paradosso della Ferrari di oggi: Carlos Sainz che festeggia un terzo posto con la Williams, mentre Lewis Hamilton arranca senza gloria al volante della Ferrari. E non stiamo parlando di una Williams in grado di lottare stabilmente per i podi, ci riferiamo a una squadra che a fatica si sta scrollando di dosso l’etichetta di cenerentola del Circus.

Sainz, cacciato – sì cacciato – dalla Ferrari con la promessa di un futuro scintillante affidato a Hamilton, ha fatto prima a salire sul podio con la “modesta” monoposto inglese che non il sette volte campione del mondo a trascinare la Rossa fuori dal pantano. È un cortocircuito tecnico e narrativo che brucia a Maranello, dove forse si immaginavano che l’ex bandiera Mercedes potesse fare miracoli.

GP Azerbaijan 2025 Hamilton
Lewis Hamilton sul circuito cittadino di Baku

La realtà è crudele. Hamilton, probabilmente, non si aspettava di ritrovarsi in una squadra allo sbando dopo un 2024 in costante ascesa. Un team capace di alternare (pochi) lampi di competitività a giornate di pura sopravvivenza.

La Ferrari SF-25 si è rivelata ancora una volta un progetto incompleto, prigioniero dei soliti difetti strutturali: gestione gomme fragile, carico aerodinamico incostante e una strategia che sembra vivere di improvvisazioni. A nulla sono servite sospensioni riviste e spacciate come miracolose da una stampa accolita, più preoccupata di garantirsi l’accredito al pranzo di Natale che a raccontare il vero. 

Il contrasto con Sainz è impietoso. Lo spagnolo, messo alla porta quasi come un ingombro, ha trovato in Williams un ambiente che non promette l’impossibile ma che lavora con coerenza e concretezza. Partito male come Hamilton, gara dopo gara, Carlos si è preso il team ed è salito in cattedra. Cosa che Lewis non ha saputo fare. Il madrileno, nella circostanza azera, è riuscito a capitalizzare una qualifica folle, portando a Grove un podio che vale oro.

Mentre lo spagnolo intona il suo “Smooth Operator”, ritornello diventato il suo marchio di fabbrica, Hamilton, nonostante il blasone, si ritrova a fare quasi da comparsa in una Ferrari che aveva bisogno di un leader tecnico ma che rischia di aver preso un’icona ormai più utile per le campagne marketing che per la reale competitività in pista.

Maranello, forse, si aspettava molto di più. Più velocità, più carisma, più risultati. Invece il confronto con il “figliol prodigo” Sainz, che dalla scuderia è stato allontanato quasi con sufficienza, oggi si trasforma in una sentenza pesante come il marmo: il podio lo porta lui, non il campione da sette titoli. Visione riduttiva? Certo, lo è volutamente. Ma le fotografie dei momenti non possono essere esplicative come saggi specializzati. Ci sono tante cose che non funzionano e molte di queste, non per scagionare Lewis, derivano da un Cavallino Rampante sempre claudicante.  

Carlos Sainz F1 Williams
Carlos Sainz festeggia il terzo posto a Baku

La Ferrari, ancora una volta, è prigioniera delle proprie scelte. Ha rinunciato a un pilota affamato per accogliere una leggenda che rischia di trasformarsi in un monumento immobile. E se a Baku il boato finale è stato per Verstappen e Russell, il sorriso più velenoso lo avrà avuto proprio Carlos Sainz, dall’alto del suo podio conquistato con una Williams mentre il muretto rosso si rendeva ridicolo – avete letto benissimo, ridicolo – con uno swap position imposto di cui Lewis se ne è infischiato altamente. Ed è questa la cosa migliore che ha fatto nel weekend azero perché le pretese di Charles, dopo una gara anonima, fiacca, senza guizzi, non stavano nè in cielo nè in terra. E nemmeno in pista. 


Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Williams F1

Seguici e commenta sul nostro canale YouTube: clicca qui

Tags: Carlos SainzEditorialeF1FerrariGP Azerbaijan 2025Lewis HamiltonNewsWilliams
Diego Catalano

Diego Catalano

Partenopeo Classe 1977 con formazione nell’ambito delle Relazioni Internazionali. La passione per il motorsport nasce sin dalla prima adolescenza. Proprio questa forte pulsione mi ha portato, negli anni, a volermi cimentare con la narrazione di ciò che circonda la Formula Uno. Ho fatto parte, come fondatore, di diversi progetti editoriali a tema: MotorQube, Fatti di Motori, Undici Metri; esperienze chiusesi ma che mi hanno permesso di approdare in FormulaUnoAnalisiTecnica. Realtà nella quale, per cinque anni, ho ricoperto il ruolo di caporedattore e coordinatore. Nel gennaio del 2024 ho deciso di rimettermi in gioco creando Formulacritica.it, un contenitore plasmato sulle mie necessità espressive che ho voluto impostare su un modo di raccontare il motorsport diverso, votato all’analisi concettuale del fenomeno. In parallelo curo un altro figlio editoriale: PuntoNapoli. A tempo perso pesto sui tamburi e sui piatti di una batteria e provo a dare del tu a un paio di bassi elettrici. Con risultati rivedibili. La musica e il prog-rock sono un’altra ragione di vita. Ne parlo su No Limits Radio nello spazio denominato "Blog To The Edge" del quale esistono proiezioni sui principali social network e su YouTube.

Next Post
Vasseur Ferrari

Fred Vasseur e la barzelletta degli ingegneri

Carlos Sainz F1 Williams

Carlos Sainz, al posto giusto nel momento giusto

Comments 2

  1. Gianfranco says:
    3 settimane ago

    Infatti Sainz è un desaparecido del campionato, umiliato costantemente dal compagno di squadra Albon. Ma lei, noti pluricampione del mondo di notizie scandalose, si inventa la strepitosa performance in tutto il campionato di Sainz nei confronti di Hamilton! Guardi che e’ sul podio anche nei confronti di Lecletc….patetico articolo

    Rispondi
    • Diego Catalano says:
      3 settimane ago

      Pensi, illustri Gianfranco, che l’articolo l’ha scritto un dichiarato e incrollabile supporter di Hamilton che però non può affrancarsi dai fatti. Chi si smarca dal buon gusto e dal rispetto per l’altrui opinione, esimio, è lei con questo atteggiamento da tifoso accecato. Trascorra una buona giornata cercando di capire i contesti. Non dovrebbe risultare difficile…

      Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ferrari

Ferrari F1, perché le dedichiamo ancora tutte queste attenzioni?

14 Ottobre 2025
Aston Martin

E se il futuro di Max Verstappen fosse in verde?

14 Ottobre 2025
McLaren – Le papaya rules stanno diventando un problema

McLaren non cede di un millimetro sulle regole che l’hanno fatta grande

14 Ottobre 2025

© 2025 - Formulacritica

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica e non può quindi considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Cookie policy
  • Termini di utilizzo

Cambia impostazioni privacy

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • F1
  • WEC
  • Rubriche
    • Editoriali
    • Formula parodia
    • Approfondimenti
    • Battiti e pistoni: vite da F1
    • F1 in numeri
    • Grandi Storie
    • Dalla parte del torto
    • L’angolo acuto
    • Accadde Oggi
  • Media
  • Classifiche
    • 2024
      • Classifica Piloti F1 2024 definitiva
      • Classifica Costruttori F1 2024 definitiva
    • 2025
      • Classifica Piloti F1 2025
      • Classifica costruttori F1 2025
  • Analisi e tecnica
    • Tecnica
    • Glossario F1
    • Le fondamenta
  • Calendario
    • 2025
      • Formula 1
      • WEC
      • Formula 2
      • Formula 3
      • Formula 4
      • F1 Academy
      • Formula Regional Middle East
      • FRECA
      • Formula E
      • WSK
    • 2024
      • Formula 1
  • Circuiti
  • Orari e TV
  • Non solo F1
    • Ruote coperte
    • F2
    • F3
    • Formula E

© 2025 - Formulacritica