F1 – Gp Monaco 1984: quando Senna diviene il mago della pioggia

3 giugno 1984: in un Gran Premio di Monaco epico nasce la stella Ayrton Senna che sfoggia una lezione di guida sulle strade bagnate

Scrive Paolo Marcacci nel libro ‘Senna vs Prost, il duello’: “Perché in fondo il Gran Premio di Montecarlo è soltanto la celebrazione mondana dell’imprevisto; quando la Formula Uno si sente obbligata a distrarsi e per una volta tutti i calcoli e i parametri più delicati vanno a farsi benedire. Se poi ci si mette anche la pioggia, allora può accadere che… Meglio raccontarlo come se fossimo in apnea; in fondo, oltre alla gara più anomala di tutte, il 3 giugno del 1984 a Montecarlo le macchine corrono anche il rischio di annegare. Ma ce n’è una che continuerebbe all’infinito”. 

Quando parli del brasiliano è inevitabile che il discorso finisca anche sul “Professore”. Ma per me Ayrton vuol dire anche la profonda amicizia con Angelo Orsi. E allora vado a riprendere inoltre le parole del fotoreporter dallo speciale di Autosprint dedicato al trentennale del primo titolo iridato di Ayrton.

Ayrton Senna Monaco 1984

<<In F.1 ci arrivò con la Toleman. Ogni giovedì pre-Gp facevo un giro di pista a piedi, a rovescio, per capire le posizioni più belle e furbe per scattare foto e Senna prese l’abitudine di venire con me. Studiava ogni centimetro, lo sezionava. A Montecarlo facemmo quattro giri a piedi, forse più. 

Alla fine, al Loews, divenne serio e disse: “Angelo. Io domani faccio il miglior tempo”. Libere iniziate da trenta minuti. L’altoparlante gracchia, lo speaker si schiarisce la voce, quasi per dire qualcosa d’inatteso, ma io so già cosa: “Miglior tempo, Senna su Toleman!”. Palpava l’asfalto, sentiva la consistenza di ogni via di fuga>>.

Anche se nelle qualifiche i risultati furono meno brillanti: Ayrton scattò in tredicesima piazza. Quella gara la vinse Senna, anzi no. Il brasiliano fu vittima del caos finale. Il paulista, sotto la pioggia battente, scalò tutte le posizioni fino ad arrivare alle spalle di Alain Prost che guidava a fatica il gruppo. Questi, al 31° giro, chiese con ampi gesti di interrompere la gara. Un passaggio dopo il direttore Jacky Ickx lo fece ed espose la bandiera rossa nel momento in cui Senna passava il battistrada Alain Prost. 

Ickx mostrò anche quella nera e un commissario al suo fianco maneggiava quella a scacchi: confusione totale. Non si capiva se la gara riprendesse o meno. La cosa non accadde e la classifica venne stilata sulla base dei risultati della tornata 31. Prost vinse un GP dal punteggio dimezzato, ma da quel momento era nato un mito.

Era il 1984, anno della pubblicazione di “Purple Rain”. E lui proprio in quella stagione iniziò a diventare il mago della pioggia. Eh già, oggi è il quarantesimo anniversario da quel Gran Premio di Monaco che lanciò Ayrton Senna tra i più grandi della Formula 1


Crediti foto: F1

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