Atto di forza

Red Bull ha vinto ancora, Red Bull ha rimesso le cose in chiaro dopo il passaggio a vuoto australiano. Un segnale forte lanciato alla Formula 1 e agli avversari

Venti secondi erano, venti sono rimasti. Sono passati sei mesi dal Gran Premio del Giappone 2023 ma i delta cronometrici sono rimasti esattamente gli stessi. Il primo degli altri, l’anno scorso, fu Lando Norris che si piazzò secondo alle spalle del mattatore (sempre lui) Max Verstappen.

Oggi il primo pilota non Red Bull è Carlos Sainz arrivato terzo esattamente con lo stesso distacco che aveva accumulato il conducente di Bristol sul finire di settembre.

Questo cosa sta a significare? Volendo sintetizzare all’estremo, che la Ferrari ha dimezzato il suo disavanzo visto che nel 2023 chiudeva ad oltre 40 secondi. Ma anche che la Red Bull mantiene intatta la distanza su chi insegue. Alle spalle della RB20 si è verificato semplicemente un avvicendamento tra i cacciatori.

Messa in questi termini si tratta di una prospettiva che sicuramente non stuzzica. Ma è un atto di necessario realismo per fotografare lo stato dell’arte.

D’altro canto, signore e signori, stiamo parlando di una monoposto che in quattro gare è stata in grado di mettere a verbale altrettante pole position e tre doppiette e che, probabilmente, in Australia, pur giocando sulla difensiva, avrebbe potuto lottare per la vittoria se Verstappen non avesse avuto il problema ai freni.

Red Bull
Max Verstappen, Oracle Red Bull Racing, vincitore del Gp del Giappone 2024

Red Bull e le conferme… per gli altri

Red Bull aveva bisogno di un weekend del genere. Gli uomini di Milton Keynes ne sentivano la necessità anche se non inseguivano conferme (si sentono sicuri dei propri mezzi tecnici). Avevano semplicemente un altro tipo di volontà da soddisfare: rimettere le cose al proprio posto facendo capire chi comanda nel quartiere. E lo hanno fatto con disarmante forza. 

“Dopo il risultato dell’Australia era importante riprendersi in fretta e qui a Suzuka abbiamo mostrato la nostra forza. Abbiamo ottenuto l’intera prima fila, la doppietta, il giro più veloce e il miglior pit stop, quindi nel complesso una grande prestazione di squadra”. La firma sotto queste parole è di Chris Horner. 

Stavolta Red Bull non ha sbagliato nulla, dal setup alle previsioni che vedevano la pista in costante aumento termico. Dopo venerdì, a differenza di quanto accaduto a Melbourne, gli ingegneri hanno “indovinato” ogni mossa. 

Il futuro imminente si chiama Cina ma a Milton Keynes – e questo è uno dei segreti del successo – si proietta lo sguardo più avanti per anticipare le possibili difficoltà.

Pur essendo migliorata nelle curve lente, la RB20, secondo Max Verstappen, straordinario interprete di una monoposto vincente, deve dimostrare di sapersi adattare ad ogni tipo di pista e condizione.   

Red Bull RB20, Max Verstappen – Gp Giappone 2024

Ci sarà da verificare il comportamento della vettura nel passaggio sui cordoli, nell’assorbimento degli avvallamenti e dei dossi. Questi aspetti non abbiamo ancora potuto verificarli e dunque non possiamo adesso parlare di miglioramenti. Dobbiamo aspettare e vedere come andrà”.

Un atto di forza si può definire tale se reiterato nel tempo. In Red Bull vogliono dimostrare che la caduta australiana è stata una casualità e che la RB20 può essere degna erede di quel martello pneumatico che è stato il modello 2023.

La strada per ripetersi è stata imboccata, le speranze di mandarli fuori pista dipendono dalla Ferrari, l’unico team che oggi sembra in grado di poter infastidire i campioni in carica.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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