Dopo 5 round del Campionato del Mondo Endurance FIA WEC 2025, il bilancio di Aston Martin è di solo 2 punti in classifica Costruttori. Per un marchio dal pedigree sportivo tanto prestigioso, questo risultato pone interrogativi urgenti sul futuro del programma endurance della casa di Gaydon.
Progetto in ritardo
Aston Martin era tornata con grandi aspettative nel WEC con la Valkyrie, il nuovo bolide schierato nella categoria Hypercar. Dopo i successi con la precedente GTE Pro, culminati nella vittoria a Le Mans nel 2020, il passaggio alla nuova piattaforma aveva sollevato entusiasmo e curiosità. Tuttavia, fin dai primi test invernali, erano emerse difficoltà nel bilanciamento dell’auto e nell’adattamento alle nuove normative tecniche.
La stagione 2025 ha preso il via con speranze contenute, ma nessuno avrebbe potuto immaginare una simile difficoltà nel conquistare anche solo piazzamenti a punti. La concorrenza, rappresentata da squadre come Ferrari, Porsche, Toyota e Cadillac, si è rivelata subito agguerrita, già ben rodati e affidabili.
La stagione di Aston Martin
La prima gara in Qatar ha segnato l’inizio delle difficoltà: problemi tecnici hanno costretto entrambe le Valkyrie a una gara critica con ultimo e penultimo posto finale. A Imola, si è visto un timido miglioramento in termini di passo, ma un errore strategico ai box ha vanificato tutto per ancora una volta un ultimo e penultimo posto finale. A Spa-Francorchamps, terzo appuntamento, un 13esimo e un 14esimo posto finale.
La 24 Ore di Le Mans è stata forse la delusione più grande: Aston Martin ha faticato per tutto l’arco della gara, con problemi di affidabilità e un passo gara costantemente inferiore rispetto ai team rivali. Solo una 12esima e una 14esima posizione di categoria. Stesso copione generale nella quinta gara, sul tracciato di Interlagos in Brasile, dove Aston Martin ha piazzato solo un 13esimo e un 16esimo posto finale.
Le motivazioni
Le motivazioni dietro questo ritardo prestazionale sono molteplici. Da un lato, lo sviluppo dell’auto sembra essere stato rallentato da problemi di affidabilità, in particolare legati al sistema di raffreddamento e alla gestione elettronica del motore. Dall’altro, aggiornamenti non sincronizzati e difficoltà nella raccolta dati hanno rallentato l’evoluzione tecnica. Inoltre, la nuova Hypercar soffre evidentemente in termini di bilanciamento e consumo gomme, due aspetti cruciali nell’endurance moderno.
Le rivali sembrano avere una gestione più efficace del degrado pneumatici, oltre a una migliore sinergia con i BoP (Balance of Performance) imposti dalla FIA.
Aggiornamento in arrivo
Con ancora tre gare al termine della stagione, tra cui quella cruciale in Giappone, Aston Martin ha poco tempo per invertire la rotta. Gli ingegneri stanno lavorando a un aggiornamento aerodinamico previsto per la prossima tappa al COTA, mentre si vocifera anche di una possibile rotazione tra i piloti per ottimizzare l’adattamento alle diverse piste.
Certo è che il 2025 si sta trasformando in un anno da osservatori più che da ambizione. I tifosi e gli appassionati del marchio si aspettano un progresso tecnico di qui a qualche mese, se non altro per gettare le basi di un 2026 più competitivo.
La questione punti di Aston Martin nel FIA WEC non è solo un dato statistico, ma un primo alert per l’intero progetto Hypercar. Con rivali sempre più forti e una competizione che non ammette ritardi, la casa britannica dovrà dimostrare rapidamente di poter reagire. Perché nel mondo dell’endurance, la reputazione si costruisce con la costanza. E si distrugge con i silenzi.
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