Molto rumore, com’è lecito che sia, ha fatto la firma di Adrian Newey con Aston Martin, arrivata dopo un intenso corteggiamento che ha sbaragliato la concorrenza, vera o presunta che sia, della Ferrari e di altri soggetti della Formula Uno. Non meno importante, anche se forse meno reclamizzato, è l’ingaggio di Andy Cowell, l’uomo che, alla guida del Mercedes-AMG High Performance Powertrains, ha riscritto la storia della massima serie.
L’ingegnere motorista ha assunto il ruolo di CEO, e la sua posizione sarà strategica anche nel gestire i rapporti tecnici con la Honda, che si legherà in esclusiva con la realtà di Silverstone. Proprio per il lavoro svolto con la Stella a Tre Punte viene quasi automatico fare un confronto con quella straordinaria stagione.
Lawrence Stroll, nel momento dell’annuncio dell’ingresso di Cowell nel team di Silverstone, ne aveva esalta le doti, ponendolo come uno dei cardini dei successi Mercedes: “Ha riunito un gruppo di direttori tecnici impressionanti, e ha funzionato bene per loro sulla strada verso il 2014”.
Il team britannico non ha mai negato quello che è il suo obiettivo principale: diventare contendenti al titolo. Questa è la più grande speranza del magnate canadese, che ha messo tutto il suo impegno per far andare avanti il progetto. Newey è la punta di diamante, ma l’aggiunta di Andy Cowell ed Enrico Cardile è fondamentale per far crescere la squadra in tutti gli aspetti delicati.
Di fronte all’arrivo di nuove professionalità, ci devono essere dei passi indietro da parte di altre figure di rilievo che, fino ad ora, erano alla guida della struttura. Tra questi, quello di Dan Fallows, che la scorsa settimana ha lasciato la posizione di direttore tecnico, un fatto che non deve sorprendere in un’ottica di ristrutturazione generale, nella quale l’ex Red Bull assumerà altri ruoli operativi.
Aston Martin – Andy Cowell e il paragone con la Mercedes plurititolata
Cowell è molto fiducioso circa le prospettive future della squadra. Ecco perché ha paragonato la traiettoria di Aston Martin a quella della Mercedes. Il team di Brackley ha ottenuto grandi successi proprio sfruttando un grande cambiamento normativo, che ci sarà anche nel 2026 con nuove regole aerodinamiche e motoristiche.
“Ricordo che la Mercedes ha assemblato un gruppo di direttori tecnici impressionanti, e ha funzionato bene per loro sulla strada del 2014. Siamo un’organizzazione abbastanza giovane. Il cambiamento verso l’essere una squadra che cerca di essere in prima linea, operando con quel livello di strutture e risorse, è qualcosa di recente.”
“Che si tratti di allestire la nostra galleria del vento, sviluppare tutte le strutture necessarie, creare un nuovo cambio per il motore Honda 2026 o ottenere strumenti di simulazione di prim’ordine, c’è un’enorme quantità di lavoro da fare,” ha spiegato il “mago” delle power unit. “Se ci sono leader senior in grado di affrontare ciascuna di queste grandi sfide e concentrarsi su di esse, arriveremo in prima linea più velocemente“, ha riferito Cowell.

Aston Martin si è organizzata proprio in questa direzione, sistemando tutta la questione infrastrutturale (nuova sede, nuovo simulatore e galleria del vento all’avanguardia) e cercando di accaparrarsi figure senior in grado di compattare e gestire i ranghi per farli rendere al massimo.
È proprio questo l’aspetto che fa sovrapporre l’esperienza Mercedes con quella che si sta sviluppando in Aston Martin. Anche a Brackley e a Brixworth, dove venivano concepite, prodotte e assemblate le power unit, la Stella a Tre Punte aveva piazzato professionalità di altissimo livello che, con le loro doti gestionali, riuscirono a sublimare le virtù di ogni singolo membro dello staff.
Un lavoro che gli uomini di Silverstone hanno iniziato già da qualche tempo e che durerà anche nel 2025, per presentarsi all’alba della nuova era regolamentare pronti per comandare sin da subito. Proprio come la Mercedes seppe fare nel 2014.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Aston Martin