Il 10 settembre è arrivata la fine di una storia che stava assumendo i tratti di una telenovela: Adrian Newey si è legato ad Aston Martin con un contratto pluriennale, che prevede anche il passaggio di quote azionarie all’ingegnere ex Red Bull.
La formalizzazione dell’intesa ha anche sancito che il tecnico non potrà operare fattivamente per la scuderia di Silverstone fino al 1° marzo 2025. Newey è ufficialmente entrato in quel periodo di gardening leave, durante il quale non potrà lavorare per il nuovo team al fine di evitare un travaso di dati sensibili.
Nei mesi che lo separano dalla nuova avventura, Newey continuerà a operare alla promozione del progetto stradale RB17, da lui stesso curato, ma non avrà altre mansioni nel team di Formula 1. Una sorta di pensione transitoria, durante la quale le regole gli impediscono di supportare l’azione della sua nuova squadra di appartenenza.
Il gardening leave può piacere o no, ma è uno strumento che protegge la diffusione di dati preziosi e pone un argine all’ipermobilità degli ingegneri da una scuderia all’altra durante la stagione. È uno strumento migliorabile? Sicuramente sì, ma è difficile immaginare che possa essere abolito, come alcuni chiedono, in nome di una flessibilità per la quale la Formula 1 non è forse ancora pronta. Immaginate quanti veleni, sospetti e dietrologie potrebbero nascere dietro un cambio di casacca fatto da un Gran Premio all’altro.

Aston Martin – Newey: cautela nell’interagire
Gli effetti del gardening leave si fanno sentire nel rapporto tra Aston Martin e Adrian Newey. Dopo la presentazione in pompa magna avvenuta nella sede di Silverstone, il tecnico deve limitarsi ad avere rapporti con lo staff per non incorrere in sanzioni.
Mike Krack, il team principal di Aston Martin, ha sottolineato come in questa fase sia necessaria grande accortezza nell’interagire con l’ingegnere ex Red Bull. Il manager lussemburghese ha spiegato che, prima della presentazione, ha potuto avere solo scambi di cortesia, senza poter entrare nel merito tecnico.
Krack ha ammesso di dover stare attento a non superare i confini legalmente consentiti. Il rischio che possano intervenire i legali delle squadre è concreto. Troppo spesso si sente dire che, con le nuove tecnologie e con metodologie di comunicazione sempre più avanzate, sia possibile aggirare il gardening leave, ma non è così.
La Federazione Internazionale dell’Automobile ha facoltà di verificare come un team svolge la propria attività e, se dovessero emergere interlocuzioni con un soggetto non autorizzato, ci sarebbero serie conseguenze.
L’attesa, però, sta per finire: tra cinque mesi Adrian Newey potrà liberamente operare nel campus di Silverstone, iniziando a lavorare sul progetto per la Formula 1 del 2026, che rappresenta il vero obiettivo in questa storica transizione per l’ambiziosissima Aston Martin.
Crediti foto: Aston Martin