Una campagna acquisti clamorosa quella messa in atto da Lawrence Stroll per rinforzare Aston Martin. D’altronde, con le strutture create nella nuova factory di Silverstone, non ci si poteva fermare proprio sul più bello. Per questo motivo, il magnate canadese non ha badato a spese ed è andato a prendere il meglio disponibile sul mercato.
Facciamo solo tre nomi per dare l’idea delle acquisizioni che Aston Martin è riuscita a mettere a segno. Andy Cowell, il mago delle Power Unit turbo-ibride che ha permesso a Mercedes di instaurare un dominio di 8 anni. Honda, il motorista che proprio la casa della stella a tre punte ha scalzato dalla vetta per conquistare titoli a raffica. Un vero e proprio atto di forza, perché Aston Martin è riuscita a sottrarre il motorista alla Red Bull e a convincere i vertici nipponici a rivedere la decisione di ritirarsi dalla Formula 1. E poi lui, la tech-star per definizione: Adrian Newey.

Aston Martin non si nasconde: vittorie nel 2026, lotta al titolo nel 2027
Con questo parterre d’eccezione è chiaro che non ci si possa nascondere, soprattutto in vista del 2026, quando lo scenario tecnico sarà completamente resettato. Un contesto dal quale, spesso, sono emersi nuovi gruppi dominanti, come accaduto durante gli ultimi terremoti regolamentari.
La road map definita a Silverstone è la seguente: il 2025 sarà un anno di stabilizzazione, quando le nuove figure apicali prenderanno possesso dei rispettivi uffici nella rinnovata sede. L’anno successivo, il 2026, sarà invece il momento in cui dovrebbero arrivare le prime vittorie, con l’obiettivo di strappare occasionalmente qualche successo alla concorrenza. Ma sarà il 2027 l’anno in cui Aston Martin punterà a fare sul serio, o almeno ci proverà. Questo ambizioso programma è stato delineato da Jefferson Slack, direttore commerciale e marketing del team inglese.
Se qualcuno si aspettava che già il 2025 potesse essere l’anno della svolta, si sbaglia. Newey entrerà in azione solo a marzo, quando il progetto AMR25 sarà già stato presentato e avrà affrontato i test invernali. Per questo motivo, le competenze del tecnico di Stratford-upon-Avon saranno fondamentali soprattutto per definire le linee guida del mezzo protagonista nel 2026. È verosimile quindi che la vettura dell’anno prossimo sarà ancora affidata alle cure di Dan Fallows, mentre un team parallelo lavorerà già al progetto dell’anno successivo.
Slack non ha fatto mistero delle ambizioni del team: l’obiettivo della squadra, che nasce dalle ceneri della Racing Point, è quello di lottare per vincere gare e campionati, avendo tutti gli strumenti per farlo. È finito il tempo di nascondersi, non ci sono più scuse: Aston Martin è un team in rampa di lancio e ha l’obbligo di competere ai massimi livelli.
Aston Martin: crescita prorompente
La squadra si è strutturata in questi anni, passando da un team di 300 persone a uno staff di oltre 1.000 addetti ai lavori. Un processo di crescita che ha portato alla creazione di nuove strutture e, soprattutto, di nuove dinamiche operative che saranno gestite dalle figure apicali, tra cui Adrian Newey, intorno al quale ruoterà tutto l’ecosistema Aston Martin. Con 25 campionati del mondo tra costruttori e piloti vinti, Newey avrà una grande responsabilità.

Il grande sforzo economico fatto da Stroll Senior ma anche la visita nella nuova factory di Silverstone hanno letteralmente lasciato a bocca aperta l’ingegnere inglese che ci ha messo poco a convincersi riponendo in un cestino tutte le altre offerte che aveva sul tavolo. Così è giunto il convinto “sì” a patron Lawrence.
Le ambizioni di Aston Martin sono confermate da questa serie di mosse. Fino a poco fa le bocche rimanevano cucite, ma ora si inizia a parlare pubblicamente di vittorie. Non si tratta di superbia o di sottovalutare gli avversari, ma di consapevolezza dei propri mezzi. Aston Martin fa paura alla concorrenza e dall’interno lo sanno provando quindi a calcare la mano con una dialettica più aggressiva. Tuttavia, come sempre, sarà la pista a dare l’ultimo e inappellabile verdetto.
Crediti foto: Aston Martin
Illustrazione copertina: Chiara Avanzo